da Sorrentino | Set 25, 2020 | Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Il Governo italiano e quello degli Stati Uniti hanno firmato una Dichiarazione d’intenti in merito al programma lunare #Artemis, previsto per il 2024. Grande soddisfazione da parte del Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, per la firma di questa intesa che conferma la storica amicizia tra i due Paesi e la lunga tradizione di cooperazione bilaterale tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA. Con i successivi Accordi Attuativi tra le due agenzie spaziali, saranno specificati nel dettaglio i contributi italiani al programma che contribuiranno a rendere possibile il sogno di una presenza sostenibile in orbita e sulla superficie lunare: dai moduli abitativi, agli esperimenti scientifici, al sistema di telecomunicazioni.
L’intesa è stata sottoscritta da Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo spazio, e dall’Amministratore della NASA Jim Bridenstine, in rappresentanza del Governo USA, ed esprime la volontà di sviluppare una cooperazione bilaterale nel Programma Artemis per il ritorno degli esseri umani sulla superficie della Luna e di Marte. L’evento si è svolto attraverso una diretta streaming da Palazzo Chigi, in collegamento con l’Amministratore Nasa Jim Bridenstine, e ha visto anche la presenza di Carlo Massagli, Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, Thomas Smith, Vice Capo Missione dell’Ambasciata americana in Italia e Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
“La dichiarazione di intenti che firmiamo oggi è per l’Italia un riconoscimento delle nostre eccellenze scientifiche e produttive”, ha commentato Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo spazio. “Una missione basata sulla reciproca stima e su un approccio innovativo, su un nuovo paradigma, quello che viene chiamato la new space economy. L’obiettivo è quello di allargare il mercato agli operatori commerciali, non solo esclusivamente spaziali, e creare un volano che incrementerà la competitività e la crescita di entrambi i Paesi. Un’esplorazione civile, commerciale e al tempo stesso volta a garantire sostenibilità e consapevolezza dell’ambiente spaziale. La missione Artemis è l’inizio di un entusiasmante cammino nella storia dello spazio.”
“La firma di oggi rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga cooperazione di successo tra Stati Uniti e Italia nell’esplorazione spaziale – ha affermato Jim Bridenstine amministratore della Nasa – i nostri Pesi collaborano da tempo nel volo spaziale umano, nelle scienze della terra e dello spazio e il forte sostegno del governo italiano ad Artemis assicura che questa partnership si estenderà verso la prossima fase di esplorazione sulla superficie lunare”.
da Sorrentino | Set 16, 2020 | Industria, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Spazio, Riccardo Fraccaro, e l’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo hanno visitato il laboratorio torinese di Thales Alenia Space, in occasione della conclusione delle lavorazioni in Italia per la missione ExoMars 2022. La visita ha fornito la possibilità di vedere nel suo insieme l’intero Spacecraft Composite della missione ExoMars 2022, formato dal modulo di trasporto (Carrier Module), dalla piattaforma di atterraggio (Landing Platform) e dal rover Rosalind Franklin, nella sua fase conclusiva di integrazione.
La visita ha riguardato anche la camera ultra-pulita ISO 7, ambiente costantemente controllato allo scopo di preservare le preziose componenti di volo dalla contaminazione microbiologica, dove sono stati integrati i pannelli solari su Rosalind Franklin, elementi che consentiranno al rover di affrontare le condizioni estreme del Pianeta Rosso.
L’a.d. di Leonardo, Alessandro Profumo, ha sottolineato l’assoluta eccellenza rappresentato dal know-how presente nello stabilimento torinese di Thales Alenia Space, che concorre a fare sì che l’Italia continui a essere uno dei driver internazionali nel settore spaziale, ricordando che grazie al supporto della Cabina di Regia politica, dell’Agenzia Spaziale Italiana e delle strategie dell’Agenzia Spaziale Europea, siamo presenti sulle missioni spaziali più importanti per esplorare il nostro sistema solare e per portare l’uomo su Marte, passando dalla Luna, senza dimenticare lo sforzo profuso con l’obiettivo di migliorare il nostro Pianeta grazie ai benefici che derivano dai servizi offerti dai satelliti.
da Sorrentino | Set 15, 2020 | Astronomia, Missioni, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
L’Agenzia Spaziale Europea ha assegnato un contratto da 129.4 milioni di euro per il progetto, la manifattura e il collaudo di Hera, la prima missione dell’Europa per la difesa planetaria dal rischio asteroidi. HERA – che prende il nome dalla dea greca del matrimonio – sarà, insieme al veicolo spaziale DART (Double Asteroid Redirect Test) della NASA, la prima sonda inviata dall’uomo a incontrarsi con un sistema di asteroide binario, una classe poco compresa che costituisce circa il 15% degli asteroidi conosciuti.
Hera è il contributo europeo a una collaborazione internazionale di difesa planetaria tra gli scienziati europei e americani denominata AIDA, Asteroid Impact & Deflection Assessment. La sonda DART – il cui lancio è previsto a luglio 2021 – effettuerà prima un impatto cinetico sul più piccolo dei due corpi. Hera seguirà le orme con un dettagliato sondaggio post-impatto per trasformare questo esperimento su grande scala in una tecnica di deviazione di asteroide ben compresa e ripetibile. Così facendo, la missione Hera, delle dimensioni di una scrivania, dimostrerà inoltre nuove tecnologie multiple, come la navigazione autonoma intorno all’asteroide – come per le moderne automobili a guida autonoma sulla Terra – mentre raccoglierà dati scientifici importanti, per aiutare gli scienziati e i progettisti di future missioni a meglio comprendere composizione e struttura degli asteroidi.
Hera rilascerà anche il primo ‘CubeSats’ europeo (satelliti in miniatura costruiti da scatole di 10 cm) nello spazio profondo per un sondaggio ravvicinato dell’asteroide, inclusa la prima sonda radar dell’interno di un asteroide – utilizzando una versione aggiornata del sistema radar a bordo della missione dell’ESA sulla cometa, Rosetta. Previsto per il lancio a ottobre 2024, Hera viaggerà verso il sistema di asteroide binario – la coppia di asteroidi vicino alla Terra Didymos. Una luna di 160 metri, precedentemente battezzata ‘Dimorphos’ nel giugno 2020, della stessa misura circa della Grande Piramide di Giza, orbita l’enorme corpo principale delle dimensioni di una montagna e del diametro di 780 metri.
L’impatto cinetico di DART su Dimorphos a settembre 2022 dovrebbe alterare la sua orbita intorno a Didymos e creare anche un cratere sostanzioso. Questo asteroide lunare diventerà unico, sarà il primo corpo celeste ad avere le sue caratteristiche orbitali e fisiche intenzionalmente alterate dall’intervento umano. Hera raggiungerà il sistema di Didymos alla fine del 2026, dove per circa sei mesi effettuerà degli studi ravvicinati. Il centro controllo della missione Hera sarà presso il centro ESOC dell’ESA a Darmstadt, Germania, che è anche sede del programma di Monitoraggio e Salvaguardia (Space Safety and Security Programme) di cui Hera fa parte.
Il contratto è stato firmato da Franco Ongaro, Direttore di Tecnologia, Ingegneria e Qualità dell’ESA, e da Marco Fuchs, Amministratore Delegato della società tedesca OHB, che guida il consorzio Hera. La firma ha avuto luogo presso il centro ESOC dell’ESA, in Germania, che è sede del programma di Monitoraggio e Salvaguardia (Space Safety and Security Programme) di cui Hera fa parte e servirà da controllo di missione per il lancio del 2024 di Hera. Sono 17 gli Stati Membri dell’ESA che contribuiscono alla missione Hera. La Germania ha l’incarico del progetto complessivo e integrazione del veicolo spaziale Hera. L’Italia è alla guida per quanto riguarda i sottosistemi di alimentazione e propulsione della missione, e fornisce il transponder per lo spazio profondo che permetterà l’esperimento radio-scientifico della missione. L’Italia guida inoltre il CubeSat di prospezione mineraria, che prende il nome dal compianto Andrea Milani, illustre professore e importante scienziato di asteroidi. 
da Sorrentino | Lug 3, 2020 | Industria, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
A poco meno di otto mesi e dall’ultima Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea, si sono già concretizzati contratti importanti per le industrie italiane. Nel corso della recente riunione del 323° Comitato di Politica Industriale dell’ESA, che ha portato alla discussione di 87 documenti, di cui 47 decisionali riguardanti l’approvazione di importanti attività contrattuali per l’industria europea del settore, l’Italia si è vista assegnare la leadership di tre iprogrammi nei settori dell’Osservazione della Terra e dell’Esplorazione dello Spazio, pari a 485 milioni di euro per le industrie nazionali. Un sovraritorno importante rispetto all’investimento fatto durante la Ministeriale di Siviglia, in cui l’Italia ha sottoscritto 370 milioni di euro – come ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro con delega alle politiche per lo Spazio.
Le due missioni che guiderà l’Italia sono le più costose: ROSE-L e CIMR, entrambe con Thales Alenia Space Italia come capofila, con la partecipazione di OHB Italia. La nostra industria si è anche aggiudicata il contratto per la realizzazione dell’I-HAB (International Habitation Module), il modulo abitato per il Lunar Gateway, la stazione orbitante lunare che sarà operativa a partire dal 2024 intorno alla Luna, frutto della collaborazione tra NASA e ESA nell’ambito del programma ARTEMIS di ritorno alla Luna. Inoltre, il contratto per la missione European Return Orbiter è stato affidato alla nostra industria, per la realizzazione di elementi essenziali della missione, quali il Modulo di inserzione in orbita marziana, i sistemi di telecomunicazione, le attività di integrazione dell’intera sonda spaziale, che verrà quindi assemblata ed approntata per il lancio negli stabilimenti Thales Alenia Space di Torino.
“A pochi mesi dalla Ministeriale ESA di Siviglia, nonostante le difficoltà vissute durante l’emergenza COVID, l’Italia dimostra – ricorda il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia – la lungimiranza dell’investimento fatto in tale sede. Oggi sono stati raccolti i frutti delle prime grandi competizioni che vedono le compagini a guida italiana in un ruolo di primaria importanza, in termini qualitativi e quantitativi, con l’acquisizione di circa 1,6 miliardi di euro in contratti che assicurano un ritorno netto nazionale totale pari a circa 800 milioni di euro, superiore all’investimento fatto”.
Nei particolari spiccano le decisioni sull’assegnazione di 6 contratti per la realizzazione delle High Priority Candidate Missions – le nuove 6 missioni (Sentinelle) del programma Europeo di Osservazione della Terra Copernicus – per un valore totale di circa 2,6 Miliardi di euro. Il programma Copernicus è realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea per conto della Commissione Europea, e prevede un finanziamento congiunto da parte di ESA (relativo ai primi 6 prototipi) e della Commissione Europea (per i successivi modelli ricorrenti dei satelliti). L’Italia ha ottenuto un successo straordinario in queste gare, perché ai consorzi industriali guidati dall’Italia sono state affidate le due missioni più costose: la missione ROSE-L e la Missione CIMR (Copernicus Imaging Microwave Radiometer), guidate entrambe da Thales Alenia Space Italia, con la partecipazione di OHB Italia per la realizzazione dello strumento della Missione CIMR. A queste due missioni si aggiunge la partecipazione di aziende Italiane alle altre Sentinelle, tra le quali la più importante è quella di Leonardo per la realizzazione dello strumento di osservazione iperspettrale per la missione CHIME. Il totale dei contratti assegnati alla guida della nostra industria nell’ambito delle gare Copernicus è stato pari a circa 1,03 miliardi di euro, con un ritorno in valore per le industrie nazionali pari a 485 milioni di euro. Questo a fronte di un investimento fatto dall’Italia a Siviglia in questo programma di 370 milioni di euro, un sovraritorno importante sull’investimento fatto.
L’appuntamento europeo è stata anche occasione per approvare, inoltre, importanti programmi per l’esplorazione della Luna e di Marte. Un ulteriore ambito nel quale l’industria italiana si è distinta con l’aggiudicazione del contratto per la realizzazione dell’I-HAB il modulo abitato per il Lunar Gateway, la stazione orbitante lunare che sarà operativa a partire dal 2024 intorno alla Luna, frutto della collaborazione tra NASA e ESA nell’ambito del programma ARTEMIS di ritorno alla Luna. Il valore totale del contratto è pari a 327 milioni di euro, di cui circa 137 di ritorno italiano. Il secondo contratto approvato nel settore dell’Esplorazione spaziale è stato quello della missione European Return Orbiter, il contributo europeo alla missione internazionale Mars Sample Return, nell’ambito della quale le aziende italiane hanno avuto l’affidamento di contratti per la realizzazione di elementi essenziali della missione, quali il Modulo di inserzione in orbita marziana, i sistemi di telecomunicazione, le attività di integrazione dell’intera sonda spaziale (che sarà assemblata ed preparata per il lancio negli stabilimenti Thales Alenia Space di . Torino) oltre a ulteriori elementi di prestigio per l’industria nazionale, per un valore complessivo di circa 129 milioni.
In aggiunta, durante i lavori del Comitato dell’ESA, sono stati approvati i contratti per la realizzazione della missione HERA destinata allo studio di un asteroide, e per la quale al sistema industriale sono stati attribuiti contratti per la realizzazione di importanti sistemi di bordo quali, tra l’altro, il sistema di Potenza Elettrica (assegnato a OHB-Italia), e la propulsione (assegnata a AVIO), per il valore complessivo di 24,5 milioni circa. Inoltre, AVIO ha ottenuto il contratto “batch 2” a supporto della competitività del lanciatore VEGA per un valore di 47 milioni.
da Sorrentino | Giu 30, 2020 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano, Trasferimento Tecnologico
Condivisione e consapevolezza delle competenze e delle risorse per stimolare al meglio tutte le capacità e le eccellenze che il settore spaziale italiano è in grado di mettere in campo. Questo l’obiettivo della Giornata della Ricerca Accademica Spaziale realizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.
Le sfide poste dalla New Space Economy e i mutamenti che stanno interessando il settore spaziale richiamano la necessità di una maggiore collaborazione tra tutti gli attori e la ricerca, in questi ultimi mesi, si è dimostrata ancora una volta elemento chiave per la vita di tutti giorni.
“La pandemia è stata anche un’occasione per riflettere sul futuro. Ed il futuro è nella ricerca e soprattutto nella sua velocità. – ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi – Per questo abbiamo bisogno di strategie che mettano a sistema ricerca pubblica e privata, sia industriale che universitaria. Dobbiamo valorizzare le idee per mantenere alto il livello di innovazione e seguire le esigenze del mercato: così si trasforma un’idea in progetto concreto. Per stare al passo con le rinnovate dinamiche di sviluppo occorrono visioni globali, sistematiche e integrate, come finora ha fatto l’ASI affermandosi a livello internazionale”.
“L’Agenzia Spaziale Italiana punta a fare da catalizzatore favorendo un utilizzo sinergico delle diverse competenze del mondo accademico e degli enti di ricerca – ha sottolineato il presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia -. Lo spazio è sinonimo di innovazione e ricerca. È importante investire nelle idee originali soprattutto dei giovani per trasferirle al mondo dell’industria e fare avanzare il nostro Paese sia tecnologicamente che economicamente. Oggi inauguriamo sul nostro sito web il portale della ricerca spaziale che ospiterà le iniziative di università ed enti di ricerca. La sfida è quella di stimolare ed investire nel capitale umano: quello che serve a creare il futuro dello spazio a beneficio di tutti.”
Il sito istituzionale dell’Agenzia (www.asi.it) dispone di una sezione ad hoc, una vera e propria vetrina permanente per università ed Enti di ricerca che potranno farsi conoscere attraverso dei video-pitch. La giornata è stata anche l’avvio alla costituzione di tavoli tematici con l’obiettivo di raccogliere nuove idee e proposte di progetti di ricerca tra università ed imprese.
L’obiettivo è quello di favorire le attività di ricerca, base ed elemento motore degli sviluppi tecnologici e dei processi di innovazione; realizzare mappatura delle competenze e infrastrutture di ricerca supportare un coordinamento nazionale facilitando le sinergie, il dialogo e la collaborazione tra soggetti della comunità spaziale nazionale anche al fine di individuare nuovi temi di ricerca; potenziare i network di ricerca esistenti e favorire la creazione di reti di infrastrutture di ricerca; promuovere attività di ricerca interdisciplinari, nonché processi di spin-in da settori non-Spazio al settore spaziale attraverso iniziative per favorire uno scambio di competenze e di capacità di ricerca anche in settori apparentemente lontani (ma che possono contribuire trasversalmente al settore spaziale). Non ultimo anche lo scopo di contribuire a potenziare il ciclo della formazione qualificante e dell’alta formazione, agendo da collante tra scuole di dottorato o tra percorsi di formazione (es master, summer school), ampliare la collaborazione con il maggior numero di università possibili. Infine, supportare/rafforzare le connessioni tra la ricerca, formazione delle nuove generazioni di ricercatori ed i programmi spaziali.
da Sorrentino | Mag 20, 2020 | Politica Spaziale, Primo Piano
A 7 giorni dal lancio della missione Demo-2 di SpaceX, con i primi due astronauti pronti a partire da Cape Canaveral nove anni dopo l’ultima volta con lo Space Shuttle nel 2011, la NASA è scossa dalle dimissioni di Douglas Loverro da capo della direzione “human spaceflight”.
“L’Amministratore Associato per l’Esplorazione Umana e Operazioni (HEO) Doug Loverro ha presentato dimmissioni dalla sua posizione a decorrere dal 18 maggio” si legge nella nota ufficiale dell’agenzia spaziale americana. Al suo posto, come facente funzioni e in attesa di una nuova nomina, è stato incaricato l’ex astronauta Ken Bowersox. La decisione assunta da Loverro sarebbe legata all’avere accettato il rischio di rispettare la scadenza del 2024 imposta dalla Nasa per raggiungere la Luna. Una scelta che Loverro definisce sbagliata e tale consapevolezza lo ha indotto ad accettarne le conseguenze. Loverro aveva assunto la responsabilità dell’HEO nell’ottobre 2019, proprio per garantire alla NASA di tornare sulla Luna entro il 2024, secondo quanto richiesto dall’amministrazione Trump.
Le dimissioni di Loverro sono arrivate nel giorno del trasferimento degli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley da Houston al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, dove mercoledì 27 maggio è prevista la partenza della capsula Crew Dragon di SpaceX diretta alla stazione spaziale internazionale, e alla vigilia del briefing finale della missione Demo-2.(credits:NASA)