da Sorrentino | Mar 11, 2017 | Eventi, Primo Piano, Servizi Satellitari
Il Centro spaziale del Lario di Telespazio ha festeggiato i 40 anni di attività con una cerimonia durante la quale sono state ricordate le principali tappe della storia del teleporto lombardo, collocato all’estremo Nord del lago di Como, nel comune di Gera Lario. Il Centro spaziale del Lario, con 60 antenne operative e un’estensione di 80.000 mq, dei quali 5.000 coperti, costituisce un polo tecnologico d’eccellenza e fornisce servizi altamente specializzati ai maggiori operatori televisivi nazionali e internazionali, garantendone i collegamenti satellitari h24 per 365 giorni l’anno. Dal Lario sono gestiti inoltre servizi di telecomunicazioni per utenti istituzionali e commerciali oltre che attività di customer care per collegamenti di infomobilità, con copertura europea, e di navigazione e messaggistica, con copertura globale. Nei settori del controllo in orbita dei satelliti e in quello dell’acquisizione dei dati dallo spazio, il Lario è impegnato infine come stazione di terra per i satelliti Meteosat di seconda e terza generazione.
Nel corso dell’evento dedicato al quarantennale di attività, alla presenza di Luigi Pasquali, Direttore del settore Spazio di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio, è stata inaugurata anche una mostra dedicata ai primi quattro decenni di attività del Lario: dal primo collegamento telefonico con gli Stati Uniti, attraverso un’antenna di 32 metri di diametro, agli esperimenti di propagazione in banda Ku con il primo satellite italiano per le telecomunicazioni, Sirio 1, lanciato nel ’77; dall’avvio della tecnologia digitale, negli anni ’80, per la diffusione dei segnali televisivi, allo sviluppo negli anni ’90 di sistemi di comunicazioni mobili per localizzazione e messaggistica; fino alla nascita dei sistemi di comunicazioni a banda larga, negli anni 2000.
da Sorrentino | Mar 5, 2017 | Eventi, Primo Piano
Valentina Tereshkova, prima donna a viaggiare nello spazio, il 16 giugno 1963, compie 80 anni. Giovane operaia dopo essere rimasta orfana di padre, un diploma di perito tecnico conseguito frequentando le scuole serali nel 1960, fu scelta dai responsabili del programma spaziale dell’Unione Sovietica grazie alla sua passione per il paracadutismo. Dopo aver aperto l’era astronautica il 4 ottobre 1957, con il lancio del satellite Sputnik, e spedito il primo uomo fuori dalla Terra, Yuri Gagarin, il 12 aprile 1961, il Cremlino riuscì a mandare una donna in orbita, stabilendo un altro primato. Non fu un volo semplice, quello di Valentina Tereshkova, anzi piuttosto tempestoso, anche se i particolari dei problemi tecnici sorti in orbita sono stati rivelati solo in tempi recenti. La 26enne cosmonauta dovette correggere l’assetto della navicella “Vostok-6”, con cui ha effettuato in tre giorni 48 giri intorno alla Terra. Poi, l’aiuto dei tecnici del centro di controllo, con i quali dialogava usando il soprannome Caika (“gabbiano” in russo), infilò la traiettoria di rientro e, giunta all’altezza prestabilita, venne espulsa dalla Vostok secondo una sequenza automatica atterrando con il paracadute. L’Unione Sovietica celebrò quello storico volo con un francobollo commemorativo. Valentina Tereshkova sposò l’astronauta russo Adrian Nikolaev, dal quale ha poi divorziato, per poi unirsi a Yuri Shaposhnikov. Negli anni successivi ha lavorato alla Città delle Stelle, il Centro di addestramento per cosmonauti nei pressi di Mosca, ed è diventata deputata della Duma. Festa grande a Mosca e messaggi di auguri da ogni parte del mondo spaziale. Lo Science Museum, il museo delle scienze di Londra, situato a South Kensington, ha deciso di dedicare una mostra all’impresa e al ruolo di Valentina Tereshkova.
da Sorrentino | Mar 3, 2017 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano
L’Aeroporto di Torino ospita un percorso espositivo su programmi spaziali di successo, realizzato in collaborazione con Thales Alenia Space. In questo modo si vuole celebrare Torino come città dello Spazio. Nell’aerostazione sono esposti IXV (Intermediate Experimental Vehicle), il dimostratore di rientro atmosferico europeo ed ExoMars, il programma europeo di esplorazione del pianeta Marte. Il percorso espositivo, inaugurato venerdì 3 marzo alla presenza degli amministratori delegati di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, e di SAGAT, Roberto Barbieri, e del Sindaco di Torino, Chiara Appendino, mira ad esaltare la vocazione scientifico-tecnologica patrimonio della città della Mole Antonelliana, passa attraverso il veicolo sperimentale di IXV, che ha realmente testato in volo il rientro atmosferico e si conclude nell’area interamente dedicata a Marte, dove è riprodotta la missione ExoMars che ha portato l’Europa e l’Italia sul pianeta rosso. I modelli in esposizione sono esempi di sfide di successo nelle quali Thales Alenia Space ha, e continuerà ad avere in futuro, un ruolo di primo piano, grazie all’esperienza e all’alta tecnologia che più la caratterizza. “Sono particolarmente orgoglioso di celebrare, oggi, il profondo legame tra la nostra azienda e Torino – ha affermato Donato Amoroso, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia – “L’idea di installare un percorso espositivo in uno dei punti nevralgici e strategici della città come l’aeroporto, nasce proprio con l’obiettivo di raccontare quanto l’industria spaziale sia una realtà industriale perfettamente inserita nel tessuto produttivo, economico e sociale del capoluogo piemontese”. Radicato nel territorio da oltre quarant’anni, lo stabilimento Thales Alenia Space di Torino, con un’area di oltre 50.000 metri quadrati tra laboratori, camere pulite ed aree di produzione, vanta un alto livello produttivo testimoniato dalla partecipazione alle maggiori missioni scientifiche e d’esplorazione del Sistema Solare, alla costruzione dei moduli della Stazione Spaziale Internazionale, e allo sviluppo dei veicoli da rientro atmosferico europei.
Presente nel capoluogo piemontese anche ALTEC – Aerospace Logistics Technology EngineeringCompany – Thales Alenia Space Italia (63,75%) e Agenzia Spaziale Italiana (36,25%), il centro di eccellenza italiano per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto delle operazioni e dell’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e dello sviluppo e della realizzazione delle missioni di esplorazione planetaria. ExoMars è il programma frutto della cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Thales Alenia Space Italia è Prime Contractor del Programma responsabile dell’ intera progettazione delle due missioni 2016 – 2020, a capo di un consorzio industriale europeo. Nel 2020 sarà inviato sul pianeta rosso un rover che esplorerà la superficie marziana per 218 giorni marziani, circa 230 giorni terrestri e attraverso una speciale trivella, realizzata da Leonardo sarà possibile scavare nel sottosuolo del pianeta ad una profondità di due metri alla ricerca di tracce vita passate o presenti. Per la missione 2020 la società ALTEC è responsabile della progettazione, sviluppo e manutenzione del ROCC (Rover Operation Center) e del controllo di tutte le operazioni del Rover sulla superficie di Marte. IXV, è il dimostratore di rientro atmosferico dell’ESA sviluppato da Thales Alenia Space, lanciato con successo nel 2015, con il vettore europeo VEGA. La missione IXV ha previsto anche lo sviluppo del Mission Control Center presso il centro Altec di Torino. Grazie alle tecnologie testate con IXV, Thales Alenia Space sta lavorando alla realizzazione del suo successore, Space Rider, una sorta di mini shuttle automatico in grado di essere recuperato insieme al suo carico utile e riutilizzati nelle successive missioni.
da Sorrentino | Feb 25, 2017 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano
L’auditorium dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma ha ospitato la prima del film “Il diritto di contare”, (titolo originale “Hidden Figures“), nelle sale cinematografiche dall’8 marzo 2017, la storia mai raccontata delle donne afroamericane che nel periodo della guerra fredda, sfidando razzismo e sessismo, hanno dato un contributo fondamentale ai successi del programma aerospaziale americano. Se John Glenn ha orbitato intorno alla terra e Neil Armstrong è stato il primo uomo a camminare sulla Luna, parte del merito va anche alle scienziate della NASA che negli anni Quaranta, armate di matita, regolo e addizionatrice, elaborarono i calcoli matematici che avrebbero permesso a razzi e astronauti di partire alla conquista dello spazio. Tra loro c’era anche un gruppo di donne afroamericane di eccezionale talento, originariamente relegate a insegnare matematica nelle scuole pubbliche “per neri” del profondo Sud degli Stati Uniti.
Dorothy Vaughan, Mary Jackson, Katherine Johnson e Christine Darden furono chiamate in servizio durante la seconda guerra mondiale a causa della carenza di personale maschile, quando l’industria aeronautica americana aveva un disperato bisogno di esperti con le giuste competenze. Tutto a un tratto a queste brillanti matematiche e fisiche si presentava l’occasione di ottenere un lavoro all’altezza della loro preparazione, una chiamata a cui risposero lasciando le proprie vite per trasferirsi a Hampton, in Virginia, ed entrare nell’affascinante mondo del Langley Memorial Aeronautical Laboratory. E il loro contributo, benché le leggi sulla segregazione razziale imponessero loro di non mescolarsi alle colleghe bianche, si rivelò determinante per raggiungere l’obiettivo a cui l’America aspirava: battere l’Unione Sovietica nella corsa allo spazio e riportare una vittoria decisiva nella guerra fredda.

Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, insieme ad altre colleghe, vennero da principio assegnate alla sezione West & Computes. Siamo appena agli inizi degli anni 60 ed in piena sfida aerospaziale con l’URSS (nel 1961 Gagarin sarà il primo uomo a compiere una intera orbita ellittica intorno alla terra). Siamo a Langley in Virginia, al culmine del segregazionismo. Alla disgustosa prassi non sfuggiranno loro tre e le altre donne afro-americane del pool di calcolo identificate al tempo come “coloured computers”. Lavoravano, pranzavano e usavano servizi igienici separati dai loro colleghi bianchi. Per fare un esempio, quando Katherine venne chiamata a lavorare in un altro settore nevralgico, non essendo li prevista la presenza di persone di colore, non aveva neppure un bagno cui poter andare durante la giornata. Ciò la costringeva a virare sul vecchio posto di lavoro distante più di 1 km. Li, e solo li, erano previsti bagni per impiegati di colore.
Sullo sfondo della seconda guerra mondiale, della lotta per i diritti civili e della corsa allo spazio, “Il diritto di contare” segue la carriera di queste quattro donne per quasi trent’anni, durante i quali hanno affrontato sfide, forgiato alleanze e cambiato, insieme alle proprie esistenze, anche il futuro del loro Paese.
Il film racconta il sogno che quelle donne afroamericane seppero tramutare in realtà guadagnandosi giorno dopo giorno, dapprima il rispetto, poi pian piano diritti che ora diamo per scontati ma che fino a poco prima erano tutt’altro. Mary Jackson, iniziando con la mansione di calcolatore, divenne in seguito il primo ingegnere donna nera in forza alla NASA. Dorothy Vaughan fu invece la prima donna afro americana Supervisor alla West Area Computers della Nasa.
da Sorrentino | Feb 15, 2017 | Eventi, Lanci, Primo Piano, Servizi Satellitari
Prima missione del 2017 per il lanciatore Ariane 5 che ha messo correttamente in orbita due satelliti per telecomunicazioni: SKY Brasil-1 e Telkom 3S. La partenza è avvenuta dal Centro Spaziale europeo di Kourou, in Guyana Francese alle 18:39 ora locale, le 22:39 in Italia del 14 febbraio. Telkom 3S è un satellite per telecomunicazioni dell’operatore Telekom Indonesia, destinato a fornire servizi televisivi in alta risoluzione, ma anche servizi per la comunicazione mobile e internet. Telkom è stato realizzato da Thales Alenia Space, responsabile della progettazione, della realizzazione, test e messa in orbita del satellite, oltre che del lancio, del posizionamento in orbita bassa (LEOP) e dei test in orbita (IOT). Thales Alenia Space fornirà, inoltre, componenti per il centro di controllo e formerà un team di ingegneri in loco.
Posizionato a 118° Est, Telkom-3S incrementerà la portata in banda C e offrirà servizi televisivi ad alta definizione e servizi internet/GSM con controllo remoto in banda Ku in Indonesia, Sudest asiatico e parte della Malesia. Telkom-3S è stato posizionato sulla piattaforma della famiglia Spacebus 4000 di Thales Alenia Space, con un carico utile di 6,5 kW, completo di 24 transponder a banda C, 8 transponder a banda C e 10 transponder a banda Ku. Con una massa di 3.550 kg al lancio, Telkom 3S avrà una vita operativa di oltre 16 anni.

Il secondo satellite messo in orbita da Ariane 5 è SKY Brasil-1 dell’operatore AT&T, per il quale il razzo vettore europeo aveva già lanciato SKY México-1 e DIRECTV 15 nel maggio 2015. SKY Brasil-1 è un satellite per trasmissioni televisive ad altissima risoluzione e, posizionato a 43.1° Ovest, coprirà il Brasile. Con questo lancio Ariane 5 ha compiuto 77 missioni senza anomalie, un risultato a cui contribuisce l’italiana Avio che fornisce i motori a propulsione solida, ciascuno dei quali caricato con circa 237 tonnellate di propellente e in grado di sviluppare la spinta necessaria per l’uscita del lanciatore dall’atmosfera, e una turbopompa per la propulsione a ossigeno liquido che alimenta il motore criogenico Vulcain.
da Sorrentino | Feb 14, 2017 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Missioni, Primo Piano, Stazione Spaziale
La missione VITA di lunga durata sulla stazione spaziale internazionale, che vedrà protagonista da fine maggio 2017 Paolo Nespoli, astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea, sarà espressione del connubio tra scienza e arte. Lo è, di fatto, perché l’artista che ha disegnato il logo della missione, Michelangelo Pistoletto, è noto per essere l’autore del manifesto del Terzo Paradiso, scritto nel 2003, elaborandone il simbolo, costituito da una riconfigurazione del segno matematico d’infinito. Nespoli e Pistoletto si sono ritrovati al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano per una conversazione che ha coinvolto un pubblico costituito in maggioranza da scolaresche e servita a presentare in anteprima una App, denominata Spac3, che sarà gratuita e attiva poco prima del via alla terza esperienza in orbita dell’astronauta.
Spac3 sarà lo strumento di una nuova esperienza di interattività per Paolo Nespoli, che ha esordito nello spazio twittando per prima e condividendo le immagini e le emozioni raccolte a 400 km di quota. La App consentirà di unire e sovrapporre le immagini che saranno scattate da chiunque voglia a terra con quelle che Nespoli fisserà dallo spazio nel nostro pianeta. Un percorso creativo a colpi di pixel che contribuirà a realizzare un grande album tra spazio e vita sulla Terra, e nell’insieme farà da preludio alla grande installazione del Terzo Paradiso, opera in materiale riflettente ideata dal maestro Pistoletto e destinata ad essere collocata nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana in modo da potere essere vista anche dagli astronauti e dall’occhio dei satelliti in orbita.

Paolo Nespoli, che mostra tutto il suo entusiasmo per avere la possibilità di legare la sua missione semestrale con la creatività artistica di un grande maestro, è atteso da un intenso programma di attività in preparazione al lancio che avverrà dal cosmodromo di Bajkonour a bordo della Soyuz.