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Spedizione 49/50 in orbita

Spedizione 49/50 in orbita

Spedizione 49 50 russiaLa partenza alle 10:05 (ora italiana) di mercoledì 19 ottobre dal cosmodromo di Bajkonour in Kazakhstan a bordo della navicella Soyuz MS-02, l’aggancio alla Stazione Spaziale Internazionale due giorni dopo. L’equipaggio della Spedizione 49-50, composto dal comandante Sergei Ryzhikov e dagli ingegneri di volo Andrei Borisenko e Shane Kimbrough (due russi e un americano) è giunto in orbita un mese dopo la data programmata a causa di una verifica agli apparati elettrici del sistema di lancio. Ad attendere i nuovi inquilini gli attuali occupanti: il comandante russo Anatoly Ivanishin, l’americana Kate Rubins e Takuya Onishi, dell’Agenzia Spaziale giapponese Jaxa, destinati a rientrare a terra il 30 ottobre. Per il nuovo equipaggio previsti quattro mesi di permanenza a bordo della ISS. 48 ore dopo l’arrivo a bordo dei tre nuovi componenti, in programma l’aggancio del cargo Cygnus, con a bordo rifornimenti e materiali per gli esperimenti scientifici. Costruito in Italia dalla Thales Alenia Space (Thales – Leonardo Finmeccanica) per la Orbital Atk, il cargo Cygnus trasporta oltre 2 tonnellate tra rifornimenti, pezzi di ricambio e materiali per consentire l’effettuazione di 250 esperimenti sulla stazione spaziale, nel campo della fisiologia umana e biologia, delle scienze della Terra, della fisica e chimica.

 

Cygnus torna in orbita

Cygnus torna in orbita

CygnuisLanciata con successo con un vettore Antares, alle 1:45 ora italiana dalla base di Wallops Island in Virginia,  la navicella Cygnus ( Missione Orbital OA-5)  per il rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale. La navicella Cygnus è costituita da due componenti base: il modulo di servizio e il modulo cargo pressurizzato (Pressurized Cargo Module-PCM) realizzato da Thales Alenia Space, joint venture tra Thales 67% e Leonardo-Finmeccanica 33%, per conto di Orbital ATK. Il modulo PCM, ospita un carico di 3500 kg comprendente rifornimenti per l’equipaggio, parti di ricambio e attrezzature scientifiche. Raggiunta la Stazione Spaziale Internazionale, la navicella Cygnus sarà catturata dal braccio robotico e agganciata alla porta Nadir del Nodo 1. Completata la sua permanenza sulla ISS la navicella Cygnus sarà sganciata dal Nodo 1 per iniziare la fase di rientro, disintegrandosi durante l’ingresso in atmosfera e bruciando una massa di detriti equivalente approssimativamente al carico trasportato alla Stazione. Recentemente Thales Alenia Space ha siglato un nuovo contratto con Orbital  ATK per la fornitura di ulteriori nove moduli pressurizzati Cygnus PCM, naturale conseguenza della  capacità finora dimostrata nel soddisfare le necessità “last minute” delle missioni di rifornimento alla ISS, nonché dell’esperienza e delle competenze messe a disposizione per realizzazione di missioni per la Stazione Spaziale a supporto dell’esplorazione dello spazio.

Taikonauti in orbita

Taikonauti in orbita

taikonauti 17octPerfettamente riuscito il lancio di due taikonauti, ovvero astronauti cinesi, diretti verso la stazione spaziale Tiangong-2. Chen Dong e Jing Haipeng, quest’ultimo considerato già un veterano essendo alla sua terza missione spaziale, sono stati lanciati in orbita a bordo della navicella Shenzhou-11, con il razzo vettore Lunga Marcia 2-F, dalla base di Jiuquan, in Mongolia. Dopo l’aggancio di Shenzhou-11 al piccolo laboratorio orbitale, previsto 48 ore dopo la partenza, i due taikonauti resteranno a bordo per 30 giorni per un totale di 33 giorni di missione, realizzando così la missione più lunga mai compiuta da un equipaggio cinese. Il 50enne comandante Jing Haipeng e Chen Dong, 38 anni, sono chiamati a svolgere un intenso programma di esperimenti in microgravità, le cui fasi potranno essere seguite e condivise attraverso sistemi di messaggistica, audio e video. L’avvio della missione coincide con il 20esimo lancio spaziale, comprendendo satelliti e carichi utili, da parte della Cina, anche questo già record dal momento che nel 2015 sono stati complessivamente 19. L’agenzia spaziale cinese insegue il sogno di sbarcare con propri taikonauti sulla Luna, dopo il successo della missione automatica che ha consentito il 14 dicembre 2013 alla sonda cinese Chang’E 3 di effettuare uno storico allunaggio, peraltro ripreso dalla sonda della NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO). La Cina, quarto paese a toccare la superficie della Luna, ha in programma una missione automatica per esplorarne la faccia nascosta nel 2018, mentre il primo allunaggio di un equipaggio dovrebbe avvenire nel 2025. Nel 2018 la Cina prevede di inviare in orbita terrestre la Tianhe-1, una stazione permanente più grande e sofisticata, mentre la Tiangong-1, con cui si sono persi i contatti da marzo del 2016, è destinata a un rientro incontrollato nell’atmosfera nel corso del 2017.

Vega e i magnifici sette

Vega e i magnifici sette

IXV VV04 : PAS DE TIR HORS GANTRY J0

Il lanciatore europeo Vega di Avio ha effettuato con successo la sua settima missione partendo nella notte tra il 15 e il 16 settembre 2016 dalla rampa di lancio al Centro Spaziale Europeo di Kourou, in Guyana Francese, per mettere in orbita cinque satelliti.Il settimo volo (VV07) inaugura anche la fase commerciale, per la quale sono stati già assicurati ordini per 10 lanci fino al 2019 da Arianespace, società che opera il servizio di lancio per Vega.per un valore di circa 260 milioni di euro per dieci lanciatori.Vega ha posizionato in orbite ellittiche basse quattro satelliti SkySat dedicati all’osservazione della Terra, che fanno parte della costellazione Terra Bella di Google, e il primo satellite nella storia del Perù, PerùSAT-1. Per il posizionamento dei cinque satelliti all’interno dell’ogiva, Avio utilizza la versione allungata del suo dispositivo di adattamento denominato VESPA (Vega Secondary Payload Adaptor). I satelliti di Terra Bella, di dimensioni compatte (60x60x80 cm), sono stati rilasciati circa 42’ dopo il decollo, un’ora dopo è toccato a PerùSAT-1, satellite di circa 450 kg per l’osservazione della terra a risoluzione ottica molto elevate (70 cm) sviluppato per l’agenzia spaziale peruviana CONIDA. Vega, progettato, sviluppato e realizzato in Italia da Avio attraverso la controllata ELV (partecipata al 30% da ASI), è un vettore di ultima generazione studiato per trasferire in orbita bassa (a circa 700 km dalla terra) satelliti per uso istituzionale e scientifico, per l’osservazione della terra ed il monitoraggio dell’ambiente. Realizzato per il 65% nello stabilimento Avio di Colleferro, nei pressi di Roma, Vega è in grado di mettere in orbita satelliti di massa fino a 1500 kg e completa la famiglia dei lanciatori europei. Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio presente a Kourou per l’evento, ha sottolineato come Vega abbia dimostrato ancora una volta flessibilità e versatilità grazie alla capacità di posizionare più satelliti su diversi piani orbitali e presentandosi quindi come la soluzione ideale per il nuovo mercato delle costellazioni di piccoli satelliti. Il settimo successo di Vega va seguito al volo VV06 del dicembre 2015, ultimo lancio della fase di sviluppo del vettore, che prevedeva il compimento dell’intero spettro di missioni richiesto: traiettoria balistica (IXV), orbita bassa eliosincrona (Sentinel 2A) e orbita di trasferimento al punto lagrangiano L1 (Lisa Pathfinder). Tra i prossimi lanci di Vega per il 2016, c’e’ quello previsto in dicembre con a bordo un satellite per il governo turco; nel 2017 il lanciatore partira’ in marzo con il satellite dell’Esa Sentinel 2B, in agosto con i satelliti Optsat e Venus e a fine anno il satellite europeo Aeolus per l’osservazione di venti e nubi.

 

Falcon 9 esplode durante test

Falcon 9 esplode durante test

falcon-9-di-spacex-pronto-sulla-rampa-di-lancio-della-cape-canaveral-air-force-station_0Un’esplosione si è verificata a Cape Canaveral nella mattinata di giovedì 1 settembre (ore pomeridiane in Italia) su una piattaforma di lancio dove era stato collocato il razzo Falcon 9 della società SpaceX presieduta da Elon Musk. Erano in corso i rituali test di accensione a 48 ore dal lancio previsto del satellite per telecomunicazioni Amos 6 della società israeliana Spacecom. Il boato della prima esplosione, cui hanno fatto seguito altri scoppi, è stato avvertito in tutta la base spaziale e a diversi chilometri di distanza, evidenziato da una colonna di fumo. Il razzo allestito per il lancio non era di quelli già utilizzati e recuperati. La notizia è stata confermata dalla NASA. Elon Musk è il relatore più atteso all’annuale conferenza della federazione internazionale di astronautica che terrà i suoi lavori a fine settembre a Guadalajara in Messico. Un intervento atteso, in quanto legato ai programmi di esplorazione umana di Marte.

spacex-missile-falcon-9-esplode-in-florida-durante-alcuni-test-v3-270715-1280x720Falcon 9 è composto da due stadi, entrambi spinti da motori a ossigeno liquido. Il primo stadio, concepito per essere riutilizzato, conta nove ugelli. Questo lanciatore è stato utilizzato per mettere in orbita le capsule Dragon, utilizzate per il rifornimento della stazione spaziale internazionale. La prima missione di questo genere risale al 12 ottobre 2012. SpaceX è impegnata nella fase di certificazione della versione del vettore sviluppata per il trasporto di equipaggi verso la ISS. Su 28 lanci effettuati dal Falcon 9, si conta un solo insuccesso, il 28 giugno 2015, allorquando dopo una partenza regolare si registrò un cedimento strutturale nel serbatoio dell’ossigeno liquido del secondo stadio, con conseguente distruzione del razzo dopo due minuti e mezzo di volo. La capsula Dragon è sopravvissuta all’esplosione ma è stata persa allo splahdown poiché il computer di bordo non era programmato per aprire il paracadute nel caso di un’emergenza al lancio.

Due cargo verso la ISS

Due cargo verso la ISS

NASA#2007945

Due navicelle cargo sono partite a distanza di 24 ore per raggiungere e rifornire la stazione spaziale internazionale. Progress MS-3 è decollata su un razzo vettore Soyuz U dal cosmodromo di Baikonur. Dopo circa nove minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta che prevede l’aggancio dopo due giorni di viaggio. Rispetto alla rotta veloce, che richiede sei ora di volo, il cargo Progress MS-3 è segue la rotta già utilizzata dai precedenti Progress MS-1 e MS-2 e per la Soyuz MS-01. La missione della navicella spaziale Progress MS-3 fa parte del programma di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale ed è la terza a impiegare la nuova versione del cargo spaziale Progress. L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha già applicato i nuovi sistemi anche alla navicella Soyuz per il trasporto di personale con la missione partita il 6 luglio 2016. Il cargo spaziale Progress MS-3 trasporta un totale di circa 2,4 tonnellate di rifornimenti di vario tipo tra cibo, acqua, aria, ossigeno, propellente e altro ancora. Ci sono anche vari esperimenti scientifici, strumenti, hardware vario e una serie di nanosatelliti di classe CubeSat da mettere in orbita. Solitamente i nanosatelliti vengono lanciati dalla Stazione Spaziale Internazionale ma in questa missione verrà usato per la prima volta il nuovo sistema di lancio diretto dal cargo Progress MS-3. Quattro contenitori sono installati sulla parte esterna della navicella con una capacità totale di 24 unità CubeSat di 10 cm di lato.

Lunedì 18 luglio è partita da Cape Canaveral la navetta cargo Dragon, con un carico di 2,2 tonnellate, lanciata da un razzo Falcon 9 della SpaceX. Il razzo è successivamente atterrato a poca distanza dal sito di lancio e sarà riutilizzato. Il cargo contiene rifornimenti per gli astronauti e alcuni strumenti scientifici, come una macchina per la sequenza del Dna. Un’altra navetta, lanciata dalla Russia, dovrebbe arrivare alla Stazione nelle prossime ore. Il razzo Falcon 9 è decollato come previsto alle 6:45 (ora italiana) dalla Florida. Il primo modulo del razzo si è separato 2,3 minuti dopo il decollo prima di tornare nell’atmosfera frenando la sua discesa grazie ai motori sul blocco posteriore, fino a posarsi al suolo a circa tre chilometri di distanza dal luogo del decollo. Si tratta del quinto successo della manovra di atterraggio del razzo, riuscita una volta al suolo e tre volte su una piattaforma marina galleggiante nel corso del 2015.