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Parmitano comanderà la ISS

Parmitano comanderà la ISS

L’Agenzia Spaziale Europea ha annunciato che l’astronauta Luca Parmitano sarà comandante della Stazione Spaziale Internazionale nel corso della sua seconda missione di lunga durata che lo vedrà di nuovo a bordo nel 2019, con lancio programmato probabilmente a settembre. Nel corso della sua prima missione condotta nel 2013, Luca Parmitano è rimasto in orbita 166 giorni e ha effettuato (primo italiano) due attività extraveicolari. Diventerà il terzo astronauta dell’Esa a comandare la ISS, dopo il belga Frank De Winne nel 2009 e il tedesco Alexander Gerst nel 2018. Luca Parmitano partirà con Andrew Morgan, astronauta della Nasa, e Alexander Skvortsov, cosmonauta della Roscosmos. I tre comporranno l’equipaggio delle Expeditions 60/61 e Parmitano assumerà il comando nella seconda parte della missione.

“Sono onorato che abbiano scelto me per questo ruolo e allo stesso tempo affronto con umilta’ questo compito – è stato il commento a caldo di Luca Parmitano – Essere il comandante delle persone più preparate e abili sul pianeta e fuori da esso può essere ‘scoraggiante’, ma mi vedo come un facilitatore; il mio obiettivo sarà quello di mettere tutti nella condizione di lavorare al meglio delle proprie capacità. In definitiva, però, sarò il responsabile della sicurezza dell’equipaggio e della stazione e lavorerò per il successo generale della missione. Ho lavorato con grandi comandanti e colleghi che mi hanno insegnato tanto, farò del mio meglio per seguire l’esempio di chi mi ha preceduto”.

 

SpaceX lancia in due tappe

SpaceX lancia in due tappe

Il sesto gruppo di satelliti Iridium® NEXT, realizzati da Thales Alenia Space, è stato lanciato con successo da SpaceX dalla base militare di Vandenberg in California. Ora sono 55 i satelliti in orbita e le loro prestazioni superano le aspettative. I prossimi due gruppi di 10 satelliti Iridium NEXT sono già pronti in previsione del settimo e dell’ottavo lancio. L’obiettivo è lanciare tutti i 75 satelliti Iridium NEXT ad orbita terrestre bassa nel 2018. Il razzo Falcon 9 di SpaceX ha portato in orbita un totale di sette satelliti, cinque satelliti Iridium e due satelliti GRACE-FO della NASA. I due gruppi di satelliti sono stati rilasciati ad altitudini differenti: prima quelli della NASA intorno ai 490 chilometri, poi gli Iridium ad oltre 800 chilometri. La prima fase si è stata completata circa 11 minuti e 30 secondi dopo il lancio, la seconda un’ora dopo. Dopo il distacco del primo stadio del Falcon 9, rientrato sulla Terra, il secondo stadio ha raggiunto i 490 chilometri di altitudine, inclinandosi di 30 gradi, per mettere in posizione i due satelliti GRACE-FO e sganciarli: uno è stato orientato verso la Terra, l’altro verso lo spazio, posizionati in orbite distanti 220 chilometri. Dopo il primo rilascio, il razzo Falcon 9 ha ripreso il suo viaggio riaccendendo i motori del secondo stadio per sganciare i cinque satelliti Iridium

Thales Alenia Space è prime contractor per il programma Iridium® NEXT, responsabile della realizzazione, integrazione e validazione in orbita degli 81 satelliti di Iridium Next, oltre che della definizione e validazione dell’intero sistema. I satelliti sono stati integrati in serie da Orbital ATK, sottocontraente di Thales Alenia Space, nel suo stabilimento produttivo di satelliti di Gilbert, in Arizona, sotto la supervisione in loco del team di Thales Alenia Space. Tutte le operazioni di lancio e messa in orbita (LEOP), e di test in orbita  (In Orbit Tests) sono state eseguite nel centro di controllo SNOC (Iridium’s Satellite Network Operation Center) di Leesburgh. La costellazione Iridium® NEXT offre connettività globale grazie ai suoi 66 satelliti interconnessi a un’altitudine di 780 km, con nove satelliti di riserva in orbita e sei altri satelliti di riserva a terra. Questo sistema internazionale fornisce capacità senza pari nelle telecomunicazioni in movimento (individui, veicoli di terra, veivoli, navi) e assicura una copertura completa in tutto il mondo, inclusi gli oceani. Grazie alla sua copertura globale e al funzionamento indipendente Iridium NEXT fornisce assistenza indispensabile in condizioni molto difficili, come in aree isolate, durante disastri naturali o durante conflitti, per citarne alcuni. Completamente indipendente da qualsiasi network di terra, offre comunicazioni sicure, protette da intrusioni e hacking.

Primo lancio del Bangladesh

Primo lancio del Bangladesh

Bangabandhu Satellite-1, il primo satellite del Bangladesh, è stato lanciato con successo dalla base di Cape Canaveral a bordo di un razzo Falcon 9 della SpaceX, dopo aver lasciato il sito Thales Alenia Space di Cannes il 28 Marzo scorso. Per l’intera nazione del Bangladesh poter assistere al successo del lancio del suo primo satellite verso lo spazio è stato davvero un momento storico ed emozionante. Il satellite per le telecomunicazioni e per la trasmissione televisiva e radiofonica diminuirà il divario digitale, diffondendo servizi di trasmissione e telecomunicazione in aree rurali e introducendo servizi vantaggiosi, incluso quelli direct-to-home, in tutto il paese e su tutta la regione. Thales Alenia Space è stata responsabile della progettazione, della produzione, dei test e della consegna in orbita di Bangabandhu Satellite-1, e si è occupata anche dei due segmenti di Terra (primario e secondario), che sfrutteranno gli strumenti SpaceOps per la pianificazione e il monitoraggio della missione. Bangabandhu Satellite-1 è dotato di 26 trasponditori in banda Ku e 14 in banda C. Offrirà copertura in banda Ku sul Bangladesh e sulle acque territoriali del Golfo del Bengala, India, Nepal, Bhutan Sri Lanka, Filippine e Indonesia e fornirà, inoltre, copertura in banda C sull’intera regione. Il satellite Bangabandhu Satellite-1 include tutte le componenti necessarie a gestire il business dei clienti e a fornire servizi agli utenti finali del gestore della rete.

Battiston al vertice ASI

Battiston al vertice ASI

Roberto Battiston è stato confermato alla presidenza dell’Agenzia Spaziale Italiana per il quadriennio 2018-2022 La nomina è stata decisa con decreto del 9 maggio 2018 dal ministro dell’istruzione, università e ricerca, Valeria Fedeli, al termine di una procedura di selezione iniziata il primo febbraio. Per Battiston i primi quattro anni al vertice dell’ASI sono stati molto importanti perché hanno consentito la riorganizzazione e il rafforzamento del settore spaziale italiano che si conferma un punto di riferimento scientifico, tecnologico e industriale a livello mondiale. Un lavoro che grazie alla sensibilità del governo e del Parlamento ha portato alla nuova legge sulla governance spaziale che mette l’ASI nel ruolo di architetto di sistema. “Grazie ad una serie di accordi internazionali e alle capacità della nostra industria – sottolinea Battiston – oggi l’Italia è al centro dei più importanti cambiamenti innescati dalla new space economy. La sfida per il futuro è far sì che l’infrastruttura spaziale fornisca sempre più servizi e valore ai cittadini e alle imprese del nostro Paese”. Battiston, già Presidente dell’ASI dal maggio 2014, è ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Trento. Nella sua lunga e prestigiosa carriera accademica e scientifica, ricca di riconoscimenti internazionali, ha tra l’altro proposto insieme a Nobel Samuel C.C. Ting la realizzazione di uno spettrometro magnetico (AMS-2) per effettuare per la prima volta misure di precisione dei Raggi Cosmici nello spazio. Dal 2011 lo strumento è operativo sulla Stazione Spaziale Internazionale.

 

Mars to Earth e Space Economy

Mars to Earth e Space Economy

Mars Planet – sezione italiana di Mars Society, ha scelto la sede della Regione Lombardia per tenere la conferenza sulle prospettive di sviluppo industriale, scientifico e civile legate alle tecnologie propedeutiche all’esplorazione di Marte, presenti i principali attori del settore spaziale. Un mondo apparentemente lontano ma che, al contrario, coinvolge potenzialmente una miriade di imprese della regione motore dell’economia italiana. La conferenza, promossa in collaborazione con la Regione Lombardia, si svolge nei giorni 11 e 12 maggio e rappresenta il focus sulle tecnologie per l’esplorazione di Marte e sul ruolo dell’industria lombarda nella Space Economy. Obiettivo di Mars Planet, che persegue il progetto di realizzare un centro di ricerche spaziali in Lombardia con l’intento di stimolare l’innovazione tecnologica e le sue ricadute sulla società, è sensibilizzare il comparto industriale a divenire parte attiva della cosiddetta Space Economy. Ad aprire la conferenza sono stati chiamati il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, in relazione all’importanza della Space Economy per la Lombardia, anche alla luce dei recenti accordi con il Politecnico di Milano, e Luigi Pasquali, coordinatore attività spaziali di Leonardo, leader industriale italiano nel settore spaziale con un’importante presenza in Lombardia. Oltre a relatori di Agenzia Spaziale Italiana, Leonardo, Thales Alenia Space e Altec, il panel di speakers comprende, tra gli altri, rappresentanti di Agenzia Spaziale Europea e NASA e il presidente della Mars Society americana. La conferenza si articola in sessioni dedicate a fisiologia umana e colture agricole nelle missioni spaziali di lungo periodo, a robotica e realtà virtuale, con un’appendice dedicata a progetti di innovazione presentati da giovani studenti degli istituti superiori e delle università, aventi come tema di sviluppo la ricerca su Marte.

“La conferenza MARS TO EARTH 2018 si focalizza sulle applicazioni dei programmi di ricerca su Marte e sulle attività di esplorazione spaziale in genere, che sono già disponibili per innescare un impatto economico di valore aggiunto sulle attività commerciali e industriali terrestri – dichiara l’ing. Antonio Del Mastro, presidente di Mars Planet – L’esplorazione umana di Marte genererà un effetto positivo su molti settori industriali, contribuendo a un cambiamento radicale dello scenario tecnologico ed economico sul nostro pianeta madre. L’ubicazione della conferenza a Milano vuole richiamare l’importanza della partecipazione del sistema produttivo lombardo alla Space Economy, in ottica di Industria 4.0, auspicare un ruolo preminente dell’Italia nel contesto europeo come destinatario dei benefici economici derivanti dall’esplorazione di Marte”.

 

 

 

ExoMars nella nuova orbita

ExoMars nella nuova orbita

Un dettaglio del cratere Korolev, situato nell’emisfero nord del pianeta Marte, in cui sono ben evidenti depositi di ghiaccio, è la prima spettacolare immagine realizzata dallo strumento CaSSIS (Colour and Stereo Surface Imgaging System) a bordo del Trace Gas Orbiter (TGO) di Exomars, che da alcune settimane orbita a circa quattrocento chilometri dalla superficie del Pianeta rosso. CaSSIS, Disegnato e realizzato all’Università di Berna, in Svizzera, è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). I componenti di CaSSIS a responsabilità italiana sono stati costruiti da Leonardo S.p.A. Divisione avionica. “La camera funziona molto bene, e lo dimostra questa bellissima immagine a colori del cratere marziano Korolev. Le immagini a colori e ad alta risoluzione sono una delle potenzialità di CaSSIS a cui si aggiunge l’obiettivo di ottenere migliaia di immagini 3D ad alta risoluzione” afferma Gabriele Cremonese dell’Istituto Nazionale di Astrofisica a Padova, CoPI di CaSSIS e responsabile per la generazione e archiviazione delle immagini 3D. “In questa fase di test anche il satellite sta perfezionando il puntamento e l’assetto, e quindi non sono ancora state ottenute le prime coppie stereo, ma è questione di giorni!” L’immagine mostra una regione di 50 chilometri del cratere da impatto Korolev, intitolato all’ingegnere russo Sergej Korolev che progettò i primi razzi sovietici destinati all’esplorazione spaziale. Il materiale luminoso visibile sui bordi del cratere è ghiaccio. CaSSIS è stato attivato il 20 marzo 2018 ed è stato sottoposto a test in preparazione dell’inizio della sua piena attività, a partire dal 28 aprile. L’immagine è una composizione di tre riprese in diversi colori che sono state scattate quasi simultaneamente da CaSSIS il 15 aprile. “Le prime immagini ad alta risoluzione inviate da CaSSIS dimostrano l’ottimo funzionamento dello strumento, realizzato in collaborazione con l’ASI” commenta Barbara Negri, responsabile dell’Unità esplorazione e osservazione dell’universo dell’ASI. “In questo modo, i team scientifici italiani coinvolti in CASSIS potranno ottenere dati scientifici di Marte di estremo interesse per la futura esplorazione di questo pianeta”. Alla pianificazione delle aree di Marte da osservare e all’analisi dei dati prodotti da CaSSIS collaborano in Italia Stefano Debei, del CISAS, Matteo Massironi, del Dipartimento di Geoscienze dell’Universita’ di Padova e Lucia Marinangeli dell’Università di Chieti-Pescara.