La silohuette della stazione spaziale sullo sfondo del cielo stellato e l’azzurro del nostro pianeta con i raggi del sole che si espandono all’orizzonte. E’ il logo ufficiale della missione Futura dell’Agenzia Spaziale Italiana, svelato nel corso della conferenza stampa ospitata a Palazzo Chigi, alla presenza di Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e pilota dell’Aeronautica Militare che parteciparà alla Spedizione 42/43 sulla Stazione Spaziale Internazionale; Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana; Maria Cecilia Guerra, sottosegretario del Ministero del Lavoro; Gen. Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Il logo è stato scelto dal grande pubblico ed è caratterizzato dal nome della missione: FUTURA. Il simbolo della missione oltre a contenere il nome FUTURA, ricorda anche i concetti di ricerca, scoperta, esplorazione, entusiasmo e meraviglia, per una missione che avrà l’obiettivo di valorizzare il ruolo femminile nello spazio, e le capacità nazionali di eccellenza di fare ricerca e innovazione tecnologica sulla ISS.
Samantha Cristoforetti è stata selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea nel 2009 insieme ad altri cinque astronauti, tra cui Parmitano. Dei sei astronauti scelti in quella circostanza, tre erano militari e tre civili. I due italiani appartengono entrambi all’Aeronautica Militare Italiana. La data di partenza della missione Futura è fissata per il 24 novembre 2014. Samantha Cristoforetti vivrà sei mesi sulla stazione orbitale, non effettuerà attività extraveicolare come ha fatto Parmitano ma utilizzerà il braccio robotico adibito allo spostamento di carichi esterni e alle operazioni di aggancio. La preparazione al volo è a buon punto. A fine maggio l’equipaggio di cui fa parte Samantha Cristoforetti fungerà da riserva a Bajkonur in occasione del lancio che precede la missione Futura. Nei prossimi mesi l’astronauta italiana si concentrerà sul programma di esperimenti che l’Italia trasferirà a bordo della ISS. Si tratta di test che prospettano importanti ricadute sia per i futuri viaggi di lunga durata nello spazio, sia per i risultati che potranno tornare utili nel campo della clinica medica. Tra gli esperimenti previsti figurano lo studio sulla decalcificazione ossea condotte con nanoparticelle in vitro, che potrà contribuire a contrastare meglio l’osteoporosi, un metodo di valutazione non invasivo basato sulla saliva per determinare la decalcificazione negli astronauti, lo studio sul ritorno del sangue venoso dal cervello che si propone di approfondire il campo delle malattie neurodegenerative, l’osservazione della capacità di adattamento del cervello alla microgravità, uno studio sui disturbi del sonno attraverso la meccanica cardiaca. Di grande interesse l’esperimento sull’uso della stampante 3D nello spazio, che in futuro dovrebbe permettere agli astronauti di stampare componenti direttamente a bordo. Il presidente ASI Enrico Saggese ha ricordato che Samantha Cristoforetti parla anche cinese. Un riferimento non casuale, perché l’Italia aspira a partecipare al network di attività a bordo della stazioni spaziali, oltre alla ISS che resterà attiva almeno fino al 2024 (l’annuncio è stato dato dalla NASA il 9 gennaio a Washington in occasione della conferenza mondiale delle agenzie spaziali di 35 nazioni) anche quella che la Cina ha in programma di mettere in orbita nel 2020. “Se ci fosse un G8 dello spazio, l’Italia ne farebbe parte” ha dichiarato Saggese, ricordando come durante la missione Volare di Parmitano sulla ISS fossero presenti ben sette moduli costruiti in Italia, aggiungendo che “il nostro Paese si candida con la propria tecnologia a produrre cibo nello spazio”. I successi odierni dell’Italia derivano dalla visione di lungo termine che ebbero i pionieri delle scienze spaziali, a cominciare dal prof. Luigi Broglio, padre del progetto San Marco. L’omonima piattaforma al largo di Malindi in Kenia, oggi utilizzata come stazione di trekking in occasione dei lanci dalla base europea di Kourou, ha rappresentato anche il primo contributo dell’Aeronautica Militare allo spazio italiano. Lo ha ricordato il generale Preziosa, che ha sottolineato l’importanza della competenza nelle scienze astronautiche e il valore strategico ed economico che l’avventura spaziale garantisce alla società, che si misura con una ricaduta valutata in 3,57 euro per ogni euro investito. Per il capo di stato maggiore dell’Aeronautica lo spazio rappresenta l’occasione per vincere il futuro. E Samantha Cristoforetti, forte di un curriculum con pochi eguali, ne è un esempio tangibile. Di lei ha parlato la Vice Ministro Guerra: “è sempre una gioia quando una donna si fa strada in un mondo genericamente maschile, contando sulle sue competenze intellettuali e sulle capacità fisiche. Lo considero un successo per l’Italia e per tutte le donne”. In realtà l’Italia arriva in ritardo ad annoverare una donna astronauta, ma vista l’elevata competenza di Samantha Cristoforetti diremmo che la sua esperienza potrà fare scuola e da traino a quante, forti della preparazione, determinazione e requisiti psicofisici indispensabili, aspirano a vivere l’avventura spaziale FUTURA.









