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Soyuz SamanthaSamantha Cristoforetti, astronauta europea e prima italiana in orbita, conclude la missione Futura a bordo della stazione spaziale internazionale giovedì 11 giugno 2015, esattamente quattro settimane più tardi del rientro inizialmente previsto il 14 maggio. L’agenzia spaziale russa Roscosmos, infatti, ha dovuto analizzare i problemi verificatisi al razzo Soyuz che ha portato al fallimento del lancio del cargo Progress M-27M, diretto alla Iss. Un ritardo che le consente di collezionare una serie di record, arrivando a inanellare 199 giorni trascorsi nello spazio, quattro in più di Sunita Williams alla quale strappa il primato mondiale di permanenza in orbita a livello femminile, ma che rappresenta anche la durata più lunga in assoluta per il corpo degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea, sia per singola missione che in senso cumulativo. Samantha Cristoforetti rientra a terra insieme ai colleghi Terry Virts e Anton Shkaplerov, atterrando nelle steppe del Kazakhstan. L’ingresso dei tre astronauti nella navicella Soyuz è previsto alle 8:30 del mattino (ora italiana) e la chiusura del portello 25 minuti dopo. In quel momento il comando della ISS sarà stato assunto dal cosmonauta russo Gennady Padalka, che succede a Terry Virts, restando a bordo della stazione in compagnia dell’americano Scott Kelly e del connazionale Mikhail Kornienko, con i quali costituisce l’equipaggio di Spedizione 44. Lo sgancio della Soyuz è programmato alle 12:20, l’inizio della fase di rientro alle 14:51 e l’atterraggio alle 15:43 (ora italiana). La stazione spaziale internazionale resterà con equipaggio ridotto a tre componenti fino al 24 luglio, quando è previsto l’arrivo della navicella Soyuz TMA 17M con bordo l’americano Kjell Lindgren, il giapponese Kimiya Yui e il russo Oleg Kononenko. Scott Kelly e Mikhail Kornienko sono destinati a rientrare il 3 marzo 2016 dopo aver accumulato un periodo di 342 giorni di permanenza nella prima “Year in Space Mission”.