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Il razzo Falcon 9 della SpaceX riparte da dove si era conclusa la storica epopea dello Space Shuttle: la piattaforma 39 A del Centro Spaziale Kennedy di Cape Canaveral. Alle 9.39 ora locale (le 15.39 in Italia) del 19 febbraio, il lanciatore che ha capo alla compagnia spaziale presieduta da Elon Musk staccato dalla rampa spingendo in orbita la navicella cargo Dragon con le sue 2,5 tonnellate di rifornimenti ed esperimenti diretti alla Stazione spaziale internazionale. Il lancio era stato rimandato di 24 ore a causa di un’anomalia riscontrata 13 secondi dal “go”. Space X riscatta con una missione di successo i due incidenti occorsi in 18 mesi, l’ultimo in ordine di tempo il 1 settembre 2016 culminato con l’esplosione sulla rampa 40 di Cape Canaveral durante un test, che, di fatto, ne avevano rallentato il programma. E circa 9 minuti dopo il distacco dalla rampa, il primo stadio del Falcon 9 è atterrato in posizione verticale su una piattaforma predisposta a poche miglia dalla zona di partenza. E’ la terza volta che il primo stadio del Falcon 9 rientra regolarmente sulla terraferma, dopo i positivi precedenti nel dicembre 2015 e nel luglio 2016. Il secondo stadio ha continuato il suo volo per posizionare la navicella cargo Dragon sull’orbita prevista per eseguire l’attracco automatico, nella mattinata di lunedì 20 febbraio, alla stazione spaziale internazionale, a bordo della quale si trovano tre russi (Sergey Rjzhikov, Andreij Borisienko e Oleg Novitskij) e l’equipaggio della Spedizione 50, formato dal comandante Shane Kimbrough e da Peggy Whitson della NASA e dal francese Thomas Pesquet dell’ESA, destinati a fare ritorno a terra il 10 aprile. Tra le apparecchiature spedite sulla ISS c’è lo strumento Sage (Stratosferic Aerosol and Gas Experiment), che rientra nel programma della NASA denominato EOS (Sistema Osservazione della Terra) per effettuare misurazioni accurate della distribuzione di gas nell’atmosfera, in particolare l’ozono e altri gas che sono responsabili dei cambiamenti climatici. Elemento determinante per il corretto funzionamento di SAGE è il sistema di puntamento Hexapod, realizzato a Torino da Thales Alenia Space, con il contributo di OHB Italia, per conto dell’Agenzia Spaziale Europea, che agisce da stabilizzatore permettendo di compensare le lievissime oscillazioni della Stazione Spaziale grazie a complessi algoritmi di controllo.

La NASA, grazie al successo di Falcon 9, festeggia la ripresa dei lanci dalla rampa 39A di Cape Canaveral, la stessa da dove hanno preso il via le missioni Apollo, è stato messo in orbita il laboratorio Skylab e ha visto decollare 82 delle 135 missioni dello Space Shuttle, ultima delle quali condotta nel luglio 2011, che è stata anche l’ultima volta di un lancio con astronauti dalla Florida. A rompere il digiuno sarà proprio Space X che lancerà entro la fine del secondo decennio (quasi certamente nel 2019) la prima missione della versione abitata della capsula Dragon.