Immediati contatti sono stati avviati dall’Agenzia spaziale Italiana con la NASA per attivare da subito tutte le procedure necessarie per assicurare la ripianificazione di due dei nove esperimenti destinati alla missione FUTURA di Samantha Cristoforetti, andati persi con l’incidente del lanciatore Antares esploso sei secondi dopo il lancio. Per le due sperimentazioni della missione FUTURA gli obiettivi scientifici saranno preservati grazie all’impegno dell’ASI che con i propri tecnici e i ricercatori può contare sulla disponibilità di modelli di volo di riserva. L’hardware andato perduto nell’esplosione di Orbital3 apparteneva ai due esperimenti italiani Wearable Monitoring e Drain Brain. Il primo è dedicato allo studio dell’attività cardiaca degli astronauti durante il sonno, mentre l’altro è uno strumento, non invasivo, di monitoraggio del flusso venoso in condizioni di microgravità.
«L’incidente dimostra che – ricorda il presidente della agenzia Spaziale Italiana, prof Roberto Battiston – benché l’accesso allo spazio possa sembrare ormai una attività di ordinaria quotidianità, si tratta in realtà ogni volta di una sfida tecnologica, il cui risultato è pur sempre suscettibile di rischio incidente, analogamente a quanto avviene con i sistemi di trasporto a terra. Grazie alla flotta di veicoli che serve la Stazione Spaziale, non ci saranno conseguenze sulle attività dell’equipaggio e neanche per le attività scientifiche nazionali a bordo».









