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A Bergamo i 5 giorni della Luna

A Bergamo i 5 giorni della Luna

La città di Bergamo dedica cinque giorni al 50ennale della conquista della Luna, con altrettanto eventi imperniati sugli interventi di esperti e due piece teatrali. Primo appuntamento il 16 luglio, data di inizio del viaggio spaziale che nel 1969 condusse i primi uomini sulla Luna e che esattamente un anno dopo sarebbe stata posta in calce all’atto costitutivo di SACBO, la società di gestione dell’aeroporto di Bergamo.

L’avventura della Luna” è il titolo dell’evento promosso in collaborazione con il Comune di Bergamo, che si terrà Martedì 16 luglio 2019 alle ore 21 nello spazio sottostante Palazzo della Ragione in piazza Vecchia. L’astronauta Umberto Guidoni, primo europeo a bordo della stazione spaziale internazionale, dialogherà con il giornalista scientifico Eugenio Sorrentino, ripercorrendo l’epopea dell’impresa lunare che ha segnato la storia dell’umanità e traguardando il futuro dell’esplorazione lunare che prevede la creazione di una base orbitale e il ritorno di astronauti sulla superficie selenita.

Una serata particolare, scandita da fortunate coincidenze astronomiche e non solo. Il 16 luglio, giorno di plenilunio, sarà contrassegnato da un’eclissi lunare parziale con il cono d’ombra della Terra che oscurerà per circa due terzi il nostro satellite naturale. Un fenomeno che coinciderà con l’intervallo della serata imposto dall’appuntamento con i 100 rintocchi del Campanone a Bergamo Alta. Infatti, la Luna entrerà nell’ombra alle 22:01 e qualche manciata di secondi. Immagine suggestiva che sarà proposta sullo schermo, grazie alla collaborazione dell’osservatorio astronomico di Padova dell’INAG, e commentata, prima di completare la discussione sull’importanza dei programmi spaziali che dal passato ci proiettano nel futuro.

Il 17 luglio il matematico Piergiorgio Odifreddi propone il viaggio cosmico “Dalla terra alle lune”, con richiami allo storico e filosofo Plutarco, Keplero, uno dei fondatori dell’astronomia moderna, e Huygens, lo scienziato vissuto nel mezzo secolo che separò Keplero e Galileo da Newton.  Dopo la proiezione del film “The first man”, adattamento cinematografico della biografia ufficiale di Neil Armstrong, in programma la sera del 19 luglio, nel Palazzo Frizzoni del Comune di Bergamo il 20 e 21 luglio viene proposta la narrazione teatrale dal titolo “Abbiamo sognato la luna”, prodotto da Pandemonium Teatro e di cui è autore lo scrittore di fantascienza Paolo Aresi. Sempre il 21 luglio, ma in piazza Vecchia, la Fondazione Teatro Donizetti va in scena con “La luna – piccola opera per un uomo e un grande passo per l’umanità”, progetto artistico con testi e narrazione di Francesco Micheli, un viaggio fra le musiche e le ambientazioni lunari e notturne di Gaetano Donizetti e altri celebri compositori.

Paolo Nespoli ingegnere al cubo

Paolo Nespoli ingegnere al cubo

Paolo Nespoli training

Si è definito “ingegnere al cubo” Paolo Nespoli, che ieri ha ricevuto dal Politecnico di Torino una prestigiosa laurea honoris causa, potendo annoverare insieme alle tre missioni in orbita altrettanti titoli accademici in ingegneria: la laurea in ingegneria aerospaziale conseguita a New York, in ingegneria meccanica all’Università di Firenze, e quello del Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale a Torino, dove ha tenuto la“lectio magistralis” al cospetto di centinaia di studenti nell’Aula Magna Agnelli.
Mezz’ora per ripercorrere l’intensa carriera di astronauta, con la prima missione nel 2007 a bordo dello Shuttle Endeavour, con cui raggiunse la stazione spaziale supervisionando la manovra di attracco di uno dei “Nodi” alla stazione, realizzati proprio a Torino da Thales Alenia Space. Nel dicembre 2010 la seconda esperienza con la missione di lunga durata a bordo della Soyuz e sei mesi trascorsi in orbita partendo con una Soyuz, per poi culminare da sessantenne nel 2017 con la seconda missione di lunga durata. In totale, Paolo Nespoli ha accumulato quasi 10 mesi di permanenza nello spazio. L’invito rivolto agli studenti, tra i quali si è augurato potesse esserci colui o colei che metterà piede su Marte, è stato di «non smettere di sognare» ed essere «predisposti a superare sempre nuovi esami e nuove sfide».

Quante storie sulla Luna

Quante storie sulla Luna

66 artisti legati a generi ed espressioni diversi riempiono gli spazi della Galleria d’arte contemporanea Colossi di Brescia per raccontare ciò che la Luna rappresentò mezzo secolo fa. Suggestioni ed emozioni, suscitate dallo  sbarco  sulla superficie del nostro satellite naturale, sono stati interpretati attraverso opere pittoriche, sculture e installazioni. “Quante storie sulla luna… 1969-2019” è il titolo della mostra che si distingue nella miriade di iniziative legate alla missione Apollo 11, sia per originalità che ricercatezza. Quella conquista richiese il concorso di 350mila persone che, a vario titolo, contribuirono alla felice riuscita. Novecento milioni di spettatori, su 3,6 miliardi di abitanti della Terra, poterono assistere ai primi passi dell’uomo sulla Luna, un composto di immagini in bianco e nero, neppure nitide, comunque tali da rompere le certezze e convincere che una nuova era stava iniziando. Un privilegio riservato a un quarto dell’umanità, con il villaggio globale della comunicazione e dell’immagine ancora di là da venire, ma un riverbero di emozioni che abbracciò l’intero pianeta, avvolgendo le coscienze e lasciando in giro anche qualche incredulo e negazionista. L’umanità, che nei millenni si era rivolta alla Luna scandendo i tempi della vita con le sue fasi, dopo aver trovato ispirazione poetica, se ne era appropriata. E mentre ci si prepara a riconquistarla, con l’obiettivo di installarvi un avamposto e permanerci facendone un trampolino per Marte, l’altro ambito compagno celeste, l’arte moderna trova ancora motivo per rappresentarla, raccontando la prima, storica volta in cui il piede dell’uomo impresse la sua orma nella polverosa superficie selenita. Ecco perché nel centralissimo cuore della città Leonessa le mostra della galleria Colossi è imperdibile nella sua variegata proposta e quintessenza. La mostra , collettiva  celebrativa  della  ricorrenza  dei  cinquant’anni  trascorsi  dalla  storica
impresa   dell’allunaggio, è visitabile fino a sabato 20 luglio.

Paul Nurse, 15esimo Nobel al Premio Scientifico Capo d’Orlando

Paul Nurse, 15esimo Nobel al Premio Scientifico Capo d’Orlando

Gli sviluppi della medicina, la sostenibilità ambientale, la salute e l’alimentazione sono i temi al centro del dibattito della 21esima edizione del Premio scientifico internazionale “Capo d’Orlando” organizzato dal Museo Mineralogico Campano – Fondazione Discepolo, in programma venerdì 26 aprile, al Castello Giusso di Vico Equense. A ricevere la targa d’argento riproducente uno dei pesci fossili del Cretaceo rinvenuto nell’Ottocento nella località equana di Capo d’Orlando sono stati designati: il Nobel per la Medicina 2001, Sir Paul Nurse, al quale va il premio scientifico; Marino Niola, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa e promotore del “MedEatResearch”, Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea (premio Comunicazione multimediale); Antonio Gasbarrini, docente dell’Università Cattolica di Roma e direttore del CEMAD del Policlinico Gemelli, il Centro per le malattie dell’apparato digerente (premio Management culturale); Giorgio Calabrese celebre nutrizionista, professore all’Università di Torino e consulente di numerose trasmissioni televisive e testate giornalistiche nazionali (premio Divulgazione scientifica); Alberto Bombassei, presidente di “Brembo Spa”, azienda leader a livello mondiale nel settore tecnologico e della salvaguardia ambientale (premio Scienza e industria) e Matteo Lorito, direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II” e vincitore nel 2018 del premio internazionale “Guido Dorso” per aver sostenuto lo sviluppo e il progresso del Mezzogiorno (premiato nell’ambito della neonata sezione “Scienza e alimenti”). “È un grandissimo onore poter insignire anche quest’anno un premio Nobel, il quindicesimo della nostra storia, che conferma ancora una volta il livello internazionale di eccellenze racchiuse nell’albo d’oro del Premio Capo d’Orlando” spiega Umberto Celentano, direttore del Museo Mineralogico Campano e fondatore del premio – Ogni anno il nostro palmares si impreziosisce di nomi di scienziati, luminari, esperti e studiosi che sono impegnati per il progresso della scienza, della conoscenza e della società. Contributi che rappresentano non solo temi caldi del dibattito scientifico attuale ma che toccano da vicino la quotidianità di ciascuno di noi”.

Marte muove la Space Economy

Marte muove la Space Economy

Si è focalizzata sull’economia dello Spazio la seconda edizione della conferenza “Mars To Earth”, dedicata allo sviluppo e alla ricadute delle tecnologie per l’esplorazione marziana e spaziale, promossa da Mars Planet – sezione italiana della Mars Society – in collaborazione con Regione Lombardia e il patrocinio di ASI, ESA, Federazione internazionale di Astronautica e Fast Milano. Numerose testimonianze del lavoro che le grandi imprese del settore e quelle medio-piccole stanno svolgendo a supporto dei programmi spaziali e le potenzialità ancora inespresse da tante realtà dell’imprenditoria che, insieme alle start-up innovative, posseggono le potenzialità per sviluppare soluzioni avanzate per le attività di esplorazione fuori dalla Terra e che a loro volta si prestano a ricadute tecnologiche con conseguente ritorno dell’investimento in ricerca. Agricoltura spaziale, per consentire coltivazioni in situ nelle basi da installare sul Pianeta Rosso,controllo automatico dei sistemi robotici di ausilio agli equipaggi impegnati nelle missioni su corpi celesti vicini, realtà virtuale da impiegare dalla fase di addestramento a quello di adattamento gravitazionale e psicologico durante il viaggio interplanetario e la permanenza per periodi più o meno lunghi su Luna e Marte. Elementi che concorrono a pianificare i programmi esplorativi e generano da subito forme di utilizzazione nella società civile e industriale. A un anno dal via della missione Exomars 2020, fervono gli studi e i progetti che guardano già oltre e preparano l’avventura della esplorazione umana del Pianeta Rosso, passando dal lunar gateway e ai programmi legati a un avamposto cislunare.
La conferenza ha dato spazio anche ai lavori di ricerca condotti da scuole superiori e università, assegnando il Mars To Earth Award 2019 al team del Politecnico di Milano che ha sviluppato un’attività di simulazione legata alle condizioni gravitazionali di Marte.

Marte e la Space Economy

Marte e la Space Economy

Nei giorni 11 e 12 aprile in programma a Milano la seconda edizione della conferenza “Mars To Earth” dedicata allo sviluppo e alle ricadute industriali e civili delle tecnologie volte all’esplorazione di Marte e in generale alla crescita della Space Economy sul territorio lombardo. La conferenza, ospitata nell’auditorium Giorgio Gaber del Pirellone, è promossa da Mars Planet in collaborazione con Regione Lombardia e il patrocinio delle Agenzie Spaziali Italiana e Europea, della Federazione Internazionale di Astronautica e di Fast (federazione associazioni scientifiche e tecniche) di Milano.

In programma gli interventi di Agenzia Spaziale Europea, Agenzia Spaziale Italiana, Agenzia Spaziale tedesca (DLR), Thales Alenia Space, MIT di Boston, Aeronautica Militare Italiana, Università di Chieti e Politecnico di Torini, e di una serie di società attive nel settore spaziale quali le italiane Argotec, Kayser Italia, Trans-Tech, la statunitense 4th PLANET LOGISTICS, la londinese Xtend Design, la francese SpaceMedex, l’olandese SEMiLLA IPSTAR/MELiSSA. La sessione pomeridiana di venerdì 12 sarà dedicata ai programmi di studio e ricerca condotti da team universitari italiani e alla consegna dei “Mars to Earth Awards”.

Parte ancora una volta dalla Lombardia la sfida verso il futuro dell’esplorazione spaziale, che si accompagna a nuovi brevetti e soluzioni multidisciplinari traducibili in prodotti innovativi destinati a trovare pratica utilizzazione nella quotidianità. Protagonisti di questo futuro fatto di innovazione tecnologica sono le imprese, anche di piccole dimensioni, in grado o che vogliano ritagliarsi un ruolo nel comparto spaziale, dove per ogni euro investito ne rende fino a cinque. Tra le testimonianze della due giorni ci sarà quella della MegSat, divisione spaziale del gruppo Meggiorin di Brescia, che proprio vent’anni fa, il 28 aprile 1999, mandava in orbita il primo satellite privato.