 Tutto pronto per il lift-off dal cosmodromo di Baikonour della navetta Soyuz TMA-09M con a bordo Luca Parmitano, sesto astronauta italiano ad andare nello spazio. La sua missione, denominata “Volare”, gli permetterà di trascorrere sei mesi a bordo della stazione spaziale internazionale e rappresenta la prima di lunga durata per l’Agenzia Spaziale Italiana (seconda per un astronauta italiano dopo quello di Paolo Nespoli) in base ad un Memorandum bilaterale con la NASA, che prevede la fornitura da parte dell’ASI di tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM – Multi Purpose Pressurized Module) e il PMM (Permanent Multi Purpose Module) per la ISS. Dell’equipaggio fanno parte il comandante russo Fijodor Jurchikhin, che alla partenza siede al centro, e la statunitense Karen Nyberg, seduta a destra. Luca Parmitano è sistemato sul sedile di sinistra e ha il ruolo di ingegnere di bordo, con l’incarico di gestire tutte le funzioni operative della Sojuz, e di copilota. I comandi dell’astronave russa, infatti, si trovano proprio tra il sedile di sinistra, e quello di centro, del comandante. Il programma di volo prevede che i tre astronauti raggiungano in circa sei ore la Stazione Spaziale Internazionale. Arrivata alla quota orbitale nove minuti dopo il lancio, la Soyuz effettuerà quattro orbite attorno alla Terra, invece di 34, prima di attraccare alla stazione. Maggiore e pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea e inserito nel gruppo dei nuovi astronauti insiema a Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano è il quinto italiano a salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e sarà impegnato in una serie di esperimenti scientifici per conto di ESA e per ASI. In particolare, condurrà gli esperimenti Diapason e ICE (Italian Combustion Experiment) che fanno parte del programma Green Air.
Tutto pronto per il lift-off dal cosmodromo di Baikonour della navetta Soyuz TMA-09M con a bordo Luca Parmitano, sesto astronauta italiano ad andare nello spazio. La sua missione, denominata “Volare”, gli permetterà di trascorrere sei mesi a bordo della stazione spaziale internazionale e rappresenta la prima di lunga durata per l’Agenzia Spaziale Italiana (seconda per un astronauta italiano dopo quello di Paolo Nespoli) in base ad un Memorandum bilaterale con la NASA, che prevede la fornitura da parte dell’ASI di tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM – Multi Purpose Pressurized Module) e il PMM (Permanent Multi Purpose Module) per la ISS. Dell’equipaggio fanno parte il comandante russo Fijodor Jurchikhin, che alla partenza siede al centro, e la statunitense Karen Nyberg, seduta a destra. Luca Parmitano è sistemato sul sedile di sinistra e ha il ruolo di ingegnere di bordo, con l’incarico di gestire tutte le funzioni operative della Sojuz, e di copilota. I comandi dell’astronave russa, infatti, si trovano proprio tra il sedile di sinistra, e quello di centro, del comandante. Il programma di volo prevede che i tre astronauti raggiungano in circa sei ore la Stazione Spaziale Internazionale. Arrivata alla quota orbitale nove minuti dopo il lancio, la Soyuz effettuerà quattro orbite attorno alla Terra, invece di 34, prima di attraccare alla stazione. Maggiore e pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea e inserito nel gruppo dei nuovi astronauti insiema a Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano è il quinto italiano a salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e sarà impegnato in una serie di esperimenti scientifici per conto di ESA e per ASI. In particolare, condurrà gli esperimenti Diapason e ICE (Italian Combustion Experiment) che fanno parte del programma Green Air.
 Diapason, realizzato dall’italiana DTM, riguarda la rilevazione nell’aria, tramite una specifica apparecchiatura, della presenza di particelle di dimensione di pochi nanometri che avrà applicazioni in studi sull’inquinamento atmosferico. Lo studio di combustibili innovativi a basso impatto ambientale è il fulcro dell’esperimento ICE. In particolare, verrà analizzato il comportamento di un biocombustibile la cui composizione è stata definita e proposta dall’Istituto Motori del CNR di Napoli. Green Air è un programma realizzato nell’ambito di una joint venture tra l’ASI e la PMI romana AGT Engineering, basata – primo esempio nella storia dell’Agenzia – sulla formula della partecipazione “pubblico – privato” per l’utilizzo della ISS.
Diapason, realizzato dall’italiana DTM, riguarda la rilevazione nell’aria, tramite una specifica apparecchiatura, della presenza di particelle di dimensione di pochi nanometri che avrà applicazioni in studi sull’inquinamento atmosferico. Lo studio di combustibili innovativi a basso impatto ambientale è il fulcro dell’esperimento ICE. In particolare, verrà analizzato il comportamento di un biocombustibile la cui composizione è stata definita e proposta dall’Istituto Motori del CNR di Napoli. Green Air è un programma realizzato nell’ambito di una joint venture tra l’ASI e la PMI romana AGT Engineering, basata – primo esempio nella storia dell’Agenzia – sulla formula della partecipazione “pubblico – privato” per l’utilizzo della ISS.
“Svolgeremo diversi test di fisiologia” – spiega Luca Parmitano – “e procederemo con gli studi già avviati su come reagisce in generale il nostro fisico alle lunghe permanenze spaziali. Ci sono 130 esperimenti sulla ISS che sono già attivi da tempo. Noi dovremo proseguire con il loro monitoraggio e dovremo lavorare su alcuni di essi. Io sarò impegnato in uno studio che, se avrà successo, potrà permettere in futuro di studiare la spina dorsale non più solo attraverso la risonanza magnetica, che necessita di macchinari costosi, complessi e di grandi dimensioni, bensì con un piccolo e versatile strumento ad ultrasuoni tramite una normale ecografia. In orbita lo si può sperimentare con continuità, perché lassù la colonna vertebrale subisce delle alterazioni”.
Oltre a occuparsi delle manovre del braccio robotico della stazione spaziale, Parmitano si è addestrato per effettuare attività extraveicolari nel periodo di permanenza a bordo della ISS ed è previsto che ne effettui due nel mese di luglio. Sarà il primo italiano a cimentarsi in una passeggiata spaziale. Nel corso della missione, inoltre, gli astronauti a bordo della ISS gestiranno anche l’arrivo della navicella automatica europea ATV-Einstein.
 Il logo della missione “Volare” è una Soyuz che avvolge la Terra con una scia tricolore e traccia il percorso della ISS. E’ stato scelto nel settembre 2012 grazie al concorso nazionale “Disegna e Designa” bandito dall’ASI. I due giovani vincitori, Norberto Cioffi (scelto per il nome) e Ilaria Sardella (scelta per il logo) hanno potuto visitare nel mese di aprile 2013 la Star City alle porte di Mosca e assistere ad alcune fasi finali di preparazione di Parmitano allo Yuri Gagarin Cosmonaut Training Centre. Nell’ultima videoconferenza con l’Italia il nuovo astronauta tricolore ha sottolineato quanta importanza rivesta il nostro Paese, che ha realizzato oltre il 50% del volume abitabile della ISS e ricopre un ruolo fondamentale nel settore del volo umano spaziale.
Il logo della missione “Volare” è una Soyuz che avvolge la Terra con una scia tricolore e traccia il percorso della ISS. E’ stato scelto nel settembre 2012 grazie al concorso nazionale “Disegna e Designa” bandito dall’ASI. I due giovani vincitori, Norberto Cioffi (scelto per il nome) e Ilaria Sardella (scelta per il logo) hanno potuto visitare nel mese di aprile 2013 la Star City alle porte di Mosca e assistere ad alcune fasi finali di preparazione di Parmitano allo Yuri Gagarin Cosmonaut Training Centre. Nell’ultima videoconferenza con l’Italia il nuovo astronauta tricolore ha sottolineato quanta importanza rivesta il nostro Paese, che ha realizzato oltre il 50% del volume abitabile della ISS e ricopre un ruolo fondamentale nel settore del volo umano spaziale.
 
					 
												









