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La vita in diretta di AstroSamantha

La vita in diretta di AstroSamantha

inflight callAl 19esimo giorno della missione Futura, Samantha Cristoforetti ha tenuto la prima inflight-call in collegamento con l’auditorium dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma e per venti minuti ha esternato tutte le sue emozioni e raccontato con dovizia di particolari e curiosità la sua vita a bordo della stazione spaziale internazionale. L’atteggiamento di AstroSamantha è davvero e incredibilmente fuori dal comune. Avevamo già familiarizzato con l’ebbrezza dell’attesa della prima donna astronauta italiana, la quale, fin dal primo giorno di addestramento, ha condiviso i momenti, descrivendo il modo nuovo e diverso di approcciare le situazioni destinate a manifestarsi una volta in orbita. Il sorriso e la serenità di Samantha sono fonte di contagio e a queste espressioni naturali si accompagna la conoscenza delle attività a cui è stata destinata. Dotata di una eccezionale capacità di divulgazione, non perde occasione per esternare le sue emozioni, che diventano uno straordinario strumento di promozione di quanto l’Italia ha messo in campo per realizzare questa e altre imprese spaziali. Nei venti minuti di conferenza dalla quota di 400 km Samantha Cristoforetti dice senza ripetersi, nonostante la pioggia di messaggi diffusi attraverso twitter e l’account Avamposto42, che contano oltre 200mila follone.

“Quassù ci sono molte attività di routine, ma c’è sempre da imparare ed è tutto molto interessante – ammette – E mi interessa in particolare diventare ogni giorno di più una creatura dello Spazio”. Non c’è nostalgia della Terra, cancellata dalla straordinaria e privilegiata visione dell’Italia e dai passaggi ciclici sulle aree del globo terraacqueo che si possono ammirare dalla cupola, benché ella stessa ammetta di non essere del tutto preparata in geografia. La vita a bordo è una sequenze di momenti belli ed emozionanti e tutto sembra assorbirti. Samantha ha portato con sé libri di Gianni Rodari, Italo Calvino e Antoine Saint-Exupery senza averli ancora sfogliati. Ci sarà tempo di leggerli, magari proprio affacciata sulla cupola, una finestra aperta sul palcoscenico del pianeta azzurro.

“Dal mio Paese ho avuto moltissimo- spiega – Devo all’Italia e a tutti gli italiani se sono qui sulla stazione. Il mio augurio è che tutti gli italiani possano dire lo stesso”. A bordo c’è già atmosfera di Natale con un alberello di Natale e le calze della Befana dove ciascun astronauta mette “qualche piccolo dono” per i colleghi.

Gli impegni si susseguono e l’agenda di bordo è piena. Samantha racconta la sostituzione di un’unità di supporto vitale a una delle tute Emu che saranno indossate durante le attività extraveicolari. Un lavoro certosino, portato a buon fine. Come lo saranno gli altri.

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L’ESA ha festeggiato i suoi 50 anni

L’ESA ha festeggiato i suoi 50 anni

ESRIN_celebrates_50_years_of_Europe_in_spaceI 50 anni dell’Agenzia Spaziale Europea sono stati festeggiati nella sede Esrin di Frascati, alla presenza del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, del presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, del direttore generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain, e dell’astronauta Luca Parmitano anche nelle vesti di ambasciatore del semestre italiano di presidenza europea, ai quali si è aggiunta virtualmente Samantha Cristoforetti con un breve messaggio filmato registrato poco prima della sua partenza dal cosmodromo di Baikonour verso la stazione spaziale internazionale in cui sta conducendo la missione Futura. La celebrazione del mezzo secolo di attività cade all’indomani di due importanti successi: l’approdo del lander Philae rilasciato dalla sonda europea Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e il lancio della prima astronauta italiana, chiamata a svolgere una missione di lunga durata a bordo della ISS. Il messaggio raggiante di Samantha Cristoforetti induce il ministro Giannini a elogiare l’importante traguardo per la ricerca italiana e per le donne in genere e Jean-Jacques Dordain a ricordare che la missione Futura è solo l’ultimo esempio dell’attenzione che l’Esa e l’Italia dimostrano reciprocamente. Tanti successi scanditi scanditi all’insegna della cooperazione nelle attività a spaziali europee, in cui l’Italia ha avuto e continuerà ad avere un grande ruolo – ha assicurato il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea. Che le capacità tecnologie del vecchio continente siano all’avanguardia lo dimostra il recupero all’attività dei satelliti Galileo, lanciati in un’orbita diversa da quella nominale, che a giorni inizieranno i test di validazione.

Il presidente dell’ASI, Roberto Battiston, ha sottolineato come lo spazio sia il volano dell’economia futura, partendo da un dato eloquente. In Italia lavorano nello spazio più di 6000 addetti, per un valore di riferimento di 3,6 miliardi di euro costantemente in crescita. Gli ha fatto eco il ministro Stefania Giannini, ricordando che lo spazio fa da traino in chiave di innovazione a tutti gli altri settori produttivi e della ricerca, e rappresenterà una grande opportunità e una grande sfida oltre ad essere già un asset primario per il progresso della società. In tal senso occorre impegnarsi ad investire nel settore spaziale senza mai far mancare le risorse necessarie, secondo una visione di lungo periodo.

L’ESRIN di Frascati, nato nel 1966 come centro dell’Agenzia Spaziale Europea specializzato nell’Osservazione della Terra, è la casa dell’Agenzia Spaziale Europea in Italia – ha detto Dordain – e l’Italia, oltre che membro fondatore, è tra i primi tre paesi contributori dell’ESA. Ma soprattutto – ha aggiunto – l’Italia è fortemente presente in tutte le sue attività, nessuna esclusa: dai lanciatori al volo umano, dalle telecomunicazioni alle missioni scientifiche. Una grande presenza di cui ESA ha bisogno”.

I concetti di “cooperazione, innovazione, professionalità e evoluzione” sono stati più volte ribaditi dal direttore generale dell’ESA, come le linee guida dell’attività dell’Agenzia. “Lo Spazio – ha concluso Dordain – è il nostro futuro. Non possiamo comprendere il futuro senza comprendere lo Spazio”. Quella in cui nasceva l’ESA “era un epoca in cui gli uomini erano capaci di sognare e pensare il futuro” ha poi detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “In questi 50 anni – ha aggiunto Battiston, che ha anche ricordato i recenti successi di tre donne italiane: Fabiola Giannotti, Simonetta Di Pippo e Samantha Cristoforetti – è stato fatto più che in tutta la Storia dell’umanità. Abbiamo raggiunto risultati straordinari, in termini di scoperte e di avanzamento scientifico e tecnologico. E ci si è riusciti perché ci siamo saputi organizzare per cooperare insieme”. Nello spirito dello slogan scelto da ESA per la cerimonia -“Serving European cooperation and innovation” – Luca Parmitano ha voluto sottolineare lo spirito di servizio con cui interpreta il proprio ruolo. “Il nostro servizio – ha detto – è un incredibile privilegio, con cui possiamo contribuire a fare del mondo un posto migliore. E’ l’ispirazione che guida i sogni e niente ispira l’uomo meglio del lavorare, con amore, accanto ad altri uomini”.

In linea con gli altri interventi, il ministro Stefania Giannini ha sottolineato il valore della cooperazione: “Le imprese di questi straordinari 50 anni – ha detto – non sarebbero state possibili per le singole agenzie nazionali. E’ stato proprio il coordinamento internazionale a farle diventare realtà”. Il ministro ha poi spostato l’attenzione sulla ministeriale ESA, in calendario agli inizi dicembre, sottolineando come la politica – e i politici – proprio in questa fase di crisi e di minori risorse abbia una grande responsabilità, perché deve decidere quale direzione prendere e mantenere una visione di lungo periodo. “Non abbiamo molti soldi da spendere ma bisogna scegliere” ha detto il ministro, sottolineando che “il governo italiano ha deciso di investire nello Spazio perché pensa che questo settore sia fondamentale”. E la prima occasione per dimostrare questo impegno – ha concluso il ministro – “sarà la riunione ministeriale del 2 dicembre, in cui ciascun Paese membro sarà chiamato a dichiarare l’entità del suo impegno economico per il settore aerospaziale.

In chiusura dell’evento, il ministro Giannini, Roberto Battiston e Jean-Jacques Dordain hanno firmato il certificato commemorativo dei primi 50 anni di cooperazione europea nello Spazio.

 

 

Notte al Museo con Eugene Cernan

Notte al Museo con Eugene Cernan

Cernan MSTEugene Cernan, l’ultimo uomo ad avere lasciato la superficie lunare, ha tenuto a battesimo la nuova area Spazio al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Una prestigiosa esposizione permanente dedicata allo Spazio e all’Astronomia, dove immergersi in storie e tecnologie relative all’esplorazione del cosmo, salutata da un autentico bagno di folla intorno all’ottantenne astronauta americano, comandante della missione Apollo 17 e brand ambassador Omega, intervenuto alla cerimonia inaugurale insieme, tra gli altri, all’astronauta francese Claudie Haigneré, per due volte nello spazio sulla Mir e sulla stazione spaziale internazionale, a Franco Malerba, primo italiano in orbita.  Affascinanti oggetti originali e inediti, esperienze interattive, approfondimenti e curiosità affiancano l’unico frammento di roccia lunare presente in Italia, raccolto nel 1972 dalla missione Apollo 17, che Eugene Cernan ha ritrovato e che il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci si è assicurato grazie alla raccolta fondi a cui ha aderito spontaneamente un migliaio di semplici cittadini testimoni della voglia di conoscenza e cultura scientifica.

“Sono molto orgoglioso – ha commentato Eugene Cernan – che un campione lunare riportato dalla nostra ultima missione sia esposto e condiviso con tutti coloro che visitano il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’apertura di questa nuova esposizione interattiva sarà d’ispirazione ai giovani per sognare e accrescere il loro interesse verso l’esplorazione spaziale”.

Eugene Cernan ha parlato a lungo delle nuove frontiere dello Spazio e della importanza di investire nella esplorazione del sistema solare e del cosmo, come nell’intervista rilasciata a Orbiter

La nuova area è stata realizzata con il contributo di partner istituzionali e privati, tra cui aziende italiane leader nel settore aerospaziale, senza gravare per un solo euro sulle risorse pubbliche.

“L’inaugurazione dell’area Spazio è un evento speciale – ha dichiarato Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia – Fa parte della nostra missione raccontare le frontiere della ricerca e della tecnologia. L’esplorazione spaziale risponde a un bisogno dell’umanità di conoscere l’ignoto ma ha anche importanti ricadute sulla nostra vita che i cittadini devono conoscere. In questo settore il contributo dell’Italia in termini scientifici e industriali è di grande rilievo e la nostra esposizione intende valorizzarlo. Siamo inoltre orgogliosi di poter rendere visibile per tutti il frammento di roccia lunare portato a Terra dalla missione Apollo 17, l’ultima in cui l’uomo ha messo piede sulla Luna, ed esposto grazie al contributo di oltre mille sostenitori”.

roccia lunare

Giovanni Caprara, curatore della nuova esposizione in qualità di presidente della Italian Space Society e dell’Unione Giornalisti Italiani Scientifici, ha sottolineato come la nuova sezione museale dedicata allo Spazio si sia aperta alla vigilia del primo volo della nuova capsula Orion della Nasa destinata a portare gli astronauti oltre l’orbita della stazione spaziale internazionale e verso gli asteroidi, la Luna e in prospettiva Marte. iò mentre la Cina prepara altri sbarchi di sonde automatiche sulla Luna, la Russia guarda al nostro satellite naturale per nuove strategie, l’Agenzia spaziale europea sta per lanciare missioni verso Marte e Mercurio, l’Agenzia spaziale italiana condivide queste sfide della scienza e della tecnologia dai vettori spaziali all’osservazione della Terra impegnando il mondo industriale alla frontiera della conoscenza. La nuova area Spazio del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci racconta la partecipazione dei nostri scienziati e tecnologi alle grandi esplorazioni spaziali compiute negli ultimi cinquant’anni, che hanno collocato l’Italia tra le nazioni protagoniste dell’avventura cosmica. La missione Rosetta e lo sbarco il 12 novembre 2014 sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko del lander Philae, equipaggiato con tecnologia italiana frutto dell’ingegno di Amalia Ercole Finzi dell’Università di Milano, ne sono la testimonianza più viva.

L’area Spazio si trova accanto alla Galleria Leonardo nell’Edificio Monumentale del monastero olivetano in cui ha sede il Museo. Racconta quattro secoli di ricerca astronomica e spaziale, da Galileo ai giorni nostri con uno sguardo anche al futuro. Attraverso due nuclei principali, Osservare lo Spazio e Andare nello Spazio, il visitatore viene accompagnato in questa esplorazione cosmica. I temi sono presentati secondo una modalità immersiva, interattiva e fortemente suggestiva grazie a Samsung, partner tecnologico del progetto, che mette a disposizione dei visitatori della nuova area i propri dispositivi e soluzioni all’avanguardia.  La prima parte dell’esposizione racconta l’osservazione dello Spazio dalla Terra con un particolare focus sugli “strumenti del mestiere” e sulle attività dell’astronomo del passato e della contemporaneità: osservare, misurare, interpretare e rappresentare gli oggetti celesti e lo Spazio nel suo insieme. Vengono esposti affascinanti oggetti originali tra cui i due globi celesti e i due terrestri di Coronelli e Moroncelli del XVII secolo, il modello di legno dell’Osservatorio Astronomico di Brera, il settore equatoriale di Sisson del 1774 – usato per i primi studi di Urano e per la scoperta dell’asteroide Esperia, prima scoperta scientifica dell’Italia unita ad opera di Giovanni Virginio Schiaparelli. Le postazioni interattive, progettate dal Museo insieme a ETT, mostrano ad adulti e bambini il mondo dell’astronomia nella sua concretezza e attualità.

Il visitatore entra poi in contatto con le tecnologie che permettono di esplorare lo Spazio e migliorare la conoscenza del Cosmo e della Terra, oltre che attivare servizi indispensabili per la vita di tutti i giorni. Viene introdotta inoltre la dimensione umana della conquista dello Spazio: da un lato i personaggi, gli oggetti, l’avventura e il sogno, dall’altro l’esperienza dell’ISS (International Space Station) e la professione dell’astronauta. Poiché i viaggi nello Spazio sono parte dell’immaginario collettivo, non mancano riferimenti alla letteratura, al cinema e ai videogiochi. Grazie alla partnership con Destiny sono esposti tre artwork e un’intervista esclusiva: per la prima volta un museo italiano di ambito scientifico espone in una collezione permanente contenuti speciali inerenti a un videogioco. Sono qui esposti l’imponente Z9 – uno dei tre stadi del lanciatore Vega, il satellite San Marco per lo studio dell’atmosfera, il satellite Sirio per le telecomunicazioni e alcuni straordinari oggetti legati alle missioni lunari, tra cui la rarissima tuta Krechet che avrebbe dovuto essere indossata dai cosmonauti russi nel progetto poi abbandonato di sbarco sulla Luna. È inoltre riprodotta una porzione della Stazione Spaziale Internazionale con la cupola e una ricca selezione di contenuti legati a questo eccezionale laboratorio nello Spazio. Tra un countdown di lancio e i satelliti in sospensione, il visitatore può confrontarsi con le tecnologie fornite dalle aziende partner che permettono di raggiungere e lavorare nello Spazio.

Lungo il percorso di visita 27 postazioni multimediali, che includono large screen full HD, monitor Touch professionali e tablet, consentono di approfondire la conoscenza dello Spazio e la storia dell’Astronomia e di simulare in modo realistico l’osservazione e l’esplorazione del cosmo. Inoltre, grazie ad un’applicazione mobile Android, è possibile accedere a contenuti multimediali esclusivi.

Parmitano: il presente è già futuro

Parmitano: il presente è già futuro

luca-parmitano-effettuer-esperimenti-green-a-bordo-delliss-Luca_Parmitano_ESAIl racconto della vita in orbita è una miniera inesauribile di richiami alla capacità di adattamento all’assenza di gravità, al lavoro che l’astronauta è chiamato a svolgere, all’alternarsi del giorno e della notte per ben 16 volte nell’arco delle 24 ore, con lo sguardo rivolto 400 km più in basso dove il pianeta appare spettacolare ed emozionante nella sua luce vera, apparentemente ripulito da contraddizioni geopolitiche e ambientali che investono l’umanità e la natura in cui essa è immersa. Ma proprio l’avamposto orbitale, l’intreccio di laboratori in cui si svolge una messe di esperimenti in condizioni irripetibili sulla Terra, è l’esempio di come l’ingegno e le capacità tecnologiche possano spianare gli orizzonti al sapere scientifico. Luca Parmitano, 38enne astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea con alle spalle la missione di sei mesi condotta tra maggio e novembre 2013 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, è da luglio 2014 “ambasciatore” del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea. Una nomina che segna la prosecuzione di un’attività che, nel tempo trascorso in orbita e durante tutto ciò che ne è seguito, lo vede dialogare con tutti i mezzi a disposizione per diffondere il messaggio del progresso della cultura scientifica legato ai programmi di esplorazione dello spazio. Un compito che si è offerto di svolgere con il consueto entusiasmo durante la 12esima edizione di BergamoScienza, una delle manifestazioni scientifiche più importanti del nostro Paese, gemellata con la Città della Scienza di Napoli. Dopo la visita ai laboratori ispirati alle scienze spaziali creati dagli studenti degli istituti superiori e l’incontro con le centinaia di giovani volontari che nell’arco di tre weekend e due settimane animano e supportano eventi e conferenze, a Luca Parmitano è stato dedicata una serata divulgativa nella casa di Tenaris Dalmine. Nella fabbrica dei tubi d’acciaio, la solida tempra dell’astronauta. Durante la missione Volare, Luca Parmitano ha trascorso 166 giorni nello spazio (dal 28 maggio all’11 novembre 2013), portando avanti oltre 20 esperimenti e prendendo parte all’attracco di quattro navette e a due attività extraveicolari, primo italiano a compiere questa esperienza. La seconda delle due passeggiate all’esterno della complesso orbitale ha visto Parmitano mettere a frutto la sua esperienza di pilota collaudatore dell’Aeronautica Militare Italiana (due anni prima di essere selezionato come astronauta è stato insignito di medaglia d’argento al valore aeronautico), allorquando il suo casco si riempì parzialmente di acqua a causa di una perdita al sistema di raffreddamento della tuta costringendolo a rientrare nella stazione. Un incidente che è stato oggetto di una severa investigazione da parte della NASA e ha permesso di evidenziare un problema serio che era stato sottovalutato. Oggi Luca Parmitano ama ripetere che il presente è già futuro per quanto riguarda le attività spaziali. L’autunno 2014 è una sequenza di eventi di straordinaria importanza che vedono protagonisti l’Agenzia Spaziale Europea e l’Italia: l’approdo del lander Philae, rilasciato dalla sonda Rosetta sulla superficie della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko dopo un viaggio di oltre dieci anni nel sistema solare; il primo test orbitale senza equipaggio di una capsula Orion, che fa parte del nuovo sistema di lancio spaziale della NASA il cui completamento è previsto entro la fine del 2017; il via alla missione Futura dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti a bordo della ISS.

 

Mostra in USA per celebrare Galilei

Mostra in USA per celebrare Galilei

Galileo-sustermans2Iniziano il 9 ottobre le celebrazioni per festeggiare i 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei, nella sede dell’Ambasciata Italiana di Washington D.C., con l’inaugurazione di una mostra su Galileo: “Galileo turns 450. The Exploration of the Universe”, che ospita contributi provenienti dal Museo Galileo di Firenze, dalla National Gallery of Art e dalla Library of Congress di Washington, insieme a documenti originali appartenenti alla Domus Galileana di Pisa. All’inaugurazione è associata una conferenza di apertura con gli interventi di Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN, Gino Segrè, dell’Università della Pennsylvania, ed ASI verrà rappresentata dall’astronauta Roberto Vittori. La manifestazione prevede inoltre un ricco ciclo di conferenze, tenute da scienziati e studiosi di Galilei, che si svolgeranno dal 9 ottobre al 12 dicembre nella sede dell’Ambasciata di Italia a Washington. Per l’evento di chiusura a dicembre è prevista la presenza del Prof. Roberto Battistion, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

“L’occasione è molteplice: non solo si celebra l’anniversario della nascita del fondatore del metodo scientifico, ma l’iniziativa è organizzata durante il semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea e Galileo, che credeva fortemente in un aperto e produttivo scambio di opinioni, può essere considerato indubbiamente uno dei primissimi scienziati europei. Inoltre, proprio a dicembre ricordiamo i 50 anni del lancio del satellite San Marco avvenuto a Wallops Island, evento che ricordiamo come la nascita dello spazio in Italia”, commenta Stefano Lami, addetto scientifico dell’Ambasciata di Italia a Washington.

 

Bandiera WeFly! Team a Samantha Cristoforetti

Bandiera WeFly! Team a Samantha Cristoforetti

Cremona OrbiterL’astronauta italiana dell’Esa e capitano pilota dell’Aeronautica Militare, Samantha Cristoforetti, ha ricevuto dai piloti disabili del WeFly! Team, la bandiera che a novembre porterà con sé sulla Stazione Spaziale Internazionale durante la missione dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) “Futura”, per offrire dallo Spazio all’Umanità una “visione inclusiva” delle diversità, dimostrando che non esistono limiti insormontabili e, anche quando si devono affrontare problemi seri, con determinazione e tenacia, è sempre possibile perseguire gli obiettivi che ci si prefigge. La cerimonia si è svolta sabato 14 giugno all’Aero Club Cremona

“Questi piloti, queste persone sono per me una grande fonte d’ispirazione – ha commentato l’astronauta – imponiamo spesso agli altri e a noi stessi limiti che derivano da carenze della nostra immaginazione. Gli amici di WeFly!  dimostrano che è possibile spiccare il volo e andare a vedere cosa c’è oltre quei limiti. Per me è bastato incontrare Alessandro e Marco perché, immediatamente, la mia visione di pilota si sia allargata per sempre”.

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Marco Cherubini, pilota e presidente del WeFly! Team – è dimostrare che pur avendo difficoltà motorie si può volare, anche ad altissimi livelli. In realtà il volo è un po’ una metafora per far capire a tutti che non bisogna abbattersi di fronte a una grande difficoltà ma reagire e trovare in noi stessi le motivazioni per guardare avanti e lottare per raggiungere la meta”.

Il WeFly! Team è l’unica pattuglia acrobatica al mondo composta da piloti disabili che volano su aerei ultraleggeri modificati; un comando speciale, progettato dallo stesso leader, Alessandro Paleri, ingegnere aerospaziale, consente di pilotare senza usare le gambe per il controllo del timone. È nato con un primo embrione nel 2005 diventando una pattuglia nel 2007. Composto oggi da Alessandro Paleri (leader), tetraplegico dal 1987 e da Marco Cherubini (gregario sinistro), disabile dal 1995, coadiuvati dall’istruttore Erich Kustatscher, gregario destro, l’unico non disabile del gruppo, il WeFly! Team porta con orgoglio i colori italiani negli air show di tutto il mondo, facendosi apprezzare per la precisione e l’accuratezza tecnica con cui disegna in cielo evoluzioni in formazione serrata.

Nello Spazio con Samantha Cristoforetti volerà anche la musica dei violini del celebre liutaio cremonese Antonio Stradivari. Come colonna sonora all’iniziativa “WeFly! con Futura… osa volare”, infatti, è stata scelta “L’Estate” del celebre compositore italiano Antonio Vivaldi  (1678-1741) eseguita con alcuni dei più preziosi violini costruiti da Stradivari ed oggi gelosamente custoditi nel museo di Cremona, dedicato alla sua memoria. Lo stesso brano farà da introduzione alle esibizioni del WeFly! nelle manifestazioni aeree di tutto il mondo.