da Sorrentino | Ago 26, 2017 | Astronomia, Attualità, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Recensioni
A tre mesi dalla improvvisa scomparsa dell’astrofisico Giovanni Bignami, in uscita il 30 agosto 2017 il suo libro postumo dal titolo “Le rivoluzioni dell’universo. Noi umani tra corpi celesti e spazi cosmici” edito da Giunti. Come sarà l’Universo tra 14 miliardi di anni? – si chiede Bignami, il quale raccoglie i frutti di una vita vissuta ai telescopi e con i satelliti di tutto il mondo e ci porta in viaggio tra corpi celesti e spazi infiniti fatti di materia oscura, di antimateria, nella vita aliena, tra i pianeti che chiamiamo “abitabili”. Tre grandi rivoluzioni stanno al centro di questo libro: la rivoluzione cosmologica (con cui decifrare le informazioni dei sassi che cadono dal cielo e dei raggi cosmici), la rivoluzione planetologica (per immaginare la possibile esistenza di un pianeta extrasolare) e la rivoluzione astrobiologica (i nuovi telescopi inaugureranno l’astronomia della vita terrestre). L’Universo che “vediamo” con i nostri occhi è soltanto l’Universo della materia di cui siamo fatti noi. Osservare l’evoluzione dell’Universo in miliardi di anni significa perciò capire quale sarà il futuro dell’umanità, capire come e quando homo sapiens e i suoi discendenti saranno in grado di colonizzare tutta la galassia. Un libro che è anche l’eredità scientifica e culturale di Giovanni Bignami, già presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, il quale nell’ottobre 2016 ha proposto “Progetto Marte” il lavoro di Werner Von Braun, il padre del programma Apollo, curandone con rigore scientifico e in chiave divulgativa la traduzione. “Progetto Marte” fu scritto da Von Braun quando ancora si pensava che Marte potesse essere abitato. Una storia appassionante, basata su calcoli ed equazioni missilistiche scientificamente accurate, che Giovanni Bignami ha avuto il merito di riproporre con una chiave di lettura attualizzata.
da Sorrentino | Ago 25, 2017 | Attualità, Missioni, Primo Piano
L’Agenzia Spaziale Europea ha partecipato alla campagna “sogni di bambino in assenza di gravità”, organizzata da Novespace e dall’associazione “I cavalieri del cielo”, che ha permesso a bambini speciali, colpiti dalla disabilità o dalla malattia, scoprire l’assenza di gravità e gravità lunare in occasione di un volo parabolico. Otto bambini di cinque stati membri dell’ESA – Regno Unito, Francia, Germania, Belgio e Italia – si sono imbarcati, il 24 agosto 2017 a Bordeaux, a bordo dell’Airbus A310 ZERO – G di Novespace Air Zero G. Oltre a scoprire l’assenza di gravità, i bambini hanno anche potuto assistere a dimostrazioni scientifiche. Si trattava in particolare di accendere una candela, di mescolare liquidi di diverse densità, di giocare a ping-pong con bolle d’acqua e racchette in materiale idrofobo o ancora di far funzionare un “Hand spinner” per mostrare gli effetti della gravità. Prima del volo, i bambini hanno partecipato ad un seminario organizzato dal servizio educazione dell’ESA per spiegare le dimostrazioni e preparare i bambini al concetto di gravità. I bambini erano accompagnati da astronauti dell’ESA, originari degli stessi cinque Paesi. L’italiano Maurizio Cheli, l’inglese Tim Peake, il belga Frank De Winne, il tedesco Thomas Reiter, i francesi Claudie Haigneré e Jean-François Clervoy erano a bordo per guidare i bambini e rispondere alle loro domande. All’esperienza hanno preso parte anche due adulti colpiti dalla disabilità: Samuel Koch, ex atleta tedesco, e Philippe Carette, volontario dell’associazione “sogni di bambino”. Sogni di bambino, da oltre 20 anni, è impegnata a riunire bambini ordinari e straordinari che lavorano insieme, per settimane, su progetti relativi all’aviazione. Il progetto termina con un battesimo dell’aria. Quest’anno si è trattato di un battesimo molto speciale.
da Sorrentino | Ago 21, 2017 | Astronomia, Attualità, Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano
Il 21 agosto è il giorno dell’eclissi solare totale che attraverserà tutti gli Stati Uniti, dalla costa del Pacifico all’Atlantico: il picco massimo interesserà Oregon, Idaho, Wyoming, Nebraska, Kansas, Missouri, Illinois, Kentucky, Tennessee, Georgia, Nord e Sud Carolina. Il fenomeno astrale si manifesterà a nord-ovest, a Newport in Oregon, mentre l’ultima località toccata sarà Charleston, in Sud Carolina. Questa eclissi solare totale è la prima che avviene negli Stati Uniti dal 1970: un evento astronomico straordinario che coinvolge direttamente circa 12 milioni di americani che vivono nelle località coperte dal cono d’ombra. Il cono d’ombra attraverserà ad una velocità di oltre 2 mila km/h gli Stati Uniti da ovest verso est. I primi a poter osservare l’eclissi saranno gli abitanti dell’Oregon affacciati sul Pacifico, a partire dalle 10:17 ora locale (le 19:17 in Italia) Il cono d’ombra percorrerà in tutto 4.017 km in 14 Stati. L’eclissi impiegherà solo 1 ora e 33 minuti ad attraversare gli Stati Uniti: l’ombra attraverserà l’Oceano Atlantico quasi fino a raggiungere l’Africa per poi svanire circa 75 minuti dopo aver lasciato la East Coast. Nelle condizioni migliori, la Luna oscurerà completamente il disco del Sole per 2 minuti e 40 secondi: è più o meno quanto durerà la totalità per chi si troverà nell’area interessata. Più ci si sposta verso i margini del percorso, minore sarà la durata della totalità: chi verrà a trovarsi proprio ai margini osserverà la totalità solo per pochi secondi. L’eclissi maggiore avrà una durata di 2 minuti e 41,6 secondi nei pressi di Makanda Township a sud di Carbondale, in Illinois.

L’apice del fenomeno astronomico sarà alle 20:47 ora italiana. Un’eclissi totale di Sole è una rara occasione per studiare la corona solare e la cromosfera, ossia il sottile strato dell’atmosfera solare che ha uno spessore di appena 2mila chilometri. Sole, Luna e Terra risultano perfettamente allineati in quest’ordine; ciò è possibile solo quando la Luna, la cui orbita è inclinata di cinque gradi rispetto all’eclittica, interseca quest’ultima in un punto detto nodo. Quando il nodo si trova tra la Terra e il Sole, l’ombra della Luna passa in alcuni punti della superficie terrestre e si assiste a un’eclissi solare.
Il prossimo appuntamento con un eclissi solare totale sarà nel luglio 2019 e interesserà Argentina e Cile. Negli Stati Uniti bisognerà attendere l’8 aprile 2024 quando il cono d’ombra coprirà il sole su Messico, Texas, Oklahoma, Arkansas, Missouri, Illinois, Kentucky, Indiana, Ohio, Pennsylvania, New York, Vermont, New Hampshire, Canada e Maine. In Italia dovremo attendere fino al 12 agosto 2026, quando un’eclissi totale investirà l’Islanda e il nord della Spagna, e anche in tutta Italia ci sarà un oscuramento del Sole nelle ore precedenti il tramonto fino al 95%. Per poter osservare la prossima eclissi solare, quasi totale, dovremo aspettare il 2 Agosto 2027 quando il sole si oscurerà per il 98%.
L’eclissi solare totale può essere seguita sui canali web della NASA:
https://www.nasa.gov/eclipselive
NASA App for iOS — http://itunes.apple.com/app/nasa-app/id334325516?mt=8
NASA App for Android — https://play.google.com/store/apps/details?id=gov.nasa
Social Media
Facebook Live — https://www.facebook.com/nasa
Twitter/Periscope — https://www.pscp.tv/nasa
Twitch TV — https://twitch.tv/nasa
Ustream — http://www.ustream.tv/nasahdtv
YouTube — https://www.youtube.com/watch?v=wwMDvPCGeE0
da Sorrentino | Ago 2, 2017 | Attualità, Missioni, Primo Piano, Stazione Spaziale
Primo collegamento di Paolo Nespoli dallo spazio. A 5 giorni dall’inizio della missione italiana Vita, l’astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea ha effettuato il primo collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale mettendosi in contatto per venti minuti, in diretta audio e video, con la sede dell’ASI a Roma, per raccontare i suoi primi giorni in orbita e l’inizio della sua attività scientifica a bordo. Alla inflight call sono intervenuti Anna Sirica direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana e Bernardo Patti, del direttorato Volo Spaziale Abitato e Esplorazione Robotica dell’Agenzia Spaziale Europea. Incalzato sull’adattamento del suo corpo all’assenza di gravità, @astro_paolo ha ribadito gli obiettivi della sua terza missione che lo vede misurarsi da persona normale con la permanenza prolungata a bordo della Iss, dove tutto gli sembra sia rimasto uguale da quando l’aveva abitata l’ultima volta. A chi gli chiede se, con l’ottica di un sessantenne, questa sarà la sua ultima volta nello spazio, Paolo Nespoli risponde con un “mai dire mai”. Astronauta non più, ma forse turista spaziale. Ma intanto si appresta a fornire un grosso contributo alle scienze e alla fisiologia umane per capire come si comporta il fisico in assenza di peso e quali effetti e conseguenze di producono sulle funzioni dell’organismo. Primo astronauta europeo a «cinguettare» dallo spazio via Twitter, nel corso della missione MagISStra del 2010, Nespoli ha deciso di rendere ancora più social la missione «Vita» grazie alla app, denominata #Spac3, che consentirà di creare un’opera d’arte collettiva e dinamica a colpi di foto, scattate dallo spazio e dalla Terra e unite in un Photoshop ispirato al segno del «Terzo Paradiso» creato dall’artista Michelangelo Pistoletto e simbolo della stessa missione spaziale. Il suo tempo libero a bordo della stazione spaziale internazionale sarà dedicato quasi interamente a curare i social media, che diffonderanno le immagini che @astro_paolo scatterà dalla cupola, il modulo trasparente che regala la fantastica vista del nostro pianeta dalla quota di 400 km.
da Sorrentino | Lug 19, 2017 | Attualità, Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Stazione Spaziale
Il Festival dello Spazio esordisce a Genova il 20 luglio, giorno dell’anniversario del primo allunaggio dell’uomo, per poi dare appuntamento dal 27 al 30 luglio a Busalla, la cittadina della Vallescrivia che ha dato i natali a Franco Malerba, primo astronauta italiano, il quale celebra così il 25ennale della missione STS-46 della NASA che lo ha visto a bordo dello Space Shuttle Atlantis dal 31 luglio all’8 agosto 1992 come specialista per condurre l’esperimento con il satellite a filo Therered. Il Festival, organizzato e promosso dall’amministrazione comunale di Busalla con il Patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Liguria, conta importanti partner scientifici: le agenzie spaziali Europea e Italiana, Thales Alenia Space, ALTEC, Leonardo, Festival della Scienza, IIT, Università di Genova. Quattro giornate con venti ospiti e quaranta appuntamenti ripartiti in tre location distinte: Villa Borzino – sede principale del Festival – la Biblioteca Bertha von Suttner e il Santuario della Bastia. Un programma che concentra su Busalla l’attenzione del mondo spaziale, forse ancora più di quanto avvenne nel 1992 quando un suo cittadino oltrepassò la fatidica linea di von Karman per diventare il primo italiano in orbita e scrivere una pagina storica per la Liguria 500 anni dopo il viaggio di Cristoforo Colombo.
Fabrizio Fazzari, assessore alla Cultura, al Turismo e alla Comunicazione del Comune di Busalla, ha aiutato Franco Malerba a inanellare, intorno al 25esimo anniversario della sua missione, eventi e contributi scientifici come raramente accade lontano dai consessi ufficiali dell’astronautica e dello spazio. Anche perché la ricorrenza di Malerba coincide con la partenza verso la stazione spaziale di Paolo Nespoli, astronauta italiano dell’ESA. Alla vigilia del lancio dalla base di Bajkonur in Kazakhstan a bordo della Soyuz, il 27 luglio, tocca proprio a Franco Malerba descrivere la Stazione Spaziale Internazionale, il più straordinario laboratorio di ricerca nello spazio, gli esperimenti in atto e le prospettive di una meraviglia tecnologica dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. High-light della prima giornata è il collegamento in diretta con Paolo Nespoli a Baikonour. Il 28 luglio, al mattino, gli interventi di Loris Maieron, Sindaco di Busalla, Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Walter Cugno, Direttore Programmi Thales Alenia Spazio Italia e Franco Malerba; nel pomeriggio del 28 sessione dedicata all’Osservazione della Terra dallo Spazio. Il mattino di sabato 29 è dedicato ai 25 anni dopo la Missione Tethered; il pomeriggio alle missioni scientifiche e ai contributi italiani all’esplorazione del cosmo. Domenica 30 in programma le due ultime sessioni: al mattino, “Proiettili vaganti nello Spazio. Il problema dei detriti spaziali; al pomeriggio, “Il viaggio umano verso la Luna, Marte e … Mercurio”.
da Sorrentino | Lug 3, 2017 | Attualità, Lanci, Primo Piano, Servizi Satellitari
La Cina è alle prese con il lancio fallito del vettore pesante Lunga Marcia 5, che avrebbe dovuto portare in orbita il satellite per telecomunicazioni Shijian-18 del peso di 7 tonnellate. Partito dal centro spaziale di Wengchang, nell’isola di Hainan alle 19:23 ora locale di domenica 2 luglio, la versione più potente dei lanciatori cinesi (in grado di trasferire in orbita bassa masse fino a 25 tonnellate e alla quota geostazionaria 14 tonnellate) ha denunciato problemi al secondo stadio quando erano trascorsi poco più di 10 minuti dal distacco dalla rampa. Lunga Marcia 5, al suo secondo volo dopo l’esordio positivo avvenuto nel 2016, ha perso progressivamente spinta. L’anomalia sarebbe da ascrivere proprio al sistema di propulsione, ovvero ai sottosistemi che regolano la pressione del combustibile. Il secondo stadio sarebbe rimasto accesso per un tempo superiore a quanto previsto. Le cause ufficiali sono tutte da chiarire e l’agenzia spaziale cinese mantiene il più stretto riserbo. Il satellite Shijian-18 era stato progettato e costruito dalla China Academy of Launch Vehicle Technology