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Allunata sonda Chang’e 5

Allunata sonda Chang’e 5

La sonda cinese Chang’e 5 ha effettuato con successo il previsto allunaggio nell’Oceanus Procellarum, ovvero Oceano delle Tempeste, finora mai visitata da altre missioni spaziali. La sonda è attrezzata per scavare fino a due metri di profondità e raccogliere 2 kg di campioni di rocce e suolo da riportare sulla Terra. Chang’e 5 è il primo veicolo a raggiungere la superficie selenita per la raccolta di campioni geologici 44 anni dopo la missione Luna 24, anch’essa robotica, condotta dall’agenzia dell’ex Unione Sovietica, che pure riportò sulla Terra rocce lunari. Nella storia dell’esplorazione lunare, le sei missioni umane del programma Apollo tra il 1969 e il 1972 hanno consentito di raccogliere 382 kg di rocce lunari. La Cina diventa la terza nazione, dopo Usa e ex Urss, a campionare il suolo lunare. La missione Chang’e 5 dell’agenzia spaziale cinese Cnsa ha avuto inizio il 23 novembre scorso con il lancio dalla base di Wenchang, nell’isola di Hainan, con il razzo Lunga Marcia 5. Quello realizzato dalla missione Chang’e 5 è il terzo allunaggio portato a termine dall’agenzia spaziale cinese, dopo il primo della missione Chang’e 3 nel 2013, seguito nel 2019 da Chang’e 4, il primo veicolo spaziale a posarsi sulla faccia nascosta della Luna.

Chang’e-5 sulla Luna e ritorno

Chang’e-5 sulla Luna e ritorno

La missione lunare Chang’e-5, iniziata con il lancio avvenuto alle 21:30 ora italiana del 23 novembre nell’ogiva del razzo vettore cinese Lunga Marcia 5, prosegue seconda il programma che prevede di arrivare nell’orbita del nostro satellite naturale e fare scendere in superficie una sonda dotata di sistema robotico per raccogliere materiale dal suolo selenita e riportarlo sulla Terra una volta risalita e riagganciatasi in orbita al veicolo principale. La missione cinese ricalca, sebbene in modo automatico, quanto fu compiuto nel corso delle sei missioni del programma Apollo tra il 1969 e il 1972. Chang’e 5 è composta da quattro moduli, due dei quali rimarranno in orbita lunare. I due moduli abbinati che effettueranno la discesa in superficie saranno impiegati, uno per raccogliere circa 2 kg di campioni (mediante una pala meccanica e una trivella in grado di arrivare fino a 2 metri di profondità), l’altro per riportare i campioni verso i moduli principali in attesa in orbita lunare per poi rientrare verso la Terra.

La zona di allunaggio prevista è quella denominata Oceanus Procellarum (Oceano delle tempeste), già oggetto di esplorazione dalla missione Apollo 12 e dalle missioni robotiche russe Luna 9 e Luna 13 e americane Surveyor 1 e Surveyor 3. La missione si concluderà a metà dicembre con l’atterraggio della sonda Chang’e-5 nel deserto della Mongolia.

L’Agenzia Spaziale Europea, dopo avere fornito assistenza alla missione cinese durante la fase di lancio attraverso la stazione di comunicazione di Kourou nella Guiana Francese, con il tracciamento della traiettoria di allontanamento del razzo, sarà ancora di supporto nella fase di rientro sulla Terra utilizzando la stazione di comunicazione spagnola di Maspalomas.

Partita missione Sentinel 6A

Partita missione Sentinel 6A

Il satellite Sentinel-6A per studi oceanografici, parte del programma Copernicus di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea, è stato lanciato con successo dalla base di Vandenberg in California, con il razzo Falcon 9 di SpaceX. Il satellite è stato costruito da Airbus in qualità di prime contractor per conto di ESA, in collaborazione con la NASA nell’ambito del programma di monitoraggio della Terra Copernicus della Commissione Europea. Il satellite Sentinel-6 sostituirà Jason-3, costruito da Thales Alenia Space, per garantire la continuità operativa dei servizi spaziali di oceanografia.

Thales Alenia Space ha fornito il radar altimetro Poseidon-4, che sarà utilizzato anche da Sentinel-6B, un satellite identico il cui lancio è previsto per il 2026. Leonardo fornisce i pannelli fotovoltaici che garantiscono l’energia di Sentinel-6.

La missione del satellite Sentinel-6, intitolato all’ex direttore dei programmi scientifici della NASA Michael Freilich, è quella di monitorare il livello dei mari. Si tratta di una tematica correlata con il cambiamento globale e che potrebbe avere un grosso impatto su moltissime popolazioni che vivono nelle zone costiere. Il satellite permetterà di avere informazioni sul 95% dei mari (non coperti da ghiaccio) ogni 10 giorni. La missione avrà una durata di cinque anni e mezzo e permetterà di raccogliere dati accurati non solo sul livello degli oceani ma anche quelli relativi alla temperatura e umidità atmosferica.

Vega fallisce il lancio n. 17

Vega fallisce il lancio n. 17

Fallito il 17esimo lancio del razzo vettore europeo. Partita nella notte italiana dalla rampa del centro spaziale europeo di Kourou nella Guyana Francese, la missione VV17, che trasportava i satelliti Seosat-Ingenio del Centro spagnolo per lo sviluppo industriale Cdti e Taranis dell’agenzia spaziale francese CNES, si è interrotta otto minuti dopo il decollo. Completata la spinta propulsiva dei primi tre stadi, dopo la prima accenzione del quarto stadio si è verificata un’anomalia che ha provocato una deviazione della traiettoria del lanciatore con la conseguente conclusione prematura della missione. L’Agenzia Spaziale Europea e la società Arianespace, che gestisce i lanci dalla base di Kourou, hanno avviato l’analisi dei dati di telemetria.

 

Dragon ha raggiunto la ISS

Dragon ha raggiunto la ISS

La navicella spaziale Dragon, ribattezzata Resilience, con a bordo gli astronauti della NASA Michael Hopkins (comandante), Victor Glover e Shannon Walker e il giapponese Soichi Noguchi, ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale dopo poco poù di 27 ore di volo orbitale, attraccando intorno alle 5 del mattino ora italiana al modulo Harmony. La missione SpaceX Crew1 vede per la prima volta un astronauta nero, Victor Glover, partecipare a una spedizione di lunga durata a bordo del complesso orbitale. Prima volta anche di un non americano, nel caso specifico Soichi Noguchi, a bordo di mezzo spaziale privato. Ad accogliere l’equipaggio di Dragon Crew1 i tre componenti la Spedizione 64: il comandante della stazione spaziale Sergey Ryzhikov, il collega russo Sergey Kud-Sverchkov e l’americana Kate Rubins.

Via a missione SpaceX Crew1

Via a missione SpaceX Crew1

Partita regolarmente alle 1:27 (ora italiana), nella notte di lunedì 16 novembre (le 19:27 di domenica in Florida), dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center, la missione SpaceX Crew1 della NASA diretta alla stazione spaziale internazionale. A bordo della capsula Crew Dragon, ribattezzata Resilience, quattro astronauti: Michael HopkinsVictor Glover e Shannon Walker della NASA e Soichi Noguchi dell’agenzia spaziale giapponese JAXA, che entrano a far parte dell’equipaggio del completo orbitale per i prossimi sei mesi. Il lancio aveva subito un rinvio a causa della presenza di forte venti in quota, dovuta alla presenza nell’area della tempesta tropicale Età, che avrebbe reso problematico il rientro del primo stadio del razzo Falcon 9, avvenuto regolarmente anche in questa circostanza. 

Poco più di 9 minuti dopo la partenza di SpaceX Crew-1, il primo stadio è atterrato correttamente sulla piattaforma denominata Just Read the Instructions (JRTI), posta sul punto di rientro in mare al largo della Florida. L’attracco alla stazione spaziale internazionale della capsula Crew Dragon è stato programmato circa 27 ore dopo il lancio, anziché dopo 8 ore e mezza come previsto inizialmente.