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In orbita il ripetitore Tdrs-M

In orbita il ripetitore Tdrs-M

Lanciato con successo dalla base di Cape Canaveral in Florida il satellite Tdrs-M (Tracking and Data Relay Satellite) della Nasa, il terzo della nuova generazione di satelliti Tdrs prodotti da Boeing dopo quelli lanciati nel 2013 e 2014, che completa la costellazione e agevolerà le comunicazioni con la stazione spaziale internazionale e il telescopio orbitale Hubble permettendo l’accesso più rapido di dati da parte di ricercatori e ingegneri. La partenza è avvenuta a bordo del razzo Atlas V, con 15 giorni di ritardo rispetto al programma iniziale che fissata la data di lancio al 3 agosto. Un rinvio reso necessario dal danneggiamento e dalla successiva sostituzione di un’antenna del satellite TDRS-M durante le fasi finali di preparazione. L’inconveniente si è verificato il 14 luglio nel centro della Astrotech Space Operations a Titusville (Florida), ma non ha avuto ulteriori conseguenze, ritardo a parte.

L’entrata in servizio del TDRS-M è prevista all’inizio del 2018. “La flotta TDRS rappresenta un sistema di comunicazione ad alta velocità fondamentale per i programmi spaziali della NASA, consentendo di fare confluire a terra le informazioni sulle attività che si svolgono a bordo della stazione spaziale internazionale e i dati acquisiti da Hubble Space Telescope – sottolinea Dave Littmann, responsabile del progetto TDRS presso il centro di volo spaziale Goddard di NASA a Greenbelt, Maryland. “TDRS-M espanderà le funzionalità e prolunga la durata della rete di comunicazione spaziale, permettendoci di continuare a ricevere e trasmettere i dati delle missioni anche nel prossimo decennio”. La flotta TDRS ha iniziato a operare nel 1983. Di quelli finora lanciati, solo due sono stati pensionati mentre cinque dei nove satelliti operativi hanno superato la loro vita e continuano a fornire essenziali servizi di comunicazione e navigazione.

Passeggiata con 5 CubeSat

Passeggiata con 5 CubeSat

Dopo l’aggancio della caspula Dragon alla stazione spaziale internazionale, attività extraveicolare della durata di sei ore per il cosmonauta russo Fyodor Yurchikhin, comandante di Expedition 52, e il tecnico di volo Sergey Ryazanskiy, con il compito di rilasciare in orbita terrestre cinque nanosatelliti, ognuno dei quali ha una massa di 5 kg. Tra questi il primo CubeSat stampato in 3D, la cui missione consiste nello studio del comportamento in orbita bassa dei materiali realizzati con tecnologia di stampa 3D. Un altro nanosatellite contiene saluti di persone registrare in undici lingue. Un terzo satellite commemora il 60esimo anniversario del lancio di Sputnik 1 e il 160esimo anniversario della nascita dello scienziato russo Konstantin Tsiolkovsky. La settima passeggiata spaziale dell’anno 2017 a bordo della stazione orbitale è la nona della carriera per Yurchikhin e la quarta per Ryazanskiy.

Vega: decimo successo

Vega: decimo successo

Il lanciatore spaziale europeo Vega ha concluso con successo la sua decima missione, la seconda del 2017, posizionando correttamente in orbita OPSAT-300 e Venus, due satelliti per l’osservazione della terra. L’evento consolida la grande affidabilità di Vega nel settore dei lanciatori spaziali: è la prima volta, infatti, che un nuovo lanciatore esegue i primi 10 lanci dall’esordio senza alcuna anomalia. La missione è partita dal centro spaziale di Kourou, in Guyana francese, il 1 agosto alle ore 22,58 (le 03,58 del 2 agosto in Italia). Si tratta del quarto lancio negli ultimi 10 mesi a dimostrazione dell’affidabilità e flessibilità del lanciatore Vega.

10 missioni, 10 successi: Vega ha raggiunto un traguardo di performance e affidabilità ineguagliato – ha commentato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio. Siamo orgogliosi di questo risultato, il primo ottenuto da Vega dopo la quotazione in Borsa, che testimonia, oltre alla grande affidabilità dei nostri prodotti , l’efficacia della collaborazione con Arianespace e con i partner industriali europei”. “Prosegue bene il nostro sforzo per lo sviluppo di nuove tecnologie e di lanciatori sempre più performanti per soddisfare le esigenze ogni volta più sofisticare dei nostri clienti – ha aggiunto Ranzo. A Colleferro (Roma) abbiamo appena completato, infatti, il primo booster case del P120, il più grande motore monolitico a propellente solido completamente in fibra di carbonio che equipaggerà Vega C e Ariane 6, i nuovi lanciatori europei che voleranno nel 2019 e 2020“.

“I successi di Vega sono il risultato della capacità di innovare, fare ricerca e trovare soluzioni competitive e affidabili per il mercato dei lanciatori”, ha detto Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Le infrastrutture satellitari sono in crescita e saranno sempre più pervasive: è stato quindi fondamentale costruire una famiglia di lanciatori europei che garantisca l’accesso allo spazio e la competitività dell’intera filiera spaziale. In questo quadro le capacità e il ruolo di Avio sono una certezza”, ha concluso Battiston

(foto: CNES/Arianespace)

Lanciato OPTSAT-3000

Lanciato OPTSAT-3000

È stato lanciato con successo alle 3.58 ora italiana di mercoledì 2 agosto il satellite OPTSAT-3000 del Ministero della Difesa Italiano. Il lancio è stato effettuato da Arianespace dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese, con il lanciatore europeo VEGA, realizzato da AVIO. Il satellite si è separato dal razzo vettore 42 minuti dopo il lancio e il primo segnale di telemetria è stato acquisito circa cinque ore dopo. L’intero sistema viene fornito da Leonardo attraverso Telespazio, primo contraente alla guida di un gruppo internazionale di aziende tra cui Israel Aerospace Industries (IAI), che ha realizzato il satellite nell’ambito di un accordo di cooperazione internazionale tra Italia e Israele, e OHB Italia, responsabile dei servizi di lancio. Composto da un satellite in orbita LEO (Low Earth Orbit) eliosincrona e da un segmento di terra per il controllo in orbita, l’acquisizione e il processamento dei dati, OPTSAT-3000, fornirà immagini ad alta risoluzione di ogni area del pianeta, permettendo all’Italia di acquisire una capacità nazionale autonoma di osservazione della Terra dallo Spazio con sensore ottico ad alta risoluzione. Dopo il successo del lancio, sono ora iniziate le operazioni di verifica e test del sistema, che sarà quindi gestito interamente dal segmento di terra italiano, articolato su tre siti operativi: il Centro Interforze di Telerilevamento Satellitare (CITS) di Pratica di Mare (Roma), il Centro Interforze di Gestione e Controllo SICRAL (CIGC SICRAL) di Vigna di Valle (Roma) e il Centro Spaziale del Fucino (L’Aquila) di Telespazio.

L’amministratore Delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha dichiarato: “Con il lancio di OPTSAT-3000 l’Italia si dota di un asset in grado di migliorarne significativamente le capacità di difesa e protezione. Un importante traguardo raggiunto grazie alle competenze e tecnologie d’eccellenza per un programma strategico per la sicurezza nazionale. Con OPTSAT-3000 Leonardo dimostra ancora una volta di saper e poter giocare un ruolo di primissimo piano nei grandi progetti spaziali internazionali”. OPTSAT-3000 interopererà a partire dal 2018 con il sistema di satelliti radar COSMO-SkyMed di seconda generazione – anch’esso sviluppato dall’industria italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio –, integrando dati ottici e radar per fornire alla Difesa italiana informazioni di estrema precisione, risoluzione e completezza e strumenti d’analisi e operativi allo stato dell’arte.

 

Fallimento Lunga Marcia 5

Fallimento Lunga Marcia 5

La Cina è alle prese con il lancio fallito del vettore pesante Lunga Marcia 5, che avrebbe dovuto portare in orbita il satellite per telecomunicazioni Shijian-18 del peso di 7 tonnellate. Partito dal centro spaziale di Wengchang, nell’isola di Hainan alle 19:23 ora locale di domenica 2 luglio, la versione più potente dei lanciatori cinesi (in grado di trasferire in orbita bassa masse fino a 25 tonnellate e alla quota geostazionaria 14 tonnellate) ha denunciato problemi al secondo stadio quando erano trascorsi poco più di 10 minuti dal distacco dalla rampa. Lunga Marcia 5, al suo secondo volo dopo l’esordio positivo avvenuto nel 2016, ha perso progressivamente spinta. L’anomalia sarebbe da ascrivere proprio al sistema di propulsione, ovvero ai sottosistemi che regolano la pressione del combustibile. Il secondo stadio sarebbe rimasto accesso per un tempo superiore a quanto previsto. Le cause ufficiali sono tutte da chiarire e l’agenzia spaziale cinese mantiene il più stretto riserbo. Il satellite Shijian-18 era stato progettato e costruito dalla China Academy of Launch Vehicle Technology

80° lancio per Ariane 5

80° lancio per Ariane 5

Il lanciatore europeo Ariane 5 ha portato a termine la sua quarta missione del 2017 posizionando in orbita due satelliti, GSAT-17, dell’Agenzia Spaziale Indiana, e Hellas Sat 3-Inmarsat S EAN, corrispondenti a un carico di poco superiore a 10 tonnellate. Si tratta dell’80esimo lancio consecutivo di successo per Ariane 5, il terzo negli ultimi 60 giorni. Un trend positivo che premia anche Avio, che fornisce i motori a propulsione solida e la turbopompa ad ossigeno liquido. GSAT-17 è un satellite per le telecomunicazioni e servirà a potenziare il servizio in India, Medio oriente e in alcune regioni del sud est asiatico. Il satellite per telecomunicazioni Hellas Sat 3 /Inmarsat S della rete di trasporto aerea europea (EAN), a gestione congiunta Inmarsat e Hellas Sat (una controllata Arabsar), fornirà servizi satellitari per telefonia mobile (MSS), servizi satellitari per telefonia fissa (FSS) e servizi satellitari di trasmissione (BSS). Il payload di Inmarsat S EAN fornirà servizi di comunicazione a banda-S per supportare il network di aviazione europeo di Inmarsat, un satellite integrato e una rete di terra che fornirà  banda larga forte ad elevata capacità in volo per i passeggeri aerei in tutta Europa. Il payload Hellas-Sat 3 fornirà un DTH con back up in orbita e servizi di telecomunicazione nelle aree di copertura stabilite, mantenendo e espandendo la copertura del business Hellas-Sat con ulteriori capacità e apportando contenuti in formato video ad alta definizione e a ultra alta definizione nelle regioni coperte. La zone di copertura FSS /BSS sono l’Europa, il Medio Oriente e i Paesi dell’Africa sub sahariana, incluso il servizio cross trap tra Europa e Sud Africa. Realizzato su una piattaforma Spacebus 4000 C4 da Thales Alenia Space, Hellas Sat 3 / Inmarsat S EAN  fornirà una missione multiraggio a banda S per Inmarsat,  oltre a una potente missione in banda Ku/Ka di 47 transponder in banda Ku (a inizio vita), 44 transponder in banda Ku (a fine vita ) e 1 transponder in banda Ka per Hellas Sat. La massa del satellite al lancio è pari a circa 5,8 tonnellate, con una potenza di payload di circa 12,7 kW. Verrà posizionato a 39° Est.