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Primo volo di Blue Origin

Primo volo di Blue Origin

Jeff Bezos, fondatore di Amazon e della società spaziale Blue Origin, ha scelto il 20 luglio, la data del primo sbarco dell’uomo sulla Luna avvenuto 52 anni fa, per inaugurare la serie di voli con equipaggio della New Shepard, il veicolo riutilizzabile composto da una capsula e un razzo suborbitale chiamato così in onore dell’astronauta Alan Shepard, primo americano ad andare nello spazio. Il decollo è avvenuto alle 15:12 (ora italiana), dallo spazioporto di Van Horn, nel Texas centrale. A bordo 4 persone. Insieme a Jeff Bezos, suo fratello Mark, l’82enne Wally Funk, selezionata dalla Nasa negli anni ’60 per la missione Mercury 13 ma mai andata nello spazio, e il 18enne Oliver Daemen, diventati rispettivamente la più anziana e il più giovane turista spaziale. Daemen ha preso il posto di un facoltoso personaggio che, dopo essersi assicurato per 28 milioni di dollari l’asta per un posto a bordo della New Shepard, ha rinunciato. In fase di lancio gli occupanti la capsula New Shepard sono stati sottoposti a una accelerazione di 4G.

Durante il primo volo suborbitale con equipaggio, il razzo della Blue Origin ha raggiunto la quota di 106 chilometri (6 chilometri al di sopra della linea di Karman che segna convenzionalmente il confine con lo spazio e 16 chilometri più in alto del volo effettuato dalla VVS Unity della Virgin Galactic con a bordo Richard Branson lo scorso luglio) consentendo ai passeggeri di restare per circa quattro minuti in condizioni di microgravità e vivere la stessa sensazione che provano gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il volo è durato 10 minuti e 18 secondi, dal momento del lancio al touch-down della capsula frenata da tre paracadute. Prima del ritorno a terra della capsula, il razzo New Shepard ha effettuato un rientro controllato toccando la piattaforma dello spazioporto dopo 7 minuti e 28 secondi.

A differenza della Virgin Galactic, la capsula New Shepard di Blue Origin vola in modo automatico e senza piloti. Ha un volume di 15 mc e può ospitare fino a sei persone e dispone di sei oblò. Il successo del primo volo commerciale è arrivato dopo 15 voli di prova, tutti senza equipaggio, effettuati con la serie di razzi New Shepard a partire dal 2015. Blue Origin prevede altri due voli passeggeri entro la fine del 2021.

Via al turismo spaziale

Via al turismo spaziale

Il 71enne Richard Branson con la sua compagnia aerospaziale Virgin Galactic ha inaugurato l’era del turismo spaziale decollando a bordo dello spazioplano VVS Unity, ancorato all’aereo medre VMs Eve (quadrigetto bifusoliera White Knight) dallo spazioporto America situato nel New Mexico, 140 chilometri a nord di El Paso e a 48 dalla cittadina di Truth or Consequences, non distante dalla base militare di White Sands, in passato utilizzata per il rientro dello Space Shuttle. Insieme a Richard Branson, che sulla tuta riportava la scritta Astronaut 001, hanno volato Beth Moses, istruttrice capo degli astronauti di Virgin Galactic, Sirisha Bandla, vicepresidente della compagnia e l’ingegnere aerospaziale Colin Bennett. Piloti di VSS Unity erano Dave Mackay e Michael Masucci mentre l’aereo madre VMs Eve è stato pilotato da C.J. Sturckow e Kelly Latimer.

L’aereo madre White Knight ha volato fino a 15mila metri di quota, rilasciando (alle 17:26 ora italiana di domenica 11 luglio) lo spazioplano che ha acceso il motore spingendo alla velocità superiore a Mach 3 oltre gli 80 km e mantenendosi sotto i 90, anche se la Linea di Kàrmàn che definisce il confine con lo spazio esterno è fissata a 100 km. Di fatto un volo suborbitale che permette agli occupanti lo spazioplano di fluttuare in microgravità per poco meno di dieci minuti e ammirare lo spettacolo della curvatura della Terra attraverso 17 oblò. C’è stato tempo anche per eseguite una serie di esperimenti scientifici dell’Università della Florida. Superato il vertice della parabola, VVS Unity, volando a motore spento come lo Space Shuttle, ha modificato l’assetto delle ali per garantire l’assetto e la portanza necessari per planare dolcemente al suolo. Un volo di 90 minuti complessivi, che apre il capitolo del turismo spaziala, destinato a generare 38 miliardi di dollari entro il 2030, in un contesto che vedrà la Space Economy crescere dagli attuali 340 miliardi a 4mila nei prossimi dieci anni. Dopo la prima missione ufficiale dello spazioplano di Virgin Galactic, su cui sono prenotati in 700 che hanno pagato 250mila dollari di biglietto, il 20 luglio nel 52° anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna è atteso il debutto della Blue Origin di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, che volerà a bordo del razzo lanciatore riutilizzabile New Shepard, insieme al fratello Mark, Bezos, a un passeggero di cui non è stato reso il nome salvo che ha pagato 28 milioni di dollari, e alla 83enne aviatrice Wally Funk, candidata a volare con la Nasa nel quadro del programma Mercury ma mai andata in orbita. Per loro l’esperienza consisterà in 12 minuti di volo dal decollo all’atterraggio.

(images credits: Virgin Galactic)

Vega ripartito con successo

Vega ripartito con successo

Alle 2:50 notturne (ora italiana) di giovedì 29 aprile, Arianespace ha lanciato dallo spazioporto europeo di Kourou in Guyana Francese il vettore Vega 18 (VV18), che ha collocato in orbita Pleiades Neo 3, il primo satellite ad altissima risoluzione della nuova costellazione di osservazione della Terra gestita da Airbus, oltre a cinque satelliti innovativi riuniti attorno alla struttura di dispiegamento avanzata SSMS (Small Spacecraft Mission Service). Il lanciatore leggero Vega è tornato operativo con successo dopo il fallimento della missione VV17, dovuto a un errore nella connessione del sistema di attivazione degli ugelli del motore del quarto stadio. Per Arianespace si tratta del terzo successo dopo i due lanci della Sojuz il 25 marzo e il 26 aprile 2021 dalla base spaziale Vostochny in Russia.

Arianespace ha anche effettuato il dispiegamento di piccoli satelliti con il suo servizio di lancio condiviso SSMS (Small Spacecraft Mission Service). Vega trasportava un microsatellite di osservazione per l’agenzia spaziale norvegese Norsat-3 e quattro cubesat, per gli operatori Eutelsat, NanoAvionics /Aurora Insight e Spire. Gestito per la prima volta da Arianespace nel settembre 2020, il servizio SSMS è un progetto realizzato dal team spaziale europeo. Con il finanziamento dell’Agenzia spaziale europea, il servizio SSMS sarà presto integrato da MLS, un’offerta simile offerta su Ariane 6, che consentirà ad Arianespace di moltiplicare opportunità di lancio convenienti per piccoli satelliti e costellazioni.

Primo modulo di Tiangong

Primo modulo di Tiangong

Lanciato alle 05.18 del mattino, ora italiana, di giovedì 29 aprile primo modulo della nuova Stazione Spaziale cinese, denominato Tianhe-1. La partenza è avvenuta dallo spazioporto di Wenchang  a bordo del vettore Lunga Marcia 5B modificato con eliminazione del secondo stadio per ricavare spazio per il carico utile. Alla messa in orbita del modulo Tianhe, con massa di 22.5 tonnellate e derivato dal modulo russo Zvezda attraccato alla ISS, seguiranno i lanci dei moduli Wentian e Mengtian previsti alla fine del 2022, che formeranno e completeranno la stazione Tiangong, destinata a restare operativa per almeno dieci anni. La stazione cinese sarà servita dalle capsule di rifornimento Tianzhou e dalla capsula con equipaggio Shenzhou. La prima missione cargo è in calendario il 20 maggio 2021, mentre la prima missione con astronauti è prevista a metà giugno.

 

 

Crew Dragon 2 verso la ISS

Crew Dragon 2 verso la ISS

La seconda missione della navetta Crew Dragon di SpaceX, spinta dal razzo Falcon 9, ha preso il via alle 11:49 ora italiana di venerdì 23 aprile da Cape Canaveral. Dopo circa nove minuti dopo il decollo è avvenuto il regolare inserimento nell’orbita circolare a 200 km di quota, da dove la capsula inizierà il progressivo avvicinamento fino all’attracco alla stazione spaziale internazionale nella giornata di sabarto 24 aprile. Dopo il lancio, il primo stadio del razzo Falcon 9 (già utilizzato nella missione Demo1 senza uomini a bordo) è rientrato a terra, toccando la piattaforma marina posto al largo della Florida. A bordo della Crew Dragon “Endeavour”, la stessa che ha effettuato la missione Demo2 nell’agosto 2020, un equipaggio di quattro astronauti: gli americani della NASA Shane Kimbrough e Megan McArthur, pilota e consorte di Bob Behnken che ha volato nella stessa capsula otto mesi fa, il giapponese Akihiko Hoshide della JAXA e l’astronauta francese dell’ESA Thomas Pesquet, alla sua seconda esperienza sulla ISS con la missione di sei mesi denominata Alpha e destinato a ricoprire il ruolo di comandante del complesso orbitale verso la fine del periodo di permanenza in orbita. Pesquet sarà il quarto europeo a ricoprire il ruolo di comandante, dopo gli astronauti ESA Frank De Winne, Alexander Gerst e Luca Parmitano. Pesquet è stato il primo europeo a essere lanciato dagli Stati Uniti dal 2011, quando fu Roberto Vittori, astronauta italiano dell’ESA, a partire con lo Space Shuttle Endeavour per la missione che trasferì sulla stazione spaziale internazionale lo Spettrometro Magnetico Alfa (AMS). Inoltre, va ricordato che proprio in questi giorni si celebra il ventennale della missione Sts-100 della Nasa, sempre con lo Shuttle “Endeavour”, in cui l’italiano Umberto Guidoni divenne il primo astronauta europeo a bordo della stazione spaziale internazionale.

(nella foto, da sinistra: Pesquet, McArthur, Kimbrough e Hoshide . credits: NASA)

NASA prova motori razzo SLS

NASA prova motori razzo SLS

La NASA ha fissato per sabato 16 gennaio il test di accensione dei motori del nuovo sistema di lancio SLS (Space Launch System) che sarà impiegato nelle missioni del programma di esplorazione lunare Artemis. Il primo lancio del nuovo, potente razzo vettore, le cui dimensioni sono paragonabili a quello del Saturno V utilizzato nel programma Apollo, dovrebbe avvenire nella seconda metà del 2021 e permetterà di trasferire nello spazio la capsula Orion.

La prima missione Artemis I non avrà equipaggio e servirà a testare tutti i sistemi di bordo per permettere la presenza in assoluta sicurezza degli astronauti. Nella prova generale di accensione del 16 gennaio saranno provati contemporaneamente tutti e quattro i motori del Core State (lo stadio centrale, di colore arancione). Durante il test, verranno caricati oltre 2600 m3 di propellente criogenico nei serbatoi e si darà successivamente il via al test vero e proprio con l’accensione dei motori RS-25 (gli stessi impiegati dallo Space Shuttle) testando così anche i sistemi elettronici e l’avionica.

Il sistema di lancio SLS è costituito da serbatoi di idrogeno liquido (raffreddato a -252°C) e di ossigeno liquido (a -182°C). Tutti superati i sette precedenti test. Il tempo di accensione previsto per i quattro motori sarà di 485 secondi.