da Sorrentino | Nov 25, 2015 | Attualità, Fisica, Missioni, Primo Piano, Telescienza
Il 25 novembre di cento anni fa il fisico Albert Einstein illustrava la Teoria della Relatività Generale al consesso dell’Accademia delle Scienze di Berlino. Uno studio che rivoluzionò gli assunti della fisica moderna e finì per essere riconosciuto nella equazione E = mc2. A un secolo di distanza ci si prepara ad approfondire la conoscenza delle onde gravitazionali, uno dei capitoli fondamentali della Relatività Generale, che Einstein definiva “increspature dello spazio-tempo prodotte dal movimento di corpi dotati di massa”. Il tutto avverrà nello Spazio, ovvero nella sconfinata dimensione dove esse di propagano. Questa particolare ricerca è affidata alla missione Lisa Pathfinder, il cui lancio è in programma il 2 dicembre 2015 dallo spazioporto europeo di Kourou con il razzo vettore Vega di progettazione italiana. La missione, che rientra nel programma Cosmic Vision dell’Agenzia Spaziale Europea, vede il contributo fondamentale dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Lisa “aprirà la strada ad un metodo completamente diverso di osservare l’Universo, basato sulle onde gravitazionali – spiega il presidente dell’ASI, Roberto Battiston -. Questo approccio permetterà agli astrofisici di affrontare alcune domande fondamentali, come la natura dei buchi neri binari e il meccanismo alla base della loro fusione, tra gli eventi più energetici dell’universo stesso”.
“I vantaggi di una misura basata sulle onde gravitazionali – spiega ancora Battiston – sono enormi: nello Spazio si potranno porre tre satelliti a diversi milioni di km di distanza, mentre sulla Terra si possono installare sistemi con ‘bracci’ lunghi solo pochi km. La sensibilità degli strumenti, sulla Terra, risulta molto minore, perché le onde gravitazionali ‘risuonano’ a frequenze molto basse richiedendo grandi distanze per ‘risuonare’ con la luce dei laser”.
La leadership scientifica della missione è italo-tedesca: il ruolo di principal investigator è stato affidato al professor Stefano Vitale, ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Trento e membro del Trento Institute for Fundamental Physics and Applications (TIFPA) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN); mentre il direttore del Max Planck Institute for Gravitational Physics (Albert Einstein Institute) Karsten Danzmann, ha il ruolo del co-principal investigator.
Tra i componenti chiave della missione, i sensori inerziali prodotti in Italia dalla Compagnia Generale dello Spazio (CGS spa) con il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana e su progetto degli scienziati dell’Università di Trento, supportati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Per sottolineare ancor più l’importanza attribuita alla missione Lisa Pathfinder, l’Agenzia Spaziale Europea prevede di lanciare entro i prossimi vent’anni la missione e-Lisa, un vero e proprio osservatorio sulle onde gravitazionali allo scopo di ottenere una serie di ulteriori riscontri alla Teoria della Relatività.
da Sorrentino | Nov 16, 2015 | Attualità, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Telescienza
Una marea di giovani, quelli che hanno trovato la morte nel cuore di Parigi, la Ville Lumiere, bella e suggestiva anche fotografata dallo spazio, la città che vive e accoglie spaziando dalle arti alle scienze. Tanti di essi erano espressione dell’ingegno più naturale che trova affermazione nelle più avanzate realtà accademiche, istituzioni, studi tecnici e professionali. La biografia di ciascuna delle morti assurde, ma anche di coloro che sono stati attinti dai terroristi, lottano per la vita o si ritrovano comunque feriti dentro dopo essere scampati alla carneficina, riflette una scelta culturale oltre che esistenziale. Parigi è crocevia del sapere, dove il lavoro ai più alti livelli professionali in ogni disciplina e l’attività di ricerca (come del resto in ogni parte della Francia) si svolgono offrendo una prospettiva di futuro e la possibilità di recitare un ruolo di avanguardia. Si pensi ai grandi istituti di ricerca biomedica, primo fra tutti l’Istituto Pasteur dedicato allo studio della biologia, dei microorganismi, delle malattie e dei vaccini. Si pensi al centro di ricerca europea di Grenoble, con il potente sincrotrone da 58 MeV, diretto dall’italiano Francesco Sette, che consente di indagare il mondo della materia con i raggi X. La caratteristica che accomuna ogni singola realtà è la promiscuità di nazionalità e fedi religiose. Parigi è sede dell’Agenzia Spaziale Europea. A Evry, a poca distanza dal centro della capitale, sorge il quartier generale del consorzio Arianespace. Tolosa è capitale dell’industria aerospaziale francese, ma anche centro nevralgico delle attività spaziale. Così pure il centro di integrazione di satelliti e sonde interplanetarie di Thales Alenia Space a Cannes, da dove la sonda ExoMars partirà alla volta del cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan per essere lanciata nel marzo 2016 alla volta del Pianeta Rosso. Ci sono tanti giovani italiani e di altri Paesi europei tra i protagonisti delle conquiste scientifiche e tecnologiche, nel campo delle scienze umane e sociali, storico-letterarie, delle arti e dell’architettura. C’è una realtà che vive nelle aule e nei laboratori, pronta a riversarsi nelle strade, nei teatri e nei luoghi di aggregazione, dove l’incontro interculturale è prassi e occasione di arricchimento. Parigi, come la Francia e il resto d’Europa, continuerà a generare sapere e promuovere cultura, alimenterà il futuro e scanserà la paura che il fanatismo vorrebbe ingenerare nella vita quotidiana. Dallo spazio, dicono gli astronauti, la Terra appare tutt’una, un meraviglioso getto di colori, dove il rosso è solo una delle tinte offerte dall’aurora boreale o il risultato di una scomposizione dello spettro.
da Sorrentino | Ott 21, 2015 | Attualità, Politica Spaziale, Primo Piano, Servizi Satellitari
I programmi e le attività di osservazione spaziale sono sempre più vicini al settore dell’agricoltura. Una sinergia che permette di ottimizzare e pianificare al meglio le attività al suolo, gestire le risorse irrigue e lavorare con precisione nelle aree destinate alle colture. Dopo i recenti momenti di confronto sul ruolo delle politiche spaziali per l’agricoltura, che hanno avuto come teatro EXPO 2015, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, ha visitato la sede di Finmeccanica-Telespazio a Roma, incontrando il Presidente di Finmeccanica, Giovanni De Gennaro, e l’Amministratore Delegato di Telespazio, Luigi Pasquali, il quale ha illustrato le attività sia di Telespazio sia della controllata e-GEOS (80% Telespazio, 20% Agenzia Spaziale Italiana), società specializzata nei servizi di Geo-Informazione.
Telespazio vanta un’esperienza ventennale anche al servizio dell’agricoltura, in Italia e in Europa. La moderna tecnologia satellitare applicata a questo settore, e all’agricoltura di precisione in particolare, consente infatti una gestione più efficace delle diverse tipologie di colture su vaste aree, permettendo un monitoraggio più costante e frequente rispetto al passato oltre ad una più ampia e completa raccolta e analisi di dati finalizzati al supporto dell’intero processo produttivo, nonché al controllo della Politica Agricola Comune (PAC) europea.
Nel corso della visita alle sale operative di e-GEOS, sono state illustrate al ministro Martina alcune applicazioni sviluppate sia in ambito GIS (sistema informativo geografico) sia nel settore della produzione cartografica. Inoltre, presso l’Emergency Management Center, operativo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, sono stati presentati i servizi che la società svolge dal 2012, per la Commissione Europea, a sostegno delle protezioni civili europee e mondiali in caso di calamità naturali o di eventi provocati dall’uomo.
La visita del Ministro Martina conferma l’attenzione rivolta dal Dicastero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali alle più innovative tecnologie satellitari, in grado di fornire soluzioni avanzate al comparto produttivo agricolo nonché di rispondere efficacemente alle moderne esigenze di monitoraggio ambientale. A supporto dell’agricoltura, il Gruppo Finmeccanica offre tecnologie che spaziano dai sistemi satellitari per l’osservazione della Terra e la geolocalizzazione, a radar e sensori, sistemi per le comunicazione sicure, aerei ed elicotteri per interventi sul territorio, fino ai velivoli a pilotaggio remoto per operazioni di sorveglianza, identificazione e intelligence.
da Sorrentino | Ott 7, 2015 | Attualità, Eventi Scientifici e Culturali, Politica Spaziale, Primo Piano
Il futuro delle imprese spaziali, sicuramente caratterizzato dal «passaggio», per alcuni settori dell’astronautica, dalle imprese governative a quelle private, e l’avvento del turismo orbitale sono alcuni dei temi affrontato nel convegno dal titolo «La Nascente Industria Del Volo Spaziale Civile», organizzato da Space Renaissance al Politecnico di Torino, che ha visto alcuni protagonisti italiani della nuova industria dell’astronautica civile alternerarsi con esponenti del mondo accademico, per comporre un quadro coerente delle grandi potenzialità del settore. «La via del rilancio della crescita economica e civile – spiega Adriano Autino, presidente di Space Renaissance International – nel mondo afflitto dalla crisi globale, e dai crescenti conflitti per le risorse terrestri, ormai scarseggianti per una civiltà di sette miliardi e mezzo di individui, passa per lo spazio: una prospettiva concreta, in cui l’Italia si colloca a pieno titolo, con numerose eccellenze. Lo sviluppo dell’astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza». Spazioplani, hotel orbitali, officine e cantieri orbitali per l’assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive. Una prospettiva in cui l’Italia è protagonista, con un’industria aerospaziale consolidata, e con la sua ricerca di altissimo profilo, i cui tratti distintivi sono orientati agli aspetti umani del volo spaziale. La sicurezza del volo e del rientro in atmosfera, l’ergonomia degli ambienti spaziali abitati, secondo una filosofia, tecno-umanista, già orientata al trasporto di passeggeri civili nello spazio.
L’obiettivo di inviare una missione umana su Marte nel 2030 – secondo Autino – può concretizzarsi in un contesto di economia globale in piena crescita. Condizione, questa, che solo l’innesco dello sviluppo dell’astronautica civile, con l’inizio dell’industrializzazione dello spazio geo-lunare, potrà determinare: recupero e riutilizzo dei detriti spaziali in orbita terrestre, spazioplani, officine e cantieri orbitali per l’assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive, stabilimenti minerari per estrazione di materie prime dalla Luna e dagli asteroidi.
In definitiva il convegno torinese è servito a sottolineare che la via del rilancio della crescita economica e civile, nel mondo devastato dalla crisi globale, passa per lo spazio: una prospettiva concreta, in cui l’Italia si colloca a pieno titolo, con numerose eccellenze. Lo sviluppo dell’astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza. Fattore chiave per l’apertura della frontiera spaziale e lo sviluppo di una nuova rivoluzione industriale senza precedenti è l’abbattimento del costo del trasporto Terra-Orbita. Un obiettivo ormai alla portata, grazie all’affermarsi sul mercato del turismo suborbitale, e di lanciatori orbitali interamente riutilizzabili, prime tappe di un nuovo programma di sviluppo ed industrializzazione dell’orbita terrestre e dello spazio geo-lunare, fattori essenziali della rinascita dell’economia mondiale.
da Sorrentino | Ott 5, 2015 | Attualità, Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Stazione Spaziale
Bagno di folla per il primo evento pubblico del Post Flight Tour di Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov, componenti l’equipaggio di Expedition 42/43, che hanno fatto tappa al Museo delle Scienze di Trento. Un incontro partecipato con grande interesse, che ha permesso di ripercorrere i 200 giorni in orbita dell’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea, capitano dell’Aeronautica Militare, e raccontare i momenti di vita quotidiana a bordo della stazione spaziale internazionale. E’ toccato proprio a Samantha Cristoforetti condurre la presentazione, con grande padronanza del palco dove sedevano i due colleghi di missione.
Ha illustrato i tanti esperimenti di fisiologia umana legati ai meccanismi di adattamento all’assenza di gravità, citando tra gli altri lo studio elaborato dall’Università di Ferrara sul ritorno del sangue dal cervello al cuore, e le misurazioni sull’acuità visiva degli astronauti, mentre l’americano Virts ha mostrato i test inerenti gli studi sulla combustione. Samantha ha spiegato il lavoro che occorre fare prima del ritorno a terra per abituare l’organismo al riadattamento alle condizioni di peso. Il cuore e il sistema circolatorio sono coinvolti in questo processo e per questo sono stati sviluppati pantaloni che creano una pressione negativa nelle gambe dove fare fluire il sangue. Tanti riferimenti in chiave divulgativa per comunicare alla platea quanta importanza rivesta l’attività sperimentale in orbita per le ricadute che riserva nella società civile. Samantha ha inanellato una serie di episodi di vita quotidiana, dal taglio di capelli all’allenamento fisico, spiegando il sistema di riciclaggio dell’acqua, mentre l’americano Virts, più volte impegnato in attività extraveicolare, ha risposto alle curiosità in tema di alimentazione, con cibo in parte disidratato, che prevede prodotti freschi solo in coincidenza con l’arrivo in orbita dei rifornimenti periodici. Attività, questa, svoltga dai cargo spaziali. Durante la missione Futura hanno attraccato il quinto e ultimo veicolo europeo ATV, il DRAGON che viene controllato dalla cupola nel corso della manovra di avvicinamento e distacco ed è l’unico in grado di rientrare e riportare a terra gli esperimenti da analizzare, e il russo PROGRESS il cui volo interrotto ha causato il prolungamento della missione Futura arrivata a 200 giorni, record per un’astronauta donna. Restano il peso e il valore di un’esperienza che – come sottolineato dal presidente ASI, Roberto Battiston – dimostra quanta tecnologia l’Italia produca nello spazio e per lo spazio e l’importanza dell’attività di ricerca in orbita, alla quale i nostri astronauti concorrono con professionalità maiuscola. La prima tappa del Post Flight Tour si chiude con l’incontro tra Aysha, una bambina pakistana di 7 anni che vive a Trento e aveva scritto a Samantha Cristoforetti sulla ISS chiedendo un ponte di pace con il suo Paese d’origine, e la nomina dei tre componenti l’equipaggio di Expedition 42/43 nel comitato d’onore del MuSe, dove già trova posto il patch panel della missione Futura.
da Sorrentino | Ott 1, 2015 | Attualità, Eventi, Primo Piano, Stazione Spaziale

In programma dal 4 all’11 ottobre il Post Flight Tour di Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e capitano pilota dell’Aeronautica Militare, accompagnata dai due compagni di missione Terry Virts della NASA) e Anton Shkaplerov dell’agenzia russa Roscosmos in un viaggio in treno da nord a sud. Otto date in cui @AstroSamantha – per usare il fortunatissimo nick con cui il web l’ha subito ribattezzata già all’indomani del lancio quasi un anno fa – è stata chiamata a raccontare, soprattutto ai giovani italiani, i suoi duecento giorni a bordo della Stazione Spaziale e la Missione Futura, di cui è stata protagonista. Il viaggio tricolore dei tre astronauti parte da luoghi cui Samantha è fortemente legata anche sul piano personale: prima Trento, la sua città di adozione, subito dopo Milano, dove l’astronauta è nata. Quindi Bologna e Roma, per poi giungere in chiusura a Napoli: a un passo dall’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, dove la Cristoforetti ha ricevuto la sua formazione militare e professionale. Tema centrali degli incontri, in gran parte dedicati al grande pubblico e agli studenti e altri di tipo istituzionale, l’esperienza di vita in orbita, le attività sperimentali realizzate sulla ISS e la divulgazione degli obiettivi scientifici della Missione Futura. Un programma in cinque tappe: a Trento, il 4 e il 5 ottobre, con un grande evento pubblico presso il Museo delle Scienze (MuSe). Dal 6 all’8 ottobre a Milano dove il trio di Expedition 42/43 ha programmato visite al Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo Da Vinci”, al Civico Planetario e a Expo 2015, con Samantha in qualità di ‘Ambassador’. Nel pomeriggio dell’8 ottobre a Bologna incontro con gli studenti dell’Università. Quindi a Roma il 9 e il 10 ottobre e infine ’11 ottobre a Napoli per visitare il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa e incontrare gli studenti al Teatro San Carlo.
Tutti gli appuntamenti sul sito www.asi.it, sui profili Twitter @ASI_spazio @ ESA_italia @Italianairforce e con l’hashtag #FuturaInTour.