Dopo l’aggancio della caspula Dragon alla stazione spaziale internazionale, attività extraveicolare della durata di sei ore per il cosmonauta russo Fyodor Yurchikhin, comandante di Expedition 52, e il tecnico di volo Sergey Ryazanskiy, con il compito di rilasciare in orbita terrestre cinque nanosatelliti, ognuno dei quali ha una massa di 5 kg. Tra questi il primo CubeSat stampato in 3D, la cui missione consiste nello studio del comportamento in orbita bassa dei materiali realizzati con tecnologia di stampa 3D. Un altro nanosatellite contiene saluti di persone registrare in undici lingue. Un terzo satellite commemora il 60esimo anniversario del lancio di Sputnik 1 e il 160esimo anniversario della nascita dello scienziato russo Konstantin Tsiolkovsky. La settima passeggiata spaziale dell’anno 2017 a bordo della stazione orbitale è la nona della carriera per Yurchikhin e la quarta per Ryazanskiy.
In orbita la capsula Dragon CRS-12 che, con il suo carico di 2800 kg di esperimenti e rifornimenti destinato alla stazione spaziale internazionale, è stata lanciata con il vettore Falcon 9 da SpaceX alle 18:31 di lunedì 14 agosto. Il lift-off è avvenuto dalla LC-39A del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, dove ha fatto rientro il primo stadio del lanciatore fermatosi in posizione verticale nella Landing Zone 1. Un successo pieno per la società di Elon Musk. La capsula Dragon CRS-12, dopo aver dispiegato i pannelli solari, ha iniziato le manovre di avvicinamento al complesso orbitale con aggancio previsto alle ore 13:00 del 16 agosto. A Paolo Nespoli e Jack Fisher è stato affidato il compito di catturare manualmente Dragon per mezzo del robotico Canadarm II facendola attraccare al Nodo 2 Harmony. La capsula trasporta 250 esperimenti scientifici, tra cui quelli destinati alle attività di ricerca condotte da Paolo Nespoli. Dragon CRS-12 rientrerà sulla Terra il 17 settembre, con un carico di 1900 kg comprendente materiali e campioni con i risultati dei test eseguiti in orbita dagli equipaggi di Expedition 52 e 53.
Il video del lancio di Dragon CRS-12
La 12esima missione di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale, condotta da SpaceX, consente di trasferire sulla ISS il rilevatore di raggi cosmici CREAM, che sarà collocato e fatto funzionare per tre anni all’esterno del laboratorio giapponese Kibo, e lo Spaceborne Computer sviluppato da Hewlett Packard Enterprise e NASA per analizzare i livelli di protezione dei sistemi computerizzati esposti alle radiazioni cosmiche in vista delle missioni su Marte, che necessitano di affidamento assoluto sul fronte della elaborazione dei dati e delle comunicazioni con la Terra. La missione di Dragon segna una tappa fondamentale per la missione VITA dell’Agenzia Spaziale Italiana, di cui è protagonista Paolo Nespoli, che viene raggiunto dai kit di quattro esperimenti che compongono la cosiddetta “ASI Biomission” (CORM, MYOGRAVITY, NANOROS, SERISM), e potrà disporre delle cartucce per la raccolta dei campioni biologici per l’esperimento IN-SITU, della giacca per la radioprotezione relativa l’esperimento PERSEO e delle etichette che saranno utilizzate congiuntamente alla app caricata sull’iPad di bordo per l’esperimento ARAMIS.
L’esperimento “PERSEO” riguarda un sistema indossabile di protezione dalle radiazioni cosmiche e consiste in un innovativo giubbotto che grazie a degli spessori d’acqua garantirà una maggiore protezione degli organi radiosensibili, in particolare durante gli eventi solari. Paolo Nespoli ha definito questo esperimento «un’idea geniale dell’università di Pavia, che ha concepito una sorta di armatura da cavaliere medievale che ci proteggerà dai raggi cosmici quando questi diventano più intensi». Il progetto, coordinato da Giorgio Baiocco e Andrea Ottolenghi del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia, e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, rientra in una più ampiastrategia di radioprotezione per le future esplorazioni spaziali.L’obiettivo è infatti, da un lato ridurre i costi e i problemi logistici legati al lancio di grandi quantità di materiali schermanti, dall’altro quello di massimizzare l’utilizzo delle risorse già presenti e indispensabili in un qualsiasi habitat spaziale, come, in questo caso, l’acqua. «Le tasche di questa giacca possono essere riempite direttamente dai serbatoi della Stazione. Poi, alla fine di un brillamento, l’acqua può tornare a essere bevuta – spiega Nespoli – Il piombo ha più potere schermante, ma portarlo in orbita sarebbe scomodo. Attualmente, nei giorni in cui i raggi cosmici superano i livelli di guardia, gli astronauti sono costretti a rifugiarsi in un modulo un po’ più schermato. Ma dobbiamo interrompere il nostro lavoro, inclusa la necessaria manutenzione della Stazione». Nel team che ha lavorato alla realizzazione del prototipo, oltre ai fisici dell’Ateneo pavese, hanno partecipato anche i ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata e le aziende specializzate: Thales Alenia Space Italia, Smat, Aviotec, Altec, Kayser Italia e Arescosmo.
Il progetto si fa promotore di una strategia di radioprotezione per le future esplorazioni spaziali che aggiri i costi e problemi logistici legati al lancio di grandi quantità di materiali schermanti, massimizzando l’utilizzo delle risorse già presenti e indispensabili in un qualsiasi habitat spaziale, come l’acqua. Lo spiega lo stesso Paolo Nespoli in questo video registrato all’Università di Pavia.
Primo collegamento di Paolo Nespoli dallo spazio. A 5 giorni dall’inizio della missione italiana Vita, l’astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea ha effettuato il primo collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale mettendosi in contatto per venti minuti, in diretta audio e video, con la sede dell’ASI a Roma, per raccontare i suoi primi giorni in orbita e l’inizio della sua attività scientifica a bordo. Alla inflight call sono intervenuti Anna Sirica direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana e Bernardo Patti, del direttorato Volo Spaziale Abitato e Esplorazione Robotica dell’Agenzia Spaziale Europea. Incalzato sull’adattamento del suo corpo all’assenza di gravità, @astro_paolo ha ribadito gli obiettivi della sua terza missione che lo vede misurarsi da persona normale con la permanenza prolungata a bordo della Iss, dove tutto gli sembra sia rimasto uguale da quando l’aveva abitata l’ultima volta. A chi gli chiede se, con l’ottica di un sessantenne, questa sarà la sua ultima volta nello spazio, Paolo Nespoli risponde con un “mai dire mai”. Astronauta non più, ma forse turista spaziale. Ma intanto si appresta a fornire un grosso contributo alle scienze e alla fisiologia umane per capire come si comporta il fisico in assenza di peso e quali effetti e conseguenze di producono sulle funzioni dell’organismo. Primo astronauta europeo a «cinguettare» dallo spazio via Twitter, nel corso della missione MagISStra del 2010, Nespoli ha deciso di rendere ancora più social la missione «Vita» grazie alla app, denominata #Spac3, che consentirà di creare un’opera d’arte collettiva e dinamica a colpi di foto, scattate dallo spazio e dalla Terra e unite in un Photoshop ispirato al segno del «Terzo Paradiso» creato dall’artista Michelangelo Pistoletto e simbolo della stessa missione spaziale. Il suo tempo libero a bordo della stazione spaziale internazionale sarà dedicato quasi interamente a curare i social media, che diffonderanno le immagini che @astro_paolo scatterà dalla cupola, il modulo trasparente che regala la fantastica vista del nostro pianeta dalla quota di 400 km.
Paolo Nespoli è entrato per la terza volta nella Stazione Spaziale Internazionale, quando erano la poco passate le due di notte (ora italiana) di sabato 29 luglio. Sono trascorse poco più di otto ore, dal momento del lancio avvenuto alle 17,41 ora italiana dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, a quando Peggy Whitson, Jack Fischer e Fyodor Yurchikhin hanno aperto il portello di collegamento con la capsula Soyuz MS-05 che aveva iniziato le operazioni di docking 30 minuti dopo la mezzanotte italiana. Astro_Paolo, che marca la 25esima missione di un astronauta europeo sulla ISS, ha potuto fare così il proprio ingresso nel complesso orbitale insieme al comandante russo Sergei Ryazansky e l’astronauta americano Randy Bresnik .
La missione VITA di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana si aggiunge alla prima di Paolo Nespoli, denominata Esperia, che nel 2007 lo vide a bordo dello shuttle STS-120 Discovery, e alla seconda, MagISStra, di lunga durata, nel 2010 con la Soyuz TMA-20. Ai 174 giorni finora trascorsi nello spazio, si aggiungeranno i cinque mesi di permanenza previsti per Expedition 52/53, con rientro previsto nel mese di dicembre 2017.
Durante la sua permanenza sulla ISS, Paolo Nespoli avrà il compito di eseguire oltre 200 esperimenti di cui ben 11 selezionati da ASI. Questi gli esperimenti di matrice italiana:
CORM è l’esperimento che ha lo scopo di verificare l’efficacia del Coenzima Q10 nell’inibire il danno da microgravità e radiazioni delle cellule retiniche mantenute sulla ISS. Cercherà, quindi, di scoprire come intervenire sulle lesioni retiniche a cui vanno incontro gli astronauti.
NANOROS ha come scopo l’impiego di antiossidanti nanotecnologici, come le nanoparticelle di ossido di cerio, per contrastare i danni dello stress ossidativo in condizione di prolungata microgravità. L’ossido di cerio è in grado di neutralizzare i radicali liberi ed ha quindi proprietà antiossidanti. I risultati ottenuti presenteranno importanti ricadute non solo nell’ambito spaziale ma anche nella ricerca su tutte quelle patologie – tumori, malattie neurodegenerative, malattie autoimmuni – dove lo stress ossidativo gioca un ruolo preponderante. A capo dell’esperimento Giovanni Ciofani dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
MYOGRAVITY studierà l’effetto dell’esposizione prolungata alla microgravità (atrofia con perdita di massa e forza) in particolare nella biologia di staminali umane. I risultati dell’esperimento potrebbero essere utili per favorire la crescita ei l mantenimento della massa muscolare durante viaggi spaziali di lunga durata. Il responsabile dell’esperimento è Stefania Fulle dell’Università G. d’Annunzio di Chieti.
SERISM verificherà il ruolo degli endocannabinoidi (lipidi prodotti dalle cellule staminali) nelle alterazioni del metabolismo osseo con lo scopo di identificare potenziali marcatori terapeutici nei processi degenerativi, mediante la riprogrammazione di un nuovo modello di cellula staminale umana, derivato dal sangue. L’esperimento servirà per contrastare la perdita di massa ossea riscontrata negli astronauti durante il volo e anche contro l’osteoporosi nelle persone anziane, nelle donne in menopausa ed in tutte le patologie associate all’osteogenesi. Il responsabile dell’esperimento è Mauro Maccarrone, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
IN-SITU è un dispositivo analitico portatile focalizzato sulla misura dei livelli salivari di cortisolo – biomarcatore di stress – per monitorare in tempo reale lo stato di salute degli astronauti a bordo della ISS. I risultati dell’esperimento saranno utili anche a Terra in situazioni di emergenza (epidemie, bioterrorismo, paesi in via di sviluppo). Il responsabile del progetto è Aldo Roda dell’Università di Bologna.
ARAMIS è un app per IPad di bordo che farà uso di tecnologie a realtà aumentata per ottimizzare il tempo degli astronauti dedicato alla manutenzione e gestione del cargo. PI dell’esperimento è Giuseppe Lentini di Thales Alenia Space. Co-PI Elena Afelli di Altec.
PERSEO è un dimostratore tecnologico ‘indossabile’, in forma di giacca, che l’astronauta può indossare per mitigare gli effetti nocivi della radiazione cosmica. Al suo interno è presente un contenitore di acqua in grado di mantenere l’acqua potabile e servirà a misurare anche l’efficacia della schermatura ad acqua. I risultati dell’esperimento serviranno allo sviluppo di nuove strategie per la radioprotezione personale attraverso l’acqua. PI Andrea Ottolenghi, Giorgio Baiocco dell’Università di Pavia. Co-PI Cesare Lobascio di Thales Alenia Space. ORTHOSTATIC TOLERANCE è un programma di allenamento personalizzato per prevenire problemi legati all’intolleranza ortostatica, ovvero una serie di disturbi che riguardano il mantenimento della posizione eretta, che si manifestano dopo i viaggi nello spazio, soprattutto se di lunga durata. Sarà utile per prevenire disturbi legati all’inattività e per il recupero e la riabilitazione di soggetti con patologie cardiocircolatorie. PI Ferndinando Iellamo, IRCCS San Raffaele Pisana di Roma.
MULTI-TROP verificherà il ruolo dell’acqua e degli elementi nutritivi sull’orientamento dello sviluppo e della crescita di radici senza l’interferenza del fattore gravità. PI Giovanna Aronne dell’Università Federico II di Napoli.
ARTE è un dimostratore tecnologico contenente quattro heat pipe con fluidi a bassa tossicità che consente di testare questi dispositivi di scambio termico passivo in condizioni di microgravità. In vista delle future missioni in cui l’esplorazione umana si spingerà sempre più lontano, cresce l’interesse nella ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di ridurre il controllo e gli interventi di manutenzione. In questo contesto, le heat pipe si configurano come una valida soluzione per il trasferimento del calore poiché sono sistemi passivi, il cui utilizzo non richiede un intervento umano e consente un considerevole risparmio in termini di manutenzione. L’esperimento potrà essere utile a terra in vari settori tra cui in campo industriale (caldaie e condensazione), aeronautico e delle energie rinnovabili. PI David Avino di Argotec S.r.l. e Nicole Viola del Politecnico di Torino.
ISSpresso è una macchina a capsule multifunzione in grado di servire bevande calde tra cui il tipico “caffè espresso italiano”, tè, tisane e vari tipi di brodo per la reidratazione degli alimenti. Scopo dell’esperimento è quello di migliorare la conoscenza sul comportamento dei fluidi e miscele in microgravità e di raccogliere campioni sulla formazione della schiuma generata dalla miscela del caffè e sull’arricchimento dell’apporto nutrizionale dell’astronauta. PI David Avino di Argotec
Ha preso il via la Missione VITA, che vede protagonista l’astronauta italiano dell’ESA Paolo Nespoli, alla sua terza esperienza in orbita e a bordo della stazione spaziale internazionale dove resterà sei mesi. Il lancio è avvenuto alle 17:41 (ora italiana) di venerdì 28 luglio dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Nella Soyuz MS-05, insieme a Paolo Nespoli (@Astro_Paolo il suo nickname su Twitter), il cosmonauta russo Sergei Ryazansky e l’americano Randy Bresnik, entrambi alla seconda esperienza spaziale. Ad attendere l’equipaggio di Expedition 52 ci sono Fyodor Yurchikhin, Jack Fischer e Peggy Whitson, l’astronauta americana con la quale Nespoli aveva volato nel 2007 e che ha già collezionato tanti record in orbita. AstroPeggy è infatti la prima donna per due volte al comando della stazione orbitale e uno degli americani ad avere fatto il maggior numero di passeggiate spaziali. E Paolo Nespoli non nasconde l’auspicio di poter effettuare la sua prima attività extraveicolare. Intanto, per segnalare il raggiungimento della linea dello spazio e dunque l’assenza di peso Nespoli ha scelto un oggetto preferito da suo figlio più piccolo, Max: un piccolo Transformer, che ha iniziato a galleggiare nella capsula Soyuz.
La Missione VITA (Vitality, Innovation, Technology, Ability) è la terza di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana e il logo che la contraddistingue è ispirato al Terzo Paradiso dell’artista Michelangelo Pistoletto. VITA fa parte della partnership strategica tra ASI e NASA sancita dall’accordo bilaterale per la fornitura dei moduli logistici pressurizzati MPLM. La partenza di Paolo Nespoli è avvenuta a distanza di 25 anni da quella del primo astronauta italiano della storia, Franco Malerba. In un quarto di secolo l’Italia è stata presente 12 volte nelle missioni umane con sette diversi astronauti. Nespoli, classe 1957, diventa il più anziano astronauta europeo in attività.
Durante la sua permanenza sulla ISS, Paolo Nespoli avrà il compito di seguire oltre 200 esperimenti di cui ben 11 selezionati da ASI, la gran parte dei quali biomedici e il resto tecnologici.
“La missione VITA metterà al centro del lavoro di Paolo Nespoli una serie di importanti esperimenti biomedici – ha ribadito il presidente dell’ASI, Roberto Battiston – che riguardano gli effetti sull’uomo di lunghe permanenze nello spazio, e in particolare di come proteggere gli astronauti dalle radiazioni cosmiche. Si tratta di un aspetto fondamentale in vista dei viaggi del futuro e in particolare dell’esplorazione umana di Marte, che è il prossimo obiettivo a cui tutti puntano con decisione”. “Tutte le declinazioni della missione VITA e i simboli che ritroviamo nel logo – ha aggiunto Battiston – sono la descrizione delle qualità, degli obiettivi, della visione e della passione delle donne e degli uomini che partecipano insieme a Paolo a questo nuovo capitolo delle missioni di volo umano che nascono dalla speciale partnership tra ASI e NASA, con il contributo dell’ESA”.
“Non vedo l’ora di essere di nuovo un extraterrestre. È il modo migliore di concludere la mia carriera di astronauta”. Queste la parole che Paolo Nespoli ha postato sul sito dell’Agenzia Spaziale Europea per salutare il suo terzo viaggio spaziale.
Tornando al logo in lingua italiana, la parola “vita” evoca significati profondi e importanti, sia da un punto di vista scientifico che filosofico. Il design della patch, sviluppato dall’ESA su richiesta dell’Agenzia Spaziale Italiana e realizzato insieme allo stesso astronauta Paolo Nespoli e all’ASI, è rappresentativo dei messaggi principali della missione. La forma ci ricorda il pianeta Terra per la sua geometria rotonda e per la sua trama azzurra. Essa contiene il simbolo del “Terzo Paradiso” dell’artista italiano Michelangelo Pistoletto. Tale simbolo mette in relazione visiva e concettuale i temi principali della missione: il DNA, simbolo della vita (tema veicolato anche dal nome della missione stessa) e, in senso lato, della dimensione scientifica; il libro, simbolo della cultura e dell’educazione intesa come formazione e apprendimento continuo; la Terra, simbolo dell’umanità intera. Il Terzo Paradiso è una riformulazione del simbolo matematico dell’infinito e può essere visto come simbolo aperto a molteplici interpretazioni. I due elementi circolari opposti stanno a significare le attività scientifiche ed educative sviluppate nello spazio, mentre il cerchio centrale è il punto di incontro tra i due e rappresenta l’evoluzione della Terra e i benefici che le attività spaziali portano all’umanità.
L’ellissi centrale in combinazione con il globo evoca un simbolico occhio che sta a figurare la prospettiva dell’astronauta che osserva il nostro pianeta dalla Stazione Spaziale Internazionale. Le tre stelle rappresentano le tre missioni di lunga durata frutto dell’accordo tra la NASA e l’ASI. Il logo è impreziosito dalla presenza dei colori della bandiera italiana a rappresentare la nazionalità dell’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli e dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Il Festival dello Spazio esordisce a Genova il 20 luglio, giorno dell’anniversario del primo allunaggio dell’uomo, per poi dare appuntamento dal 27 al 30 luglio a Busalla, la cittadina della Vallescrivia che ha dato i natali a Franco Malerba, primo astronauta italiano, il quale celebra così il 25ennale della missione STS-46 della NASA che lo ha visto a bordo dello Space Shuttle Atlantis dal 31 luglio all’8 agosto 1992 come specialista per condurre l’esperimento con il satellite a filo Therered. Il Festival, organizzato e promosso dall’amministrazione comunale di Busalla con il Patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Liguria, conta importanti partner scientifici: le agenzie spaziali Europea e Italiana, Thales Alenia Space, ALTEC, Leonardo, Festival della Scienza, IIT, Università di Genova. Quattro giornate con venti ospiti e quaranta appuntamenti ripartiti in tre location distinte: Villa Borzino – sede principale del Festival – la Biblioteca Bertha von Suttner e il Santuario della Bastia. Un programma che concentra su Busalla l’attenzione del mondo spaziale, forse ancora più di quanto avvenne nel 1992 quando un suo cittadino oltrepassò la fatidica linea di von Karman per diventare il primo italiano in orbita e scrivere una pagina storica per la Liguria 500 anni dopo il viaggio di Cristoforo Colombo.
Fabrizio Fazzari, assessore alla Cultura, al Turismo e alla Comunicazione del Comune di Busalla, ha aiutato Franco Malerba a inanellare, intorno al 25esimo anniversario della sua missione, eventi e contributi scientifici come raramente accade lontano dai consessi ufficiali dell’astronautica e dello spazio. Anche perché la ricorrenza di Malerba coincide con la partenza verso la stazione spaziale di Paolo Nespoli, astronauta italiano dell’ESA. Alla vigilia del lancio dalla base di Bajkonur in Kazakhstan a bordo della Soyuz, il 27 luglio, tocca proprio a Franco Malerba descrivere la Stazione Spaziale Internazionale, il più straordinario laboratorio di ricerca nello spazio, gli esperimenti in atto e le prospettive di una meraviglia tecnologica dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. High-light della prima giornata è il collegamento in diretta con Paolo Nespoli a Baikonour. Il 28 luglio, al mattino, gli interventi di Loris Maieron, Sindaco di Busalla, Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Walter Cugno, Direttore Programmi Thales Alenia Spazio Italia e Franco Malerba; nel pomeriggio del 28 sessione dedicata all’Osservazione della Terra dallo Spazio. Il mattino di sabato 29 è dedicato ai 25 anni dopo la Missione Tethered; il pomeriggio alle missioni scientifiche e ai contributi italiani all’esplorazione del cosmo. Domenica 30 in programma le due ultime sessioni: al mattino, “Proiettili vaganti nello Spazio. Il problema dei detriti spaziali; al pomeriggio, “Il viaggio umano verso la Luna, Marte e … Mercurio”.
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