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Spazioporto in Cornovaglia dal 2021

Spazioporto in Cornovaglia dal 2021

All’airshow di Farnborough l’annuncio dell’apertura di uno spazioporto presso l’aeroporto di Newquay in Cornovaglia, dove a partire dal 2021 Virgin Orbit punta a offrire opportunità di lancio di satelliti, utilizzando un aereo Boeing 747-400 modificato, denominato “Cosmic Girl”.
Cosmic Girl sarà equipaggiato con un un razzo LauncherOne che, arrivato sopra l’Atlantico, sarà rilasciato a circa 35.000 piedi per iniziare la sua corsa verso spazio e inserire in orbita terrestre un piccolo satellite britannico. La partnership strategica tra Virgin Orbit e Cornwall Spaceport è stata accolta con viva soddisfazione da Sam Gyimah, ministro della scienza britannico, in relazione alla opportunità offerta al Regno Unito per un accesso regolare, affidabile e responsabile allo spazio.
“Questa partnership potrebbe vedere l’innovativa tecnologia di lancio offerta da Virgin Orbit contribuire in modo determinante a sviluppare l’industria dei piccoli satelliti del Regno Unito, grazie alla disponibilità di uno spaziosporto in Cornovaglia” – ha detto Gyimah, confermando che il programma nazionale di volo spaziale sarà parte della strategia industriale del governo britannico.

LauncherOne consente a Virgin Orbit di condurre missioni a basso costo in modo rapido ed efficiente. Spaceport Cornwall fornirà a Virgin Orbit una posizione strategica nell’Europa occidentale e darà un importante contributo all’ambizione della Cornovaglia di creare un’economia spaziale da 1 miliardo di sterline.
La Gran Bretagna è leader mondiale nella produzione di piccoli satelliti, ma finora non ha avuto alcun modo di portarli nello spazio. Si prevede che il mercato mondiale di lancio satellitare in rapida crescita valga circa 10 miliardi di sterline nel prossimo decennio e che potranno essere lanciati fino a 2.600 microsatelliti (sotto i 50 kg).
Lo Spaceport Cornwall potrebbe alla fine creare 480 posti di lavoro e contribuire con 25 milioni di sterline all’anno all’economia locale. Il Piano d’azione spaziale del partenariato locale (LEP) della Cornovaglia prevede che il settore spaziale più ampio potrebbe creare migliaia di posti di lavoro in Cornovaglia e nel 2030 valere per l’appunto 1 miliardo di sterline l’anno.

Testato nuovo motore P120C

Testato nuovo motore P120C

Si è svolto con successo a Kourou, nel centro spaziale europeo in Guyana francese, il test del motore a propellente solido P120C. L’esito del test è un passaggio fondamentale verso la realizzazione dei lanciatori europei di nuova generazione Vega-C e Ariane 6. Avio ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo del P120C, il più grande motore monolitico a propellente solido al mondo ad essere costruito in fibra di carbonio, proprio negli stabilimenti Avio di Colleferro, vicino Roma.

“Il successo del test del P120C è un passo fondamentale nei programmi di sviluppo dei nuovi lanciatori europei Vega C e Ariane 6 in vista dei voli inaugurali, previsti rispettivamente nel 2019 e 2020 – ha commentato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio – Il P120C è un grande risultato tecnologico per le sue prestazioni uniche, frutto di una radicale innovazione, combinata con oltre 30 anni di esperienza nella propulsione solida grazie alla cooperazione tra Avio e ArianeGroup.”

P120C, totalmente realizzato in fibra di carbonio, ha un peso di circa 8 tonnellate e ha una capacità di carico pari a 142 tonnellate di propellente. Negli oltre due minuti di tempo della combustione del propellente solido è in grado di generare una spinta media che equivale a quella di 15 motori per aerei passeggeri di nuova generazione. Il P120C sarà utilizzato come booster nella configurazione dei lanciatori Ariane 62 e Ariane 64, oltre ad essere impiegato come primo stadio del nuovo lanciatore Vega-C. A regime si prevede una produzione di 35 motori all’anno nello stabilimento Avio di Colleferro.

Primo lancio del Bangladesh

Primo lancio del Bangladesh

Bangabandhu Satellite-1, il primo satellite del Bangladesh, è stato lanciato con successo dalla base di Cape Canaveral a bordo di un razzo Falcon 9 della SpaceX, dopo aver lasciato il sito Thales Alenia Space di Cannes il 28 Marzo scorso. Per l’intera nazione del Bangladesh poter assistere al successo del lancio del suo primo satellite verso lo spazio è stato davvero un momento storico ed emozionante. Il satellite per le telecomunicazioni e per la trasmissione televisiva e radiofonica diminuirà il divario digitale, diffondendo servizi di trasmissione e telecomunicazione in aree rurali e introducendo servizi vantaggiosi, incluso quelli direct-to-home, in tutto il paese e su tutta la regione. Thales Alenia Space è stata responsabile della progettazione, della produzione, dei test e della consegna in orbita di Bangabandhu Satellite-1, e si è occupata anche dei due segmenti di Terra (primario e secondario), che sfrutteranno gli strumenti SpaceOps per la pianificazione e il monitoraggio della missione. Bangabandhu Satellite-1 è dotato di 26 trasponditori in banda Ku e 14 in banda C. Offrirà copertura in banda Ku sul Bangladesh e sulle acque territoriali del Golfo del Bengala, India, Nepal, Bhutan Sri Lanka, Filippine e Indonesia e fornirà, inoltre, copertura in banda C sull’intera regione. Il satellite Bangabandhu Satellite-1 include tutte le componenti necessarie a gestire il business dei clienti e a fornire servizi agli utenti finali del gestore della rete.

Mars to Earth e Space Economy

Mars to Earth e Space Economy

Mars Planet – sezione italiana di Mars Society, ha scelto la sede della Regione Lombardia per tenere la conferenza sulle prospettive di sviluppo industriale, scientifico e civile legate alle tecnologie propedeutiche all’esplorazione di Marte, presenti i principali attori del settore spaziale. Un mondo apparentemente lontano ma che, al contrario, coinvolge potenzialmente una miriade di imprese della regione motore dell’economia italiana. La conferenza, promossa in collaborazione con la Regione Lombardia, si svolge nei giorni 11 e 12 maggio e rappresenta il focus sulle tecnologie per l’esplorazione di Marte e sul ruolo dell’industria lombarda nella Space Economy. Obiettivo di Mars Planet, che persegue il progetto di realizzare un centro di ricerche spaziali in Lombardia con l’intento di stimolare l’innovazione tecnologica e le sue ricadute sulla società, è sensibilizzare il comparto industriale a divenire parte attiva della cosiddetta Space Economy. Ad aprire la conferenza sono stati chiamati il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, in relazione all’importanza della Space Economy per la Lombardia, anche alla luce dei recenti accordi con il Politecnico di Milano, e Luigi Pasquali, coordinatore attività spaziali di Leonardo, leader industriale italiano nel settore spaziale con un’importante presenza in Lombardia. Oltre a relatori di Agenzia Spaziale Italiana, Leonardo, Thales Alenia Space e Altec, il panel di speakers comprende, tra gli altri, rappresentanti di Agenzia Spaziale Europea e NASA e il presidente della Mars Society americana. La conferenza si articola in sessioni dedicate a fisiologia umana e colture agricole nelle missioni spaziali di lungo periodo, a robotica e realtà virtuale, con un’appendice dedicata a progetti di innovazione presentati da giovani studenti degli istituti superiori e delle università, aventi come tema di sviluppo la ricerca su Marte.

“La conferenza MARS TO EARTH 2018 si focalizza sulle applicazioni dei programmi di ricerca su Marte e sulle attività di esplorazione spaziale in genere, che sono già disponibili per innescare un impatto economico di valore aggiunto sulle attività commerciali e industriali terrestri – dichiara l’ing. Antonio Del Mastro, presidente di Mars Planet – L’esplorazione umana di Marte genererà un effetto positivo su molti settori industriali, contribuendo a un cambiamento radicale dello scenario tecnologico ed economico sul nostro pianeta madre. L’ubicazione della conferenza a Milano vuole richiamare l’importanza della partecipazione del sistema produttivo lombardo alla Space Economy, in ottica di Industria 4.0, auspicare un ruolo preminente dell’Italia nel contesto europeo come destinatario dei benefici economici derivanti dall’esplorazione di Marte”.

 

 

 

Sede in Italia per NanoRacks

Sede in Italia per NanoRacks

NanoRacks apre il suo primo ufficio europeo presso la sede Altec di Torino per proseguire con Thales Alenia Space e la stessa Altec le opportunità di sviluppo relative alla Stazione Spaziale Internazionale. L’ufficio fungerà da centro di sviluppo di nuove opportunità di business per i clienti europei e asiatici. I clienti internazionali potranno usufruire dei servizi NanoRacks end-to-end completi  e di  consulenze tecniche tempestive. Le società forniranno insieme una serie di soluzioni end-to-end per facilitare l’accesso all’orbita terrestre bassa di clienti europei e asiatici,  incluso hardware, software e servizi di terra. Bishop, il modulo airlock a uso commerciale di NanoRacks, verrà considerato parte del portafoglio prodotti di Altec e di Thales Alenia Space.  L’ufficio ospiterà anche il personale tecnico NanoRacks come richiesto per il completamento di Bishop, il modulo airlock a uso commerciale di NanoRacks. In questo modo NanoRacks si avvarrà  dell’esperienza di Altec e Thales Alenia Space per continuare la crescita esponenziale dell’ecosistema commerciale a orbita terrestre bassa. Il primo sforzo congiunto di NanoRacks, Thales Alenia Space e lAltec sarà un workshop congiunto a Torino pianificato per la fine del 2018 per presentare il nuovo team e nello specifico, le opportunità di mercato che deriveranno dallo sviluppo dell’airlock Bishop.

CIRA per Dream Chaser

CIRA per Dream Chaser

Il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) ha eseguito una campagna di prove nel Plasma Wind Tunnel “Scirocco”, per conto dell’azienda statunitense Sierra Nevada Corporation (SNC). I test sono stati condotti nell’ambito del programma di sviluppo di SNC per il Dream Chaser, il velivolo spaziale selezionato dalla NASA per trasportare rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, all’interno del secondo contratto Commercial Resupply Services (CRS2 – servizio di rifornimento commerciale). La prima missione del Dream Chaser in versione cargo, è fissata entro la fine del 2020. I componenti sottoposti a test erano dimostratori tecnologici in scala reale del sistema di protezione termica del Dream Chaser. Sottoposti alle condizioni di volo rappresentative della fase di rientro nell’atmosfera di un velivolo spaziale, i modelli si sono comportati in maniera conforme alle aspettative consentendo di compiere un altro importante passo verso il “pronti al volo”. “Scirocco” ha dimostrato ancora una volta di essere un impianto unico al mondo per la qualifica di Sistemi di Protezione Termica. Alimentato da un riscaldatore ad arco di 70 MW di potenza elettrica massima, l’impianto è in grado di generare un getto di plasma fino a 2 m di diametro, 12 Mach di velocità e 10.000 gradi Kelvin di temperatura e di ospitare modelli di grandi dimensioni fino a 60 cm di diametro. Grazie a programmi di simulazione numerica sviluppati al CIRA e alla profonda conoscenza delle capacità tecnologiche dell’impianto “Scirocco”, i ricercatori del Centro, e il team del Plasma Wind Tunnel in particolare, sono in grado di riprodurre a terra le condizioni di volo che un velivolo incontra nella fase di rientro in atmosfera. Grande soddisfazione è stata espressa, sia da parte del team di SNC che di CIRA, per l’ottimo funzionamento dell’impianto e dei sottosistemi e per l’efficiente lavoro di squadra, con la prospettiva di ulteriori future collaborazioni.

Impianti di livello mondiale come “Scirocco” insieme al notevole know-how acquisito dai nostri ricercatori e dal team di prova – ha detto il Presidente del CIRA, Paolo Annunziato – permettono al nostro Centro e al programma aerospaziale italiano di essere competitivo sulla scena internazionale e di dare il proprio contributo ai più importanti progetti aerospaziali mondiali”. “SNC è onorato di lavorare con organizzazioni internazionali come il CIRA – ha detto Steve Lindsey Vice Presidente dei Programmi SNC per i sistemi di esplorazione dello spazio – Per avere il meglio del meglio si deve lavorare con il meglio ed essere assolutamente confidenti del proprio lavoro di ingegneria. Le prove effettuate al CIRA ci hanno aiutato a confermare che il Dream Chaser è in grado di eseguire in maniera sicura il rientro in atmosfera che è la parte critica della nostra capacità di compiere un atterraggio su pista”.

Il CIRA dispone di grandi impianti di prova considerati tra i più avanzati al mondo, come il Plasma Wind Tunnel e l’Icing Wind Tunnel, e di numerosi laboratori all’avanguardia. Tra i principali programmi internazionali a cui il Centro ha partecipato, va sottolineato il progetto dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) per lo sviluppo del velivolo spaziale europeo IXV (Intermedia Experimental Vehicle), per il quale il Centro ha svolto sia attività di sperimentazione sul sistema di discesa e recupero in mare del velivolo, sia assistenza tecnica all’ESA nella fase di esecuzione della missione finale.