da Sorrentino | Lug 4, 2016 | Eventi, Primo Piano, Recensioni
A Cinecittà World in rampa di lancio c’è SpacExpress, la nuova attrazione concepita per vivere le emozioni dei viaggi spaziali. A partire dall’8 luglio i visitatori potranno imbarcarsi sulla navicella spaziale SpacExpress L24 ed essere trasportati virtualmente nel futuro. Un viaggio che parte dalla Stazione Atlantis sul Pianeta Terra, fa tappa sulla Stazione Spaziale Internazionale per poi approdare sulla Luna. Un’esperienza che si prolunga perché, attraversando le porte della base lunare “Mare della Tranquillità”, gli ospiti dello spazio saranno trasportati su Marte con il primo shuttle di linea della storia, che atterrerà nello spazioporto Ares vicino all’Equatore. Non mancheranno insidie spaziali, come minacciosi e veloci meteoriti. I visitatori saranno lanciati nello spazio su una navicella posta nell’ogiva del razzo europeo Vega, e attraccheranno al modulo Columbus della Stazione Spaziale Internazionale. Ad accoglierli ci sarà virtualmente un astronauta che farà loro da guida in un affascinante tour. Altre videocamere installate sulla stazione spaziale daranno un assaggio di come si vive a bordo in assenza di forza di gravità. Dal modulo Columbus sarà possibile ammirare la Terra scorrere 400 Km sotto e avere uno splendido colpo d’occhio dell’Italia.
La nuova attrazione è stata realizzata con il patrocinio delle Agenzie Spaziali Europea e Italiana, con la collaborazione tecnica delle industrie spaziali italiane Argotec, AVIO e Thales Alenia Space. SpacExpress non vuole essere solo un viaggio fantascientifico ma anche l’occasione per avvicinare e far conoscere lo spazio al pubblico più vasto dei visitatori di Cinecittà World, il grande Parco Tematico a Roma dedicato al mondo del cinema Il percorso di SpacExpress intende illustrare molti degli aspetti e dei risultati legati alla grande avventura spaziale di cui è protagonista l’uomo, dalle immagini straordinarie della superficie di Marte inviate dalle più significative missioni sul Pianeta Rosso ai grandi centri spaziali da cui prendono il via le missioni, ai lanciatori come il razzo europeo Vega, dalla vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ai cibi e alle tute usate dagli astronauti nelle loro missioni.
da Sorrentino | Giu 22, 2016 | Attualità, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Recensioni
Il tema di maturità 2016 promuove le attività spaziali all’attenzione degli studenti e del mondo della scuola. Una delle tracce richiama espressamente «l’uomo e l’avventura dello spazio» nella tipologia saggio breve in ambito tecnico-scientifico, con chiaro riferimento alle esperienze di due astronauti italiani, Umberto Guidoni e Samantha Cristoforetti. Non è un caso che siano citati proprio loro due, probabilmente coloro che più di ogni altro tra gli italiani andati in orbita si sono dedicati alla divulgazione della vita e del lavoro nello spazio, approfondendo il significato dei programmi di esplorazione del cosiddetto quarto ambiente dell’uomo e l’importanza della ricerca scientifica al di fuori della Terra. Sia Umberto Guidoni che Samantha Cristoforetti hanno pubblicato libri a carattere divulgativo. Guidoni, in particolare, che nel 1996 è stato il secondo italiano nello spazio ma soprattutto nel 2001 il primo europeo a bordo della stazione spaziale internazionale, ha firmato una ricca bibliografia sulla vita in orbita e sulle future tappe dell’astronautica. Lo ha fatto rivolgendosi anche alle generazioni di giovani e giovanissimi. Lo stesso Guidoni è impegnato da anni in una serie di seminari aperti al grande pubblico che riscuotono larga partecipazione. AstroSamantha, che condotto la sua spedizione sulla ISS per 200 giorni consecutivi dal 23 novembre 2014 all’11 giugno 2015 battendo il record femminile di permanenza nello spazio, si è affidata al blog e ai social network per disseminare i contenuti della sua avventura in orbita, riassumendo in un film l’intero capitolo della missione comprendendo il lungo periodo di preparazione al lancio e i momenti salienti del volo spaziale. Proprio in vista della maturità 2016, Samantha Cristoforetti è stata intervistata nel corso dello speciale di Radio 24, intitolato “Notte prima degli esami” invitando il mezzo milione di studenti alle prese con il tema di italiano a fare del proprio meglio senza pensare che il loro futuro dipenda dal quel voto. AstroSamantha non poteva sapere che sarebbe stata oggetto di una delle tracce proposte dal Miur ai maturandi. Questo il commento di Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana: “La conoscenza dello straordinario rapporto tra l’uomo è lo spazio è ormai patrimonio di tutti. La decisione di farne una delle tracce dei temi di maturità significa che deve anche essere parte della preparazione di base dei nostri ragazzi, che sono poi tra i principali destinatari del nostro lavoro. L’impegno di un grande Paese come l’Italia per la conquista dello spazio serve a dare alle nuove generazioni la chiave del loro futuro. È una cosa molto bella, perché è un tassello in più della promozione della cultura spaziale che è tra i compiti istituzionali dell’Agenzia Spaziale Italiana”.
da Sorrentino | Feb 27, 2016 | Eventi Scientifici e Culturali, Missioni, Primo Piano, Recensioni, Stazione Spaziale, Telescienza
L’impegno quotidiano dell’allenamento, l’arrivo nello spazio dove ha trascorso la permanenza record di 200 giorni e il rientro sulla Terra dopo un’intensa e proficua attività di ricerca: sono questi gli elementi principali degli ultimi tre anni di vita di Samantha Cristoforetti, narrati nel documentario“Astrosamantha – la donna dei record”. Il regista Gianluca Cerasola e sua la troupe hanno accompagnato Samantha attraverso tre continenti (sulla terra) fino alla sua partenza verso lo spazio, entrando nel suo mondo e conoscendo i suoi affetti. Si sono fatti spiegare le prove che ha dovuto affrontare il suo fisico nelle fasi di preparazione, le difficoltà e le soddisfazioni. In questo lungo percorso Samantha si è raccontata e ha condiviso curiosità e aneddoti dal misterioso e affascinante mondo dei viaggi e delle scoperte spaziali. Nei giorni 1 e 2 marzo 2016 la proiezione del film Astrosamantha è stata programmata in oltre 150 sale cinematografiche italiane.
Proprio per la sua straordinaria esperienza, Samantha – astronauta dell’Agenzia Spaziale Italiana e capitano pilota dell’Aeronautica Militare, protagonista di “Futura”, la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana – è stata insignita di uno speciale riconoscimento durante la premiazione dei Nastri d’Argento 2016 che ha avuto luogo il 25 febbraio 2016 alla Casa del Cinema a Roma. Il premio speciale come protagonista del 2015 nel ‘cinema del reale’ è stato attribuito all’astronauta “per il suo altissimo contributo alla capacità di divulgazione e comunicazione dei valori, non solo scientifici, della missione spaziale, così ben raccontata nell’esperienza cinematografica del film “Astrosamantha – la donna dei record”. A decidere l’assegnazione è stato il Direttivo del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, la categoria di professionisti che ha ideato i Nastri d’Argento e li conferisce dal 1946. Attraverso le immagine realizzate da Cerasola, accompagnate dalla voce dell’attore Giancarlo Giannini, gli spettatori potranno seguire AstroSamantha in un arco di tempo cruciale nella sua vita di donna sulla Terra e in orbita, dove è rimasta 200 giorni.
La prima italiana nello spazio ha raccontato quali prove ha dovuto sostenere durante gli allenamenti, le problematiche connesse alla sua particolare professione ma anche soddisfazioni, curiosità e aneddoti. “Fino a qualche anno fa ero dall’altra parte, ero io a guardare con gli occhioni sgranati gli astronauti e i lanci spaziali – dice Samantha Cristoforetti – Adesso, all’improvviso, mi trovo all’interno di questo mondo e credo che sia importante che le persone possano vedere e partecipare”. 83 minuti di proiezione che raccontano il sogno diventato realtà e l’esperienza di una donna il cui obiettivo è divulgare, comunicazione, condividere. Una lezione di vita, dal 3 marzo disponibile per la proiezione nelle scuole.
Il trailer del film
da Sorrentino | Gen 31, 2016 | Attualità, Politica Spaziale, Primo Piano, Recensioni
Prima e dopo Samantha Cristoforetti, c’era, c’è e ci sarà una donna italiana che è tutt’uno con i programmi spaziali. Simonetta Di Pippo, 56 anni, radici nell’Agenzia Spaziale Italiana e già Direttore del Volo Umano presso l’Agenzia Spaziale Europea e consigliere speciale del Direttore Generale dell’ESA, da marzo 2014 è Direttore dell’United Nations Office for Outer Space Affairs (UNOOSA), con sede a Vienna. Grazie a lei, per la prima volta l’Italia è ai vertici dell’organismo responsabile per i programmi dell’ONU di promozione della cooperazione internazionale nel settore spaziale. E a Simonetta Di Pippo il supplemento settimanale del quotidiano La Repubblica, “D”, ha dedicato copertina e servizio di apertura.
“Accedere allo spazio e’ una questione di democrazia. Che a sua volta crea democrazia sulla terra e sempre più’ la creera’”. Simonetta Di Pippo, astrofisica italiana di fama mondiale e presidente co-fondatrice dell’associazione internazionale Women in Aerospace Europe, lo spiega a D di Repubblica nelle sue vesti di responsabile dell’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di questioni spaziali. Per questo “e’ necessario che l’accessibilità dello spazio sia tutelata. Che avvenga in maniera sostenibile e che progredisca. Simonetta Di Pippo – scrive D – è lì, nel posto chiave delle Nazionì Uni¬te dove già oggi si lavora per questo. “Il motivo per cui questo lavoro mi appassiona è che siamo in un momento chiave e c’e’ da pensare al futuro”. La sua astrodiplomazia comincia dai satelliti che girano intorno allaTerra e che devono essere impiegati anche laddove i nostri problemi di smartphone o di film on demand non sono prioritari.
L’UNOOSA usa infatti quei dati “per intervenire durante i disastri naturali, come alluvioni, frane, terremoti. Oppure per pianificare la ricostruzione, ed evitare che alla piena successiva le case si trovino di nuovo li, dove il fiume tornerà a esondare. Ma gli stessi dati possiamo anche usarli per l’agricoltura, quando si devono strappare i campi al deserto che avanza. Oppure per individuare villaggi di profughi che si sono installati nel Sahara all’insaputa di tutti. E così via”.
E’ un lavoro non sempre lineare: “Perché ci sono paesi – spiega – in cui le condizioni di vita medie sono arretrate, ma che hanno eccellenti programmi spaziali. Come l’India. Difficile definirla terzo mondo, se parliamo dell’India che è arrivata su Marte con la sonda Mangalyaan, senza sbagliare un colpo e spendendo quasi dieci volte meno di quello che ha speso la Nasa per la sua analoga missione”. Ma il punto per la Di Pippo è anche questo: “L’astrodiplomazia interviene su una geografia diversa da quella che vediamo noi, e nello spa¬ zio le cose in genere vanno un po’ meglio che quaggiù”. Un esempio? Stati Uniti e Russia, in questo periodo, sul¬la Terra non vanno molto d’accordo, invece «nello spazio lavorano insieme, in pace. E devono continuare a farlo, prosegue la Di Pippo insistendo sul “devono”.
da Sorrentino | Gen 31, 2016 | Primo Piano, Programmi, Recensioni
C’è spazio per lo Spazio. Nella ricerca e tecnologia come nel lessico. Termini come “navetta”o “navicella” o “capsula”, “piattaforma satellitare”, “vettore spaziale”, sono entrati a fare parte da tempo del linguaggio comune. Il processo di penetrazione del gergo utilizzato nel racconto delle missioni e dei programmi spaziali è in atto dai tempi della conquista della Luna, ma solo con l’avvento dell’informazione digitale e dei social network ha conosciuto un progressivo riconoscimento. Ultimo esempio, in ordine di tempo e in via di pubblicazione, è l’inserimento del progetto HYPLANE, sostenuto da Center for Near Space affiliato all’Italian Institute for the Future, che ha trovato ufficialmente spazio come “progetto italiano” nel lemma Turismo Spaziale della IX Appendice dell’Enciclopedia Italiana Treccani.
da Sorrentino | Mag 13, 2015 | Primo Piano, Recensioni
Un libro di 300 pagine per descrivere una carriera aerospaziale ancora in atto. Maurizio Cheli, tenente colonnello pilota del reparto sperimentale di volo dell’Aeronautica Militare, poi astronauta per 15 giorni in orbita con la missione STS 75 a bordo dello Space Shuttle Columbia, quindi collaudatore dell’Eurofighter Typhoon in Alenia fino all’attuale ruolo di imprenditore nel settore delle tecnologie aeronautiche avanzate applicate al settore dei velivoli ultraleggeri, racconta la sua storia scritta a quattro mani con Marianne Merchez e pubblicata dall’editore Minerva di Bologna con il titolo “Tutto in un istante”. Una serie di momenti decisivi, unici nella vita, allorquando bisogna decidere delineando un percorso professionale che diventa anche un capitolo personale, con tutte le sensazioni e il vissuto che si inanellano seguendo la grande passione per il volo. Maurizio Cheli, nato nel 1959 a Zocca (lo stesso paese di Vasco Rossi, nel modenese) si descrive partendo dai sogni di bambino al brevetto di volo, dalla prima volta ai comandi di un jet a soli 20 anni all’ingresso in Aeronautica Militare come pilota, fino al momento in cui, nel 1992, viene selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea come astronauta. Portata a termine la lunga e complessa missione nel 1996 a bordo dello shuttle Columbia, con il secondo esperimento del satellite a filo Tethered, Maurizio Cheli ha ripreso la carriera di pilota collaudando i caccia di nuova generazione progettati e costruiti da Alenia Aeronautica.
Una vita che è stata e continua a essere avventura aeronautica e spaziale e si traduce in ogni momento, in ogni istante, in grande avventura umana. “Le nostre conoscenze, le competenze, le esperienze – scrive Maurizio Cheli – tutto si concentra talvolta in quell’istante molto preciso in cui una situazione evolve, una nuova avventura ha inizio o una decisione viene presa. Siamo noi davvero pienamente presenti a noi stessi in questi momenti decisivi della nostra vita?”.
La presentazione del volume “Tutto in un istante” è stata programmata a tappe nella città di Torino. Anteprima sabato 16 maggio alle ore 11:30 allo stand dell’Aeroclub Torino al Salone del Libro, con la firma delle copie da parte dell’autore; incontro alle 18:30 dello stesso giorno nella sede dell’Aeroclub Torino e domenica 17 alle ore 18:00 ancora al Salone del Libro di Torino presso lo stand del Ministero Difesa.