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Amalia Ercole Finzi, Premio Leonardo alla carriera

Amalia Ercole Finzi, Premio Leonardo alla carriera

L’avventura spaziale dell’Italia ha la sua protagonista indiscussa. E’ Amalia Ercoli Finzi, Professore Ordinario di Meccanica Orbitale presso la Facoltà di Ingegneria Industriale del Politecnico di Milano, la quale da oltre 25 anni offre contributi significativi a livello internazionale su tematiche inerenti l’esplorazione planetaria e i sistemi satellitari. A lei l’UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) ha conferito il Premio Leonardo alla carriera, apprezzandone la lunga esperienza nell’esplorazione dello spazio, l’impegno per i giovani, il lavoro nei più accreditati organismi spaziali, la grande capacità di comunicare in modo semplice temi complessi, che ha coinvolto e continua ad interessare gli studenti e l’opinione pubblica, l’ampia e chiara pubblicistica, l’attenzione alla presenza femminile nelle facoltà scientifiche e in particolare nell’Ingegneria aerospaziale.

Laureata al Politecnico di Milano in Ingegneria Aeronautica e medaglia d’oro dell’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica, Amalia Ercoli Finzi si occupa di Dinamica del Volo Spaziale, Progetto di Missioni Spaziali e Sistemistica Spaziale. Ha partecipato a molti programmi nazionali ed internazionali ed è responsabile dell’esperimento SD2 imbarcato sulla sonda Rosetta destinata all’esplorazione cometaria. È stata relatore di circa 110 tesi di laurea di argomento aerospaziale ed autore di oltre 150 tra pubblicazioni scientifiche e comunicazioni a congressi. È stata Direttore del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano e, per alcuni anni, membro esperto dello Human Spaceflights Vision Group dell’ESA per la programmazione di voli spaziali con equipaggi e dell’Exploration Program Advisory Committee per l’esplorazione di Marte.

Attualmente è membro del Consiglio Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Lunar Lander Science Definition Team dell’Agenzia Spaziale Europea. Inoltre è consigliere dell’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica e membro di numerose associazioni scientifiche nazionali e internazionali. È Presidente del Comitato per le Pari Opportunità del Politecnico di Milano e membro dell’Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architetto, di cui è stata Presidente nazionale.

Felix proiettile umano a Mach 1,24

Felix proiettile umano a Mach 1,24

Impresa a metà tra sport estremo e scienze aerospaziali quella compiuta dal 43enne austriaco Felix Baumgartner, che è riuscito a infrangere la barriera del suono lanciandosi dalla quota di 39.043 metri, raggiunta a bordo di una capsula agganciata a un pallone stratosferico, e toccando la velocità di 1.342 km/h pari a Mach 1,24. Una caduta libera durata 4 minuti e 19 secondi, iniziata con una temperatura di 57 gradi Celsius sotto zero e affrontata con una tuta pressurizzata sviluppata per la missione denominata Red Bull Stratos. La salita verso la stratosfera, durata due ore e 48 minuti, e il successivo lancio sono avvenuti sopra il New Mexico, in corrispondenza di Roswell, località rimbalzata alle cronache nel 1947 richiamata per il ritrovamento di detriti attribuiti a Ufo.
L’impresa di Baumgartner è assolutamente reale, al punto di essere stata interamente documentata e trasmessa in diretta televisiva streaming. Il ritardo di circa mezzo minuto avrebbe consentito l’interruzione delle immagini qualora si fosse verificato un incidente. Per fortuna l’intera fase ascensionale, ma soprattutto la discesa si è svolta secondo quanto prestabilito, con Baumgartner che è riuscito in pochi secondi a regolare l’assetto e stabilizzare il corpo rispetto alla traiettoria di caduta. In caso contrario l’onda d’urto che si sviluppa nel superamento della barriera del suono avrebbe potuto avere conseguenze disastrose. E’ la prima volta che un uomo si lancia senza protezione alcuna da una quota così proibitiva, dopo il tentativo effettuato nel lontano 1960 dal colonnello americano Joe Kittinger, presente nella sala di controllo della missione Red Bull Stratos, che resta in possesso del primato assoluto di caduta libera pari a 4 minuti e 36 secondi. Raggiunta la velocità massima, dopo 4’19″ Felix Baumgartner ha aperto il paracadute che lo ha portato a toccare terra nel deserto del New Mexico dopo altri 4 minuti e 44 secondi. Ora può vantare tre record: velocità massima in caduta libera (1.342 km/h) e quota maggiore di lancio (39.043 metri) che corrisponde anche alla massima altezza raggiunta a bordo di un pallone stratosferico.
“A volte bisogna salire molto in alto per capire quanto siamo piccoli sulla Terra” – proferito Baumgartner dopo aver portato a compimento la sua missione. Una frase che non potrà mai diventare celebre come quella di Neil Armstrong sulla Luna, ma aiuta a dare significato a questo tipo di risultato.
La ricerca scientifica ha fatto sicuramente passi in avanti, avendo messo a punto una tuta che ha consentito di mantenere la pressione a valori minimi. E poi c’è l’abilità di Baumgartner a sfruttare l’aria rarefatta per raggiungere velocità limiti e poi adeguarsi alla pressione atmosferica crescente durante la caduta. Senza tenere conto dell’aspetto psicologico e della straordinaria preparazione ad affrontare l’impresa avendo consapevolezza di essere a metà tra la terra e lo spazio.

More Space to Space a BergamoScienza

More Space to Space a BergamoScienza

La decima edizione di BergamoScienza, dal 5 al 21 ottobre 2012 si apre con la mostra “More Space To Space” dedicata allo Spazio, tema al quale è stata dedicata l’intera giornata di sabato 6 ottobre, realizzata con la collaborazione di INAF (Istituto Nazionale Astrofisica) e delle agenzie spaziali ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ESA (European Space Agency), NASA (National Aeronautics and Space Administration), con intervento conclusivo dell’astronauta Paol
o Nespoli chiamato a raccontare le sue ultime esperienze nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), con presentazione di fotografie e video inediti del suo soggiorno tra le stelle. Tra gli ospiti anche gli astrofisici Marcello Coradini, Enrico Flamini (chief scientist della ASI), Antonio Masiero. La geologa Linda Elkins-Tanton (Carnegie Institution for Science’s Department of Terrestrial Magnetism) ripercorre l’affascinante storia della luna, così come la conosciamo oggi, parlando delle future missioni di esplorazione del satellite. Pietro Umbertini, direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Roma e dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’INAF affronta un viaggio attraverso l’Universo violento e parla dell’origine dei Buchi neri e del loro futuro. Gli appuntamenti con lo spazio proseguono per tutta la durata della manifestazione. Sabato 20 ottobre Guido Tonelli, fisico del CERN di Ginevra, parla dei progetti di ricerca condotti negli ultimi anni attraverso l’acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider), lo strumento protagonista delle recenti scoperte sul bosone di Higgs. Della vita nello spazio si discute domenica 21 ottobre nella tavola rotonda alla quale partecipano il fisico e Presidente dell’INAF Giovanni Bignami, il ricercatore John Robert Brucato, il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e Sergio Mugnai, ricercatore dell’ESA coinvolto nel progetto di agricoltura spaziale “Space farming”.

IN ORBITA L’ATV EDOARDO AMALDI

IN ORBITA L’ATV EDOARDO AMALDI

 
L’ATV Edoardo Amaldi dell’ESA è stato lanciato alle 05h34 CET (04h34 GMT, 01h34 ora di Kourou) di venerdì 23 marzo dallo spazioporto europeo di Kourou in Guyana Francese, per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un Ariane5 operato da Arianespace. Il Veicolo di Trasferimento Automatico (ATV – Automated Transfer Vehicle), la navicella spaziale più complessa prodotta in Europa, è in viaggio per portare rifornimenti essenziali alla stazione orbitante. Rialzerà inoltre l’orbita della Stazione Spaziale durante i cinque mesi in cui è ad essa agganciato.
L’ATV Edoardo Amaldi è il terzo di una serie di cinque navette di rifornimento sviluppate in Europa per adempiere al proprio obbligo di ammortamento dei costi della Stazione. Questo veicolo è il primo ad essere stato processato e lanciato rispettando l’obiettivo di uno per anno.

“Il fatto che l’Europa fornisca un servizio annuale alla Stazione è diventato realtà grazie alla dedizione, alla competenza ed all’interazione della nostra industria spaziale, delle agenzie nazionali e dell’ESA” ha detto Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA. “L’ATV-3 dimostra la capacità dell’Europa di consegnare regolari missioni di alto profilo a supporto delle esigenti operazioni di volo abitato, in coordinamento con i nostri partner internazionali.”

L’ATV si avvale di sistemi di navigazione ad alta precisione, software di volo ridondante e un sistema di auto-controllo, tutti dotati di sistemi indipendenti per la generazione di elettricità. “Siamo fieri che l’ESA stia fornendo il più sofisticato veicolo di rifornimento per la Stazione Spaziale” ha detto Thomas Reiter, Direttore ESA dei Voli Abitati e delle Operazioni. Basandosi sulle capacità e sulla competenza che ESA e l’industria europea hanno sviluppato nel contesto del programma ATV, abbiamo ora l’opportunità di sviluppare ulteriormente questa tecnologia. Ciò aprirà una vasta gamma di opportunità per noi di contribuire a future imprese per l’esplorazione spaziale.”

Il lanciatore con le sue 20 tonnellate di carico ha iniziato il suo volo sopra l’Atlantico proseguendo verso le Azzorre e l’Europa. L’accensione iniziale, della durata di 8 minuti, dello stadio superiore, ha portato l’ATV-3 in orbita bassa inclinata di 51.6 gradi verso l’equatore. Dopo 42 minuti, lo stadio superiore si è riacceso per eseguire un’orbita circolare ad un’altitudine di 260Km. A circa 64 minuti di volo, la navicella con il carico si è separata dallo stadio superiore. Venticinque minuti più tardi, l’ATV-3 ha cominciato a dispiegare i suoi quattro pannelli solari. Il dispiegamento si è completato qualche minuto più tardi, segnando così il termine della fase di lancio. Edoardo Amaldi sta ora eseguendo una serie di manovre per il rendez-vous con la Stazione Spaziale, il 28 marzo, orario previsto ore 00h34 CEST (22h34GMT), quando si aggancerà sotto il proprio controllo con il modulo russo Zvezda. Durante la missione, la navetta sarà monitorata dal Centro di Controllo dell’ATV (ATV-CC), in collaborazione con i centri di controllo della Stazione Spaziale di Mosca e di Houston. ATV-CC è situato a Tolosa, Francia, presso la sede dell’agenzia spaziale francese, il CNES.

 

IL CIRA INAUGURA NUOVO LABORATORIO DI QUALIFICA SPAZIALE

IL CIRA INAUGURA NUOVO LABORATORIO DI QUALIFICA SPAZIALE

 
Fornire servizi alle aziende impegnate nella progettazione e realizzazione di dispositivi e apparati per applicazioni aerospaziali, consentendo attività di qualifica integrata in un unico sito: questo l’obiettivo del nuovo laboratorio di qualifica spaziale (LQS), finanziato interamente dalla Regione Campania, che il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) ha inaugurato venerdì 2 marzo, alla presenza dell’assessore regionale Guido Trombetti, del Presidente del Consiglio Regionale della Campania Paolo Romano. L’ing. Enrico Saggese, presidente del CIRA, sottolinea come il nuovo laboratorio rappresenti un supporto fondamentale allo sforzo che si sta compiendo per il trasferimento tecnologico delle ricerche nel settore spaziale verso le piccole e medie industrie. L’impegno della Regione Campania testimonia la condivisione degli obiettivi e una collaborazione orientata alla crescita del tessuto produttivo e sistemistico rappresentato dalle 150 imprese operanti nel settore spaziale, 30 delle quali specializzate negli apparati.

«La creazione del Laboratorio di Qualifica Spaziale – afferma il Direttore Generale del CIRA, ing. Leopoldo Verde – si inserisce all’interno di un processo di rinnovamento industriale e gestionale che ha come obiettivo quello di consolidare il CIRA come centro di eccellenza in ambito aerospaziale, rispondendo alle precise esigenze delle Aziende che operano in questo settore, garantendo loro strumenti e tecnologie all’avanguardia che permettano di presidiare un mercato estremamente competitivo come questo». Il laboratorio LQS, continua il DG Verde, «comprende vari impianti di test, tra i quali: centrifuga, camere per test di shock termico e meccanico, camera di simulazione di condizioni ambientali estreme. Questi apparati consentiranno di eseguire prove di accelerazione, di vuoto termico, di Environmental Stress Screening, di shock termico e prove combinate di vibrazione, umidità, temperatura e altitudine». Tutte queste prove sono necessarie per essere sicuri che, una volta in orbita, le componenti dei satelliti resistano correttamente alle estreme condizioni dello spazio e il laboratorio consentirà di eseguire le prove secondo i più stringenti standard fissati dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il nuovo laboratorio è particolarmente adatto a prove per nano e pico-satelliti, quelli che pesano cioè fino a 20 chili, una tipologia che si va sempre più diffondendo tra le università per i bassi costi di lancio e sulla quale punta anche la Difesa, grazie alla possibilità di dispiegare con un solo lancio una costellazione di satelliti per operazioni di controllo e peace-keeping. Il progetto complessivo per la realizzazione del Laboratorio si è articolato in quattro fasi: analisi dei requisiti delle PMI campane/analisi di Mercato; studio di fattibilità; realizzazione del laboratorio (progettazione preliminare, esecutiva, opere civili e impianti generali); servizi di supporto nell’avviamento o nel potenziamento dell’idea imprenditoriale, che si apre con l’inaugurazione di LQS. Intanto il CIRA festeggia un importante riconoscimento. Il progetto relativo allo “Studio di Fattibilità di un sistema di Guida Navigazione Controllo Nazionale per VEGA”, promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana ed affidato al capofila MBDA Italia insieme con il CIRA, Avio S.p.A, l’Università “Sapienza” e la Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Roma, verrà premiato il prossimo 8 Marzo come progetto più innovativo tra quelli condotti nel 2011 da MBDA Italia. Nel corso della cerimonia formale di premiazione, si sceglierà tra i progetti premiati quello che concorrerà a livello internazionale con le altre filiali di MBDA per l’attribuzione di progetto più innovativo in assoluto. L’obiettivo del progetto, brillantemente raggiunto, è stato quello di valutare lo stato dell’arte degli algoritmi di Guida, Navigazione e Controllo (GNC) di lanciatori spaziali, individuando le aree critiche di miglioramento e proponendo un piano di sviluppo delle competenze e delle tecnologie necessarie per la sua implementazione al fine di consolidare un know how nazionale in tale settore, strategico per l’Italia. Nell’ambito delle attività svolte, grazie all’esperienza maturata negli anni passati ed in particolare relativamente allo sviluppo degli algoritmi di controllo di assetto per i futuri lanci del VEGA, il CIRA ha potuto fornire un importante contributo per la definizione di un sistema altamente innovativo di Guida e Controllo

 

SULLA RAMPA IL LANCIO IL TERZO ATV INTITOLATO A EDOARDO AMALDI

SULLA RAMPA IL LANCIO IL TERZO ATV INTITOLATO A EDOARDO AMALDI

Il lancio del veicolo di trasferimento automatizzato, in acronimo ATV, che l’Agenzia Spaziale Europea ha dedicato allo scienziato italiano Edoardo Amaldi, è stato posticipato rispetto alla data prevista del 9 marzo a seguito di verifiche che hanno suggerito ulteriori controllo. L’ATV sarà messo in orbita con il razzo vettore Ariane 5 dallo spazioporto di Kourou nella Guyana Francese. Dopo il volo di qualifica dell’ATV-1 Julius Verne nel 2008 e la prima missione operativa dell’ATV-2 Johannes Kepler lanciato nel 2011, il terzo esemplare della navetta automatica raggiungerà con il suo carico di rifornimenti la Stazione Spaziale Internazionale, provvedendone a correggere anche l’assetto e la quota orbitale. A bordo 6,6 tonnellate di rifornimenti, di cui 285 kg di acqua e tre tonnellate di propellente per il controllo dell’assetto, oltre che ossigeno, cibo, acqua potabile, gas, materiale per la ricerca e attrezzature per la manutenzione. L’attracco alla Stazione Spaziale Internazionale avverrà il 19 marzo, il distacco è previsto il 27 agosto. La missione di ATV-3, che inizia esattamente nello stesso giorno in cui è avvenuto il lancio inaugurale tre anni fa, avrà una durata di 171 giorni, durante i quali fornirà un supporto logistico fondamentale all’equipaggio della ISS.

Dopo Giulio Verne e Giovanni Keplero, la scelta è caduta su Edoardo Amaldi, eminente figura scientifica, politica e sociale, accademico dei lincei dal 1948 e presidente dell’istituzione dal 1988 al 1989. Edoardo Amaldi, uno dei ragazzi di Via Panisperna, la scuola di fisica di Enrico Fermi, è considerato il padre fondatore della scienza e delle attività spaziali europee. Egli ebbe, infatti, un ruolo decisivo nella costituzione del laboratorio europeo CERN e nella nascita della Agenzia Spaziale Europea. Non a caso, a bordo dell’ATV-3 volerà una cianografia di una lettera scritta dal fisico italiano nel 1958 a Gino Crocco, altra eminente figura di scienziato spaziale, uno straordinario documento storico che rispecchia l’ambiziosa visione di Amaldi per la creazione di un’organizzazione spaziale europea a carattere pacifico e non militare. Alla vigilia del lancio del terzo ATV, l’Accademia dei Lincei ha sottolineato il ruolo di Edoardo Amaldi nella costituzione degli Enti di Ricerca Europei e la sinergia tra CERN e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Agenzia Spaziale Europea e Italiana.