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Futura sulla rampa di lancio

Futura sulla rampa di lancio

Samantha_s_Sokol_suitE’ arrivato il momento della missione Futura. Il giorno del lancio è domenica 23 novembre, il momento le 22:01 ora italiana, la base è il cosmodromo di Bajkonour in Kazahkistan. Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana, è pronta a trasferirsi per sei mesi a bordo della stazione spaziale internazionale. Seduta sul sedile di sinistra della Soyuz TmA-15M, con addosso la tuta pressurizzata “Sokol” con cui ha familiarizzato a lungo, volerà in orbita insieme al comandante della Expedition 42, il russo Anton Skhaplerov, e all’americano Terry Virts, come lei ingegnere di bordo, con i quali condivide i 5 metri cubi di volume dell’abitacolo. Otto minuti e 45 secondi dopo il distacco dalla rampa, il terzo stadio del razzo vettore Sojuz si separerà e da quel momento la navicella sarà in orbita alla velocità di 28.800 km orari, a una quota più bassa rispetto a quella del complesso orbitale che sarà raggiunto sei ore dopo il lancio. L’aggancio è previsto alle 03:53 di lunedi mattina e l’apertura del portellone di collegamento al modulo di attracco della stazione spaziale intorno alle 05:00. Samantha Cristoforetti è la 59esima donna a sperimentare l’assenza di gravità e la sua permanente in orbita potrà essere seguita attraverso il sito web “Avamposto 42”. A lei toccherà eseguira una molteplicità di esperimenti, tra cui dieci sotto la responsabilità dell’Agenzia Spaziale Italiana.

LA BROCHURE DELLA MISSIONE FUTURA

EVENTO LIVE SU www.asitv.it

Expedition 42 orbiter

La scheda di Samantha Cristoforetti

Nata a Milano ma cresciuta a Malè in provincia di Trento, Samantha Cristoforetti è uno dei sei astronauti selezionati nel 2009 ESA dall’Agenzia Spaziale Europea. Si è laureata a Monaco in ingegneria meccanica con una specializzazione in propulsione spaziale e strutture leggere e, come parte dei suoi studi, ha frequentato sia l’Ecole Nationale Supérieure de l’Aéronautique et de l’Espace di Tolosa sia, per dieci mesi, la Mendeleev University of Chemical Technologies a Mosca, dove ha scritto la sua tesi di Master in propellenti solidi per razzi.

La sua carriera in Aeronautica Militare comincia nel 2001, con la frequenza del Corso Regolare presso l’Accademia di Pozzuoli. Nel 2005, con grado di Tenente, viene inviata alla scuola di volo Euro-NATO Joint Jet Pilot Training, dove consegue il brevetto di pilota militare.Tornata in Italia, è assegnata al 51° Stormo di Istrana su velivolo AM-X.  È stata selezionata come astronauta ESA nel 2009 e ha completato l’addestramento di base nel novembre del 2010. Nel 2011, in qualità di Reserve Astronaut per ESA,  ha iniziato il suo addestramento ai sistemi della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), quello per le EVA (le “passeggiate spaziali”) e quello per le operazioni robotiche. Si è inoltre qualificata come primo ingegnere di volo sui veicolo Soyuz, un ruolo simile a un co-pilota. A luglio 2012 è stata assegnata alla missione “Futura” dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) a bordo della ISS.

Conto alla rovescia per Samantha

Conto alla rovescia per Samantha

GCTC TrainingL’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti ha indossato la sua tuta pressurizzata Sokol al Centro Gagarin Addestramento Cosmonauti, in Russia durante la preparazione per la sua missione, denonominata Futura, di sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. La tuta Sokol protegge gli astronauti durante le fasi di lancio e di atterraggio a bordo della navicella di trasporto spaziale Soyuz. Le simulazioni in un modello dimostrativo Soyuz a dimensione reale sono parte delle prove finali prima del volo.

La partenza di Samantha insieme all’astronauta NASA Terry Wirts ed al cosmonauta Roscosmos Anton Shkaplerov è programmata il 23 novembre alle 21:59 (20:59 GMT, 02:59 ora locale) da Baikonour, Kazakistan.

Guarda l’intervista all’astronauta prima della preparazione finale al volo spaziale

Razzo Antares : ASI e NASA al lavoro per rimpiazzare due esperimenti missione Futura

Razzo Antares : ASI e NASA al lavoro per rimpiazzare due esperimenti missione Futura

orbital 3Immediati contatti sono stati avviati dall’Agenzia spaziale Italiana con la NASA per attivare da subito tutte le procedure necessarie per assicurare la ripianificazione di due dei nove esperimenti destinati alla missione FUTURA di Samantha Cristoforetti, andati persi con l’incidente del lanciatore Antares esploso sei secondi dopo il lancio. Per le due sperimentazioni della missione FUTURA gli obiettivi scientifici saranno preservati grazie all’impegno dell’ASI che con i propri tecnici e i ricercatori può contare sulla disponibilità di modelli di volo di riserva. L’hardware andato perduto nell’esplosione di Orbital3 apparteneva ai due esperimenti italiani Wearable Monitoring e Drain Brain. Il primo è dedicato allo studio dell’attività cardiaca degli astronauti durante il sonno, mentre l’altro è uno strumento, non invasivo, di monitoraggio del flusso venoso in condizioni di microgravità.

«L’incidente dimostra che – ricorda il presidente della agenzia Spaziale Italiana, prof Roberto Battiston – benché l’accesso allo spazio possa sembrare ormai una attività di ordinaria quotidianità, si tratta in realtà ogni volta di una sfida tecnologica, il cui risultato è pur sempre suscettibile di rischio incidente, analogamente a quanto avviene con i sistemi di trasporto a terra. Grazie alla flotta di veicoli che serve la Stazione Spaziale, non ci saranno conseguenze sulle attività dell’equipaggio e neanche per le attività scientifiche nazionali a bordo».

Esplode razzo Antares con rifornimenti per la ISS

Esplode razzo Antares con rifornimenti per la ISS

Orb3 Antares at SunriseIl razzo Antares della Orbital Science Corp, con a bordo la la navetta Cygnus e il suo carico di rifornimenti per la stazione spaziale internazionale, è esploso 6 secondi dopo il distacco dalla rampa di lancio in Virginia. La missione, condotta per conto della NASA, ha provocato un incidente definito anomalo, che non ha prodotto danne alle persone, ma l’immediato crollo delle quotazioni in borsa della società che commercializza il sistema di lancio, Orbital Science Corp, che è arrivata a perdere fino al 19%. Sotto indagine l’intera sequenza della preparazione al lancio, che aveva subito un rinvio di 24 ore, non per problemi tecnici bensì per consentire l’allontanamento di una nave dal perimetro di sicurezza in oceano Atlantico. La NASA ha puntato sui privati per gestire i lanci senza equipaggio destinati a rifornire la ISS, sottoscrivendo contratti con Orbital Science e Specex. Prima dell’esplosione del razzo Antares, tutte le missioni erano state condotte con successo. Ai nuovi rifornimenti provvederà l’agenzia spaziale russa, pronta a lanciare un proprio cargo verso la ISS, dove si trovano sei astronauti. Le 2,2 tonnellate andate perse con la navetta Cygnus erano costituite, oltre che da cibo e acqua, da materiale destinato agli esperimenti in orbita, apparecchiature e ricambi. Le cause che hanno determinato l’esplosione del razzo Antares dovranno essere appurate con certezza e per questo motivo l’intera area circostante il poligono di lancio è stata isolata per poter recuperare i detriti che dovranno contribuire a fornire risposte concrete. Il presidente Obama ha voluto fortemente che, dopo il pensionamento dello Space Shuttle e in attesa di disporre del nuovo sistema di lancio americano, la NASA si affidasse ai privati. Il fallimento della missione è avvenuta in diretta streaming.

Ecco le fasi che hanno preceduto il lancio e l’esplosione 6 secondi dopo il “lift off”

ATV, ultima missione verso ISS

ATV, ultima missione verso ISS

ATV-5_verso_ISSLanciata con successo dall’Agenzia Spaziale Europea la quinta e ultima navetta cargo senza equipaggio Atv-5, Automated Transfer Vehicle, con il compito di raggiungere e rifornire la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Il lancio è avvenuto alle 20:47 ora locale (le 1:47 di mercoledì 30 giugno in Italia) dalla spazioporto di Kourou, nella Guyana Francese, con un lanciatore Ariane-5. La missione della Atv-5, intitolata al fisico belga Georges Lemaitre, noto per avere teorizzato il Big Bang, prosegue secondo i programmi dopo l’ingresso in orbita terrestre e il regolare dispiegamento dei pannelli solari. L’attracco automatico alla ISS è previsto dopo dieci giorni di progressivo avvicinamento al complesso orbitale. L’astronauta dell’ESA Alexander Gerst, che si trova a bordo della ISS, è incaricato di monitorare le fasi di avvicinamento e di attracco del veicolo. A bordo di ATV Lemaitre un carico di 6,6 tonnellate di materiale, di cui 2,6 tonnellate di carico solido. Un quantitativo record composto da cibo, acqua, ossigeno e una serie di apparecchiature e strumentazioni che serviranno a condurre attività di ricerca. In particolare, diversi componenti destinati al levitatore elettromagnetico, un’apparecchiatura che consente la fusione e la solidificazione dei metalli in assenza di gravità. Dopo aver portato a termine l’operazione di rifornimento, la Atv resterà attraccata alla stazione spaziale per sei mesi fungendo da ambiente supplementare a disposizione degli astronauti che la abitano. Inoltre, i motori della Atv serviranno a correggere l’orbita della ISS, rialzandola. La quinta e ultima missione della navetta cargo è destinata a concludersi con il riempimento del vano con materiali da smaltire e rifiuti in genere e il successivo sganciamento fino alla disintegrazione negli strati superiori dell’atmosfera.

Il lancio di ATV-5 era previsto inizialmente il 24 luglio, poi rinviato per effettuare una serie di verifiche. Il vettore Ariane 5 ha portato a termine la missione nel perfetto rispetto dei tempi. Un’ora circa dopo il lancio, l’ATV 5 si è separata dallo stadio superiore del razzo e ha iniziato il suo inseguimento alla stazione spaziale guidata dal proprio sistema di navigazione ad alta precisione. A seguire il quinto e ultimo viaggio del cargo europeo c’erano, tra gli altri, i vertici dell’ESA e il presidente dell’ASI Roberto Batttiston. L’Italia ha partecipato in modo determinante sia alla realizzazione del modulo ATV, con Thales-Alenia Spazio, sia dei propulsori a solido con AVIO. Un’esperienza fondamentale per lo sviluppo dei nuovi lanciatori e i moduli che saranno utilizzati per i futuri programmi di esplorazione planetaria.

“Il programma ATV – ha dichiarato subito dopo il lancio il Direttore generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain – resta uno dei più grandi progetti spaziali e industriali mai concepiti in Europa”. “Ma l’avventura non finisce qui – ha aggiunto il Direttore del Volo umano di ESA, Thomas Reiter – perché la tecnologia degli ATV volerà ancora nello Spazio molto presto, dando un contributo fondamentale allo sviluppo del programma Orion della NASA”.

Le ATV sono navette costruite tutte tra Germania e Italia, dalle aziende Eads Astrium e Thales Alenia Space. Dopo le navette Jules Verne (2008), Johannes Kepler (2011), Edoardo Amaldi (2012) e Albert Einstein (2013), quella intitolata a Georges Lemaître chiude il poker di veicoli europei dedicati al trasporto di materiale di rifornimento per la ISS.

Il terzo Cygnus verso la ISS

Il terzo Cygnus verso la ISS

cygnus_releaseLanciato con successo alle 18:52 (ora italiana) del 13 luglio, dalla base NASA di Wallops Island, in Virginia, a bordo del lanciatore di Orbital Antares, il terzo di nove moduli PCM (Pressurized Cargo Module) Cygnus, sviluppati da Thales Alenia Space per Orbital Sciences Corporation, destinati al trasporto cargo – rifornimenti per l’equipaggio, ricambi ed esperimenti scientifici – alla Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta della seconda missione operativa relativa al servizio commerciale di rifornimento della Stazione Spaziale. Dopo aver lasciato il sito Thales Alenia Space di Torino nel gennaio 2014, il modulo ha raggiunto la base di lancio NASA di Wallops in Virginia, dove è stato integrato da Orbital con il Modulo di Servizio, per formare il veicolo di trasporto Cygnus.

La navicella Cygnus, dopo una navigazione di meno di 4 giorni, sarà catturata dal braccio robotico della Stazione Spaziale e agganciata alla porta Nadir del Nodo 2, altro elemento costruito da Thales Alenia Space. Dopo circa 30 giorni di permanenza alla Stazione, periodo nel quale i circa 1650 kg di carico utile saranno scaricati e sostituiti con materiali di cui la stazione deve liberarsi, il veicolo completerà la sua missione sganciandosi e disintegrandosi al rientro in atmosfera. La missione è supportata da un team congiunto Thales Alenia Space e Altec con sede operativa nel Mission Support Center di Altec a Torino.

Thales Alenia Space, in partnership con Orbital Sciences Corporation, fornirà in totale 9 moduli pressurizzati destinati al trasporto cargo – rifornimenti per l’equipaggio, ricambi ed esperimenti scientifici – per la Stazione Spaziale Internazionale nell’ambito dell’iniziativa di commercializzazione del servizio di trasporto cargo. Le unità in configurazione ”standard”, capaci di trasportare sino a 2000 kg di cargo saranno in totale 4 e 5 invece quelle in configurazione “enhanced”, con una capacità di trasporto maggiorata fino a 2700 kg. Basati sull’esperienza trentennale nel campo delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto, i Cygnus PCMs, si fondano sulle competenze e capacità acquisite grazie ai precedenti e analoghi programmi sviluppati da Thales Alenia Space per la Stazione Spaziale Internazionale, come la mini-flotta di MPLM (Multi-Purpose Logistics Module), realizzati su contratto dell’Agenzia Spaziale Italiana e gli ATV (Automated Transfer Vehicle) Cargo Carrier, realizzati da Thales Alenia Space per l’Agenzia Spaziale Europea.